NordEst

Neve su tutto il NordEst

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Neve e freddo sul Triveneto – La neve seppur non abbondante come in Emilia o in Abruzzo, ha interessato in queste ore l’intero Triveneto. Il clima particolarmente rigido, anche dopo l’evento nevoso, favorira’ la formazione e la persistenza di ghiaccio.

Mezzi spargisale al lavoro nella notte in molte zone. A Venezia, dopo anni la laguna è tornata a ghiacciarsi e in gran parte del Veneto, temperature polari, dove si registrano ancora deboli precipitazioni nevose nella zona orientale verso il Friuli Venezia Giulia.

Sulle strade e autostrade, come segnala la polizia stradale, non sono stati registrati problemi alla circolazione. Per le prossime ore cielo sereno e un ulteriore rialzo termico in quota, mentre per giovedì un drastico nuovo abbassamento delle temperature.

Elevato rischio valanghe sul NordEst – Resta alta l’attenzione del Corpo forestale dello Stato su tutte le zone montane ad alto rischio valanghe. In particolare, il pericolo valanghe e’ ‘forte’ (grado 4) in Piemonte, sulle Alpi Graie, Cozie, Marittime e Liguri, a causa della scarsa coesione della neve fresca con lo strato sottostante dovuto alle basse temperature. Lo comunica la Forestale in una nota aggiungendo che e’ indispensabile evitare le zone sottovento, dove l’apporto di neve puo’ essere maggiore causando un aumento generale del rischio di distacchi spontanei o con debole sovraccarico soprattutto alle quote superiori ai 1.800 metri di altezza.

Pericolo valanghe ‘forte’ anche in Abruzzo, interessato da nevicate di ‘forte’ intensita’ sul versante adriatico.
Le temperature molto rigide sono accompagnate da venti localmente forti che ridistribuiscono la neve fino a quote medie. Segnalata un’attivita’ valanghiva spontanea nel Comune di Pescasseroli (Aq). A tutte le esposizioni il manto nevoso risulta debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi non solo in Abruzzo ma anche in Molise, dove proseguono nevicate di debole o moderata intensita’ sino in pianura.

Nelle ultime 24 ore deboli nevicate hanno interessato tutto l’Appennino umbro -marchigiano, dove le temperature abbondantemente sotto lo zero non favoriscono l’assestamento del manto nevoso e fanno salire il pericolo valanghe a ‘forte’. Il pericolo e’ maggiore sul versante ascolano dei Monti Sibillini, dove sono probabili valanghe spontanee di media grandezza, mentre sul versante settentrionale del settore il pericolo e’ ‘marcato’ e il distacco e’ possibile con debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi. Su tutto il settore le attivita’ escursionistiche e sci-alpinistiche sono ‘forte’mente sconsigliate.

Sull’Appennino Emiliano – romagnolo il grado di pericolo e’ ‘marcato’. Canaloni e versanti sotto vento rappresentano le zone piu’ a rischio e sono previste ulteriori nevicate soprattutto sul versante romagnolo.

Pericolo moderato in Vall’d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, sulle Alpi Giulie, sull’Appennino settentrionale tirrenico, dove puo’ salire localmente a ‘marcato’ alle quote piu’ elevate dei comprensori liguri di ponente e dell’Appennino Tosco – Emiliano. Moderato il pericolo anche sull’Appennino Calabro Lucano e in Sicilia. Il pericolo valanghe e’ debole in Veneto in Friuli Venezia Giulia.

Il Corpo forestale dello Stato invita ad informarsi sempre sulle condizioni meteo e sull’eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna.

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