NordEst

Comuni veneti in Trentino, Il confronto in Regione

Share Button
Comuni veneti in Trentino – Il Consiglio regionale ha discusso a Trento, una mozione presentata dai Consiglieri regionali Ottobre, Dallapiccola e Dominici, “affinché si proceda all’aggregazione di tutti i Comuni appartenenti al Tirolo storico alla regione Trentino-Alto Adige”, riferendosi in particolare ai Comuni veneti di Valvestino, Pedemonte e Magasa. In aula, tra il pubblico, anche i rappresentanti dei Comuni interessati.

La mozione, di cui è stato modificato il dispositivo in modo tale da chiedere alla Giunta di attivarsi per “sollecitare, nelle sedi competenti, il tempestivo e positivo esame dei Disegni di legge costituzionale” depositati in Parlamento a Roma che trattano questa materia, è stata approvata a larga maggioranza.

A seguire è stata trattata la mozione n.19 (allegata), presentata dai Consiglieri regionali Civettini, Artioli, Penasa, Savoi, Filippin, Paternoster e Casna, “sulla localizzazione dei Biodigestori”. Al termine della discussione generale, è stata chiesta dall’SVP la votazione separata per punti. Bocciate le premesse ed il primo punto del dispositivo, che chiedeva di bloccare e ridiscutere la localizzazione di Cadino, sono stati invece approvati i punti due e tre, che chiedono di “sancire che le localizzazioni dovranno essere affidate per la loro individuazione, dopo un approfondito studio tecnico indipendente, avente per oggetto tutte le problematiche legate al territorio, ai Comprensori o alle Comunità di valle, con l’accordo dei Sindaci interessati territorialmente” e “di creare un tavolo di lavoro paritetico, nel caso in cui i siti interessati dovessero essere ai confini delle province limitrofe, onde evitare spiacevoli posizioni o azioni di forza da parte dell’una o dell’altra parte”.


Il dibattito –
Dopo la lettura della relazione della Mozione 20, da parte del primo firmatario, il Consigliere Mauro Ottobre (PATT), che ha ripercorso le vicende storiche dei tre comuni appartenenti al territorio Trentino fino 1929 e solo allora staccati con la legge 1111 del 2 luglio 1929 e annessi al Veneto, è iniziata la discussione generale.

Elmar Pichler Rolle (SVP) ha subito espresso parere favorevole: “Anche in Trentino è in corso un processo di recupero delle radici storiche ed è giusto recuperare la propria identità.”

Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha appoggiato la mozione, sostenendo che: “siamo favorevoli ai processi di autodeterminazione, come in un certo senso è anche questo”.

Per Alessandro Savoi (Lega Nord) “è giusto dare il riconoscimento dell’appartenenza a questi comuni se c’è una verità storica di fondo.”

D’accordo anche il consigliere Luigi Chiocchetti (UAL), che ha sottolineato l’importanza di valorizzare l’appartenenza storica e culturale al territorio, ricordando anche i tre comuni veneti, dove si parla ladino, che chiedono da tempo di essere uniti alla comunità ladina regionale.

Per Renzo Anderle (UPT) è opportuno “conoscere e condividere le radici storiche.” Anderle ha quindi rilevato come sarebbe stato opportuno modificare il dispositivo poiché, se non è possibile di fatto per la Giunta regionale operare autonomamente per far rientrare in Trentino-Alto Adige i comuni limitrofi storicamente appartenenti al territorio regionale, può invece far pervenire il parere favorevole dell’aula a due disegni di legge costituzionali già depositati in Parlamento a Roma.

Pino Morandini (PDL del Trentino) ha ricordato che già al termine della prima seduta del Consiglio regionale, il 13 dicembre 1948, il Consigliere Defan, membro dell’ASAR, aveva ricordato che vi erano comuni (Cortina D’Ampezzo, Pieve di Livinallongo, Santa Lucia, Casotto, Pedemonte e Valvestino) che chiedevano di essere annessi al Trentino. “Non vi sono ragioni economiche – ha detto Morandini – ma ragioni storiche”.

Contrario il Consigliere Nerio Giovanazzi (Gruppo Misto), che ha sostenuto chje si tratta “di qualcosa di impossibile”. “E’ ora – ha detto – di smettere di fare campagna elettorale. Non è credibile oggi che comuni veneti o lombardi vengano annessi al Trentino”.

Nell’annunciare un emendamento al dispositivo, presentato dalla maggioranza, il consigliere Giovanni Kessler (PD del Trentino) ha ricordato che “l’assemblea non ha potere decisionale in merito, ma può far sentire la propria voce a Roma, per discutere due leggi costituzionali bipartisan che chiedono proprio la possibilità che questi comuni rientrino in Trentino”.

Parere favorevole anche da Pius Leitner (Die Freiheitlichen), che ha chiesto di allargare anche ai comuni limitrofi alla Provincia di Bolzano la possibilità di accedere al territorio regionale.

Per Donato Seppi (Gruppo Misto) si tratta “solo di una questione economica. Sono stati più onesti – ha detto – a Cortina, dove hanno dichiarato di voler essere annessi per avere il 30% dei contributi che la Provincia gli darebbe in caso di ristrutturazione degli alberghi.”

Per Thomas Egger (Die Frehietlichen) la mozione andrebbe approvata “perché è giusto che la Regione si attivi per annettere al territorio i comuni del Tirolo storico, anche a nord delle Alpi”.

Per Rodolfo Borga (PDL del Trentino) “non è chiaro cosa sia il Tirolo storico. Il Principato vescovile di Trento – ha dichiarato – è più antico e solo nel 1815 il Trentino è entrato a far parte della Contea del Tirolo.”

Per Giuseppe Filippin (Lega Nord) è fondamentale “il senso di appartenenza” ed è per questo che si deve appoggiare la richiesta fatta.

Favorevole la Giunta regionale – Luis Durnwalder ha quindi espresso la posizione favorevole della Giunta regionale, sostenendo che “questi Comuni sono stati Trentini fino al 1929 e solo poi spostati in Veneto. Nel 1945 poi non è stato ripristinato il loro stato.” Per questo la loro richiesta dovrebbe essere accolta.

Decisamente contrario Alessandro Urzì (PDL dell’Alto Adige), che ha contestato il rimando alle radici storiche: “Dobbiamo smettere – ha detto – di guardare continuamente al passato o ci verrà il torcicollo. Dobbiamo invece guardare avanti, verso l’Europa.”

Durnwalder ha quindi ripreso la parola. “Non capisco perché lei – ha detto rivolgendosi ad Urzì – qui dice di non guardare al passato, quando a Bolzano invece continua a ricordarlo difendendo con relitti storici come il Monumento alla Vittoria”.

Ha quindi preso nuovamente parola Mauro Ottobre (PATT), che ha ricordato che “nelle Marche è già accaduto che dei Comuni abbiano ottenuto l’annessione alla regione e non si capisce perché non potrebbe accadere anche in Trentino”

In seguito hanno espresso parere favorevole anche Mario Casna (Lega Nord) e nuovamente Pichler Rolle a nome del gruppo consiliare. L’esito della votazione, accolto da un applauso dai rappresentanti dei tre Comuni presenti in aula, ha visto una netta maggioranza di voti favorevoli.

Biodigestore Cadino –
La discussione è quindi proseguita con la mozione n.19, presentata dai Consiglieri regionali Civettini, Artioli, Penasa, Savoi, Filippin, Paternoster e Casna, sulla localizzazione dei Biodigestori.
Dopo la presentazione da parte del consigliere Giuseppe Filippin (Lega Nord) è iniziata la discussione generale.

Il consigliere Alberto Pacher (PD del Trentino), assessore provinciale a Trento, ha preso parola: “la designazione di questo sito – ha detto – è nata dall’interessamento di un soggetto privato e del Comune di Faedo. Quando è nata questa proposta, è sorto un dibattito tra i comuni limitrofi. Ho scritto personalmente al Presidente Durnwalder ed agli assessori della Provincia di Bolzano per garantire la condivisione. Nel mese di gennaio di quest’anno, da parte di APPA è arrivata la richiesta di poter effettuare una serie di approfondimenti per comprendere gli effetti su tutto il territorio circostante. Attendiamo quindi l’esito di questo studio prima di esprimerci sull’opportunità del sito. Per quanto riguarda poi la ricollocazione del biodigestore dal sito di Cadino, credo che vi siano problemi di competenza.”

Perplessità sulla collocazione del biodigestore sono state espresse da Rosa Zelger Thaler (SVP): ”Nella Bassa Atesina – ha detto – molti hanno paura per questa collocazione e si ricordano di quella azienda industriale che nel passato, prima di essere chiusa, ha fatto tanti danni. Ricordo le macchie sulla pelle che vennero ai bambini. I venti, nel pomeriggio, arrivano da sud. Anche a Bolzano abbiamo depositi di polveri fini che vengono dal sud. Le popolazioni e le amministrazioni della bassa atesina prestano molta attenzione quando sorgono queste strutture ed avevano il sospetto che fossero tenute nascoste le informazioni o almeno parte.” “La SVP condivide la preoccupazione della popolazione residente ed ha promesso che farà quanto possibile per permettere la trasparenza e la circolazione delle informazioni, per garantire la qualità della vita. Per quanto riguarda le premesse ci sono delle perplessità, ma sicuramente l’SVP, per garantire la tutela dei cittadini, potremo votare a favore del dispositivo della mozione. Noi siamo però a favore certamente di aspettare l’esito degli approfondimenti, ma, se dovessimo votare, chiediamo la votazione per punti separati.”

La richiesta di rimandare la trattazione è stata però respinta dalla capogruppo della Lega Nord, Franca Penasa, che ha spiegato: “non accettiamo di rimandare la votazione perché, se vedete la data in cui ha richiesto molto tempo arrivare in aula con questa mozione, mentre accettiamo volentieri la votazione per parti separate del dispositivo”

Giorgio Lunelli ha quindi chiesto la sospensione di cinque minuti dei lavori in aula per una riunione dei capigruppo della maggioranza.

Pius Leitner (Die Freiheitlichen): voteremo positivamente per il dispositivo, mentre non è possibile votare a favore per le premesse perché sono riportate posizioni di un partito e secondo noi non è giusto che vi siano

Giuseppe Filippin (Lega Nord) ha quindi replicato: “Credo – ha detto – di interpretare la volontà di Civettini, quando nella premessa ha riportato le dichiarazioni dell’SVP, credo volesse indicare che politica deve essere affidabile. Non si possono fare dichiarazioni di opportunità fuori e poi agire diversamente in aula. Per quanto riguarda la richiesta della Consigliera Thaler siamo perfettamente d’accordo per votare per parti separate, sia per la parte delle premesse sia per quanto riguarda il dispositivo. Per quanto riguarda il blocco della localizzazione, parliamo della eventualità di verificare, grazie ad uno stop, nuove tecnologie e nuove possibilità. Credo poi che si dovrebbe procedere all’individuazione di un nuovo sito con la collaborazione dei Sindaci che certamente sono i primi a recepire le necessità e le prblematiche del territorio”.

In dichiarazione di voto, Rosa Zelger Thaler ha chiarito: la SVP non è d’accordo con quanto contenuto nelle premesse, mentre per quanto riguarda il dispositivo voteremo contro la prima parte perché c’è una sovrapposizione di competenza. Per quanto attiene i punti due e tre voteremo a favore per i motivi poc’anzi elencati. Renzo Anderle (UPT), ha quindi manifestato, a nome del gruppo, di votare contrariamente alle premesse ed al punto 1, mentre di votare parere favorevole ai punti 2 e 3.

La premessa è stata quindi bocciata con 8 voti favorevoli, 8 astensioni e tutti gli altri contrari. Bocciato anche il punto 1 del dispositivo, con 13 voti a favore, 3 astensioni e gli altri contrari. Approvati i punti 2 e 3 con quattro voti di astensione ed 1 contrario.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *