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Tragedia in Valsugana: muore 55enne. Da inizio anno 12 le vittime sul lavoro

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La vittima è Natalino Paradisi, 55 anni di Castel Ivano. Il grave incidente è avvenuto in una segheria di Scurelle (Valsugana) dove ha perso la vita. Da inizio anno 12 le vittime sul lavoro. I sindacati: “più controlli”


Trento – Sono ore di dolore dopo il grave incidente in una segheria di Scurelle (Valsugana) dove ha perso la vita un 55enne, Natalino Paradisi di 55 anni L’uomo è stato ritrovato senza vita accanto al suo camion alle 20 di lunedì 27 maggio. Sarebbe morto per schiacciamento sotto il peso di una delle sponde del suo mezzo pesante. A dare l’allarme, sembra, un gruppo di ragazzi di passaggio insospettiti dal camion fermo.

I sindacati si mobilitano

Tre autotrasportatori, hanno perso la vita solo lunedì, mentre erano al lavoro. Si allunga dunque drammaticamente la lista dei morti sul lavoro in Trentino che da inizio anno, sono stati dodici. “Siamo di fronte ad una situazione drammatica che richiede azioni immediate” dicono Manuela Faggioni, responsabile per la salute e la sicurezza e Franco Pinna, segretario della Filt Cgil che esprimono vicinanza alle famiglie delle vittime. “Già oggi chiederemo formalmente la convocazione immediata del tavolo provinciale di coordinamento per la salute e la sicurezza. Non si può più restare fermi, serve cambiare passo con maggiore prevenzione e più controlli. E’ evidente che le misure messe in atto fino ad oggi non sono sufficienti né crediamo che sarà risolutiva la patente a punti così come è prevista. Serve un investimento maggiore in formazione, servono sanzioni più stringenti e soprattutto serve rafforzare il personale dei servizi ispettivi”.

“Difficile commentare questa ennesima tragedia che si è consumata sul lavoro e precisamente quella dei tre camionisti residenti in Trentino morti ieri” scrive Uiltrasporti, da anni impegnata a livello nazionale nella battaglia “zero morti sul lavoro. “La sicurezza non va vissuta come un obbligo, ma come uno stile di vita”. Oltre al cordoglio per le vittime e i loro famigliari la Uil sottolinea che  “è appurato che oltre a rientrare nella categoria dei lavori usuranti quello dello del camionista è  un lavoro duro  non più appetibile. I carichi di lavoro sono sempre più impegnativi, gli orari e la maggiorazione degli orari per portare a termine le consegne sono sempre più invasivi e rigidi.  Sarebbero più utili ed importanti i controlli, sono inoltre da contrastare i diversi contratti della logistica  al ribasso che, oltre a nuocere alle aziende,  si ripercuotono su chi quotidianamente effettua il trasporto. Non siamo contrari a misure importanti e repressive per chi viola le regole del trasporto perché  crediamo che se non si diventa più intransigenti sarà difficile evitare di leggere  altri gravi incidenti come quelli drammatici accaduti in questi giorni”.

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