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“In volo sulle trincee”: alla scoperta delle opere difensive della grande guerra nel parco della Lessinia

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Creato un archivio georeferito, che censisce tutti i manufatti militari: strade, trincee, postazioni, caposaldi, caserme, polveriere e ospedali

lessinia

Venezia – L’assessore veneto alla cultura, territorio e parchi, Cristiano Corazzari, ha presentato a Verona, nello stand della Regione a Fieracavalli, il progetto “In volo sulle trincee”, una iniziativa che si propone di divulgare il patrimonio storico rappresentato dalle opere difensive della Grande Guerra presenti nell’area del Parco Naturale Regionale della Lessinia.

“Illustrare la storia e la cultura dei territori ricompresi nei nostri parchi – ha detto Corazzari – è uno dei metodi più efficaci per valorizzare questi ambiti che, come ho sempre sottolineato, oltre a essere scrigni di ricchezze naturalistiche, ambientali e paesaggistiche, hanno anche il pregio di conservare preziose testimonianze del vissuto delle genti venete”.

Il progetto, proposto dalla Comunità Montana della Lessinia, a cui compete la gestione dell’omonimo parco, è stato realizzato dell’Università di Verona grazie a un finanziamento della Regione del Veneto, nell’anno del centenario della Grande Guerra.

La ricerca ha prodotto un documento dal taglio divulgativo, che delinea le principali fasi della Grande Guerra in relazione al territorio lessinico e le tipologie di opere difensive e installazioni militari presenti, in particolare quelle su Monte Castelberto, Cima Mezzogiorno, Malga Pidocchio.

Quindi è stata effettuata una campagna di riprese di ciascun sito e il “girato” ha permesso la realizzazione di due video. Ma la campagna ha permesso anche la creazione di un archivio georeferito, in cui sono censiti tutti i manufatti militari: strade, trincee, postazioni, caposaldi, caserme, polveriere e ospedali. Sono state così prodotte quattro nuove cartografie tematiche dell’area ed è stato realizzato un modello tridimensionale di un sito (trincee Malga Campolevà) come esempio e proposta di tutela.

“Queste rilevazioni – ha concluso Corazzari – sono utili anche per implementare la banca dati del territorio e potranno essere proficuamente impiegate per finalità di studio, approfondimento e valutazioni di interesse urbanistico”.

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