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“L’amore non lo vede nessuno”, è il nuovo romanzo del noto giornalista Giovanni Grasso

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E’ uscito, edito da Rizzoli, il nuovo romanzo “L’amore non lo vede nessuno” di un amico di lunga data del Trentino, il giornalista Giovanni Grasso. L’opera, che finora è stata apprezzata sia dal pubblico che dalla critica e che si avvia a diventare un “bestseller”, sarà presentata quest’estate in rassegne culturali dedicate ai libri anche in alcune località turistiche della provincia di Trento

[ Ritratto di Giovanni Grasso / Copertina del romanzo “L’amore non lo vede nessuno” – © courtesy of the “Rizzoli” ]

 

di GianAngelo Pistoia

NordEst (Adnkronos) – È un intellettuale colto, raffinato ed eclettico. Svolge una professione prestigiosa e delicata ma nel contempo si diletta a scrivere articoli giornalistici, saggi, romanzi, testi teatrali e televisivi. Apprezza il Trentino e soprattutto la Val di Fassa dove da molti anni trascorre le sue ferie estive. Per lavoro ha visitato il Trentino in diverse occasioni al seguito del suo “principale”. Forse l’avete riconosciuto. Sto parlando del giornalista Giovanni Grasso, dal 2015 consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica.

[ Trento 13.05.2018: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Cimitero di Trento depone una corona al monumento in memoria dei caduti dell’esercito austro-ungarico – © courtesy of the “Quirinale Press Office” ]

Lo scorso 9 aprile è uscito in Italia, edito da Rizzoli, un suo nuovo romanzo “L’amore non lo vede nessuno”: opera che finora è stata apprezzata sia dal pubblico che dalla critica e si avvia a diventare un “bestseller”. Proponiamo una breve recensione di questo nuovo romanzo di Giovanni Grasso: «L’incontro tra un uomo e una donna legati da un patto. Un incontro durante il quale ogni settimana uno sconosciuto, affascinante e misterioso, racconta a Silvia la sua verità. Un’ora per svelare i particolari inconfessabili della storia che lo ha legato a sua sorella Federica, morta pochi giorni prima in un incidente stradale. Da parte sua Silvia si è impegnata a scoprire l’identità del suo interlocutore.

É questo lo spunto narrativo dal quale prende le mosse “L’amore non lo vede nessuno” (Rizzoli), l’ultimo libro del giornalista e scrittore Giovanni Grasso. Un espediente che consente all’autore di indagare a fondo il senso autentico della vita e che mette i lettori di fronte alla necessità “di perdonare e di perdonarci”, come si legge nella quarta di copertina. Il racconto che mano a mano l’uomo misterioso svela a Silvia è davvero attendibile? La donna può fidarsi di lui?

Sono queste le domande che animano i lettori del libro di Grasso che, per Rizzoli, ha già pubblicato “Il caso Kaufmann” nel 2019, “Icaro. Il volo su Roma” nel 2021 e “Il segreto del tenente Giardina” nel 2023. Domande che in realtà si riassumono in un unico grande interrogativo che aleggia sull’intero racconto: “Da dove viene l’amore?”. Un quesito che non sembra avere una risposta certa tanto che, si legge ancora nel libro, “se sapessimo rispondere a questa domanda, avremmo svelato il mistero della vita”. Una cosa, però, è certa. La ricerca della verità porterà Silvia ad affrontare le contraddizioni e i segreti che hanno caratterizzato il mondo in cui ha vissuto Federica. Un mondo in cui “è facile smarrire il confine tra innocenza e colpevolezza”».

Per coloro che desiderino conoscere meglio la vita e le opere Giovanni Grasso, anche con l’ausilio dell’enciclopedia online “Treccani”, delineo una sua succinta biografia. Giovanni Grasso è nato a Roma il 14 ottobre 1962. Studente al liceo classico “San Leone Magno” di Roma, ha avuto come docente d’italiano Walter Mauro. Laureato in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, giornalista professionista dal 1989, iscritto alla stampa parlamentare dal 1991, ha lavorato a “La Discussione” e all’“Agenzia Giornalistica Italia” ed è stato redattore politico parlamentare all’“Avvenire”. Capo ufficio stampa della presidenza del Senato dal 1996 al 2001, portavoce del ministro dell’Integrazione e della Cooperazione Internazionale dal 2011 al 2013, dal 2015 è consigliere per la stampa e la comunicazione del presidente Sergio Mattarella e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica.

[ Ritratto del giornalista e scrittore Giovanni Grasso – © courtesy of the “Quirinale Press Office” ]

Ha insegnato al Master di Giornalismo dell’Università di Bologna. È autore di documentari di carattere storico per la Rai. Ha partecipato, in veste di relatore, a numerosi convegni storici. Studioso del movimento cattolico in Italia, ha pubblicato diversi libri, tra cui: “Il partito dei liberi e forti” (1989); “I cattolici e l’Aventino” (1994); “Scalfaro. L’uomo, il presidente, il cristiano” (2012); “Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia” (2014). Del 2019 è “Il caso Kaufmann”, suo primo romanzo; tra le sue altre opere si segnalano il testo teatrale “Fuoriusciti” (2019) e i romanzi “Icaro, il volo su Roma” (2021), “Il segreto del tenente Giardina” (2023) e “L’amore non lo vede nessuno” (2024). I suoi romanzi e testi teatrali scandagliano, a cavallo tra storia e creazione, i sentimenti umani di fronte alle pagine più buie del Novecento: dalla persecuzione razziale in Germania, all’impegno degli esuli antifascisti all’estero, agli orrori della Grande Guerra.

[ Ritratto del giornalista e scrittore Giovanni Grasso – © courtesy of the “MAXXI” ]

Ha ideato e promosso “I concerti di Palazzo Madama” nell’aula del Senato. Ha altresì curato, insieme a Paco Lanciano, la mostra “L’umanità negata. Dalle leggi razziali italiane ad Auschwitz”, allestita nel Palazzo del Quirinale, e inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 23 ottobre 2018. È socio ordinario del PEN club italiano. Nel 2020 ha ricevuto il “Premio Ischia” come comunicatore dell’anno e il “Premio Guido Dorso”. Nel 2021 gli è stato assegnato il “Premio Guido Carli”. Sempre nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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