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Covid: NordEst verso zona arancione, si allontana riapertura impianti

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Il ministro della Salute riferisce alla Camera sulle nuove misure. Verso la proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile

NordEst (Adnkronos) – In arrivo il nuovo provvedimento per arginare la diffusione del coronavirus. Speranza: “Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente, servono misure”. Il NordEst vede sempre più vicina la zona arancione per tutte le regioni. Oggi solo il Veneto ha restrizioni maggiori, mentre Tentino e Friuli sono gialle.

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Dodici regioni ad alto rischio, Rt a 1,03, l’Italia deve evitare una “diffusione incontrollata” del covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, delinea il quadro nel quale si inseriscono le misure che saranno previste dal nuovo dpcm. Il provvedimento verrà varato a breve con nuove regole, restrizioni e divieti. “C’è un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle singole regioni: dodici regioni e province autonome sono ad alto rischio, otto sono a rischio moderato, di cui due in progressione a rischio alto nelle prossime settimane, e una sola regione è in questo momento a rischio basso. Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente, abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure, proporzionali al rischio di una diffusione incontrollata dell’epidemia”, dice Speranza, nella comunicazione alla Camera sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.

“I dati ci dicono – prosegue – che l’Rt, calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,03: 3 Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel livello inferiore di valutazione; 6 Regioni lo superano nel valore medio, una lo raggiunge e 3 lo sfiorano”. Quanto all’incidenza, “quella nazionale, a 14 giorni, torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita; negli ultimi 14 giorni passiamo da 305,47 nuovi casi per 100mila abitanti nel periodo 14-27 dicembre a 313,28 nuovi casi nell’arco temporale che va dal 21 dicembre al 3 gennaio. E nonostante la settimana in valutazione sia stata caratterizzata da un numero più basso di tamponi nelle giornate festive, si osserva di nuovo un aumento dell’incidenza nel Paese, che oggi è di 166,02 per 100mila abitanti in una settimana”.

Incidenza

In altre parole, continua il ministro, “l’incidenza su tutto il territorio nazionale è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino dell’identificazione dei casi e del tracciamento dei loro contatti”. E “con un valore di incidenza settimanale maggiore di più di 3 volte del tetto di 50 nuovi casi, considerato la soglia massima gestibile dai servizi sanitari nazionali, non c’è da meravigliarsi se aumentano sensibilmente il numero di nuovi casi non riconducibili a catene di trasmissione note, che sono passati da 31.825 a 40.487”.

Ospedali

“L’altro effetto automatico dell’aumento del contagio e dei tassi di incidenza è il progressivo sovraccarico delle strutture ospedaliere. Sempre nel report della Cabina di monitoraggio – riporta Speranza – si rileva che sono passate da 10 a 13 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o in area medica sopra la soglia critica. In particolare, per quel che riguarda il tasso di occupazione delle terapie intensive, va rilevato che a livello nazionale torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30%”.

 

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