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Dolomiti, frana Cima Uomo: permafrost sotto la lente (VIDEO)

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Nei giorni scorsi dopo la tragedia sul ghiacciaio era franata anche un’area sul monte Pelmo

NordEst – La morfologia delle Dolomiti – con le caratteristiche guglie – è stata determinata da erosione e crolli di roccia come quello avvenuto nel pomeriggio del 16 agosto a Cima Uomo, sul gruppo della Marmolada. Il Servizio geologico della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, sta compiendo le necessarie stime per determinare il volume del distacco, che ha creato un velo di polvere e detriti sul terreno. Un fenomeno naturale e contenuto, se confrontato con altri episodi avvenuti anche recentemente in aree poco frequentate e dunque passate inosservate.

Secondo i tecnici del Servizio geologico, questo genere di eventi può sembrare più frequente rispetto al passato, ma si tratta di crolli del tutto naturali causati da arretramento del permafrost, piogge ed escursione termica. Secondo quanto emerso dal sopralluogo effettuato nelle ore immediatamente successive all’episodio, il distacco è avvenuto un centinaio di metri più a valle rispetto alla vetta, che si trova a quota 3.006 metri. Alla luce dell’assenza di sentieri nei pressi della frana, sono esclusi pericoli imminenti per gli escursionisti.

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Ai piedi di Cima Uomo, nel settore più elevato della Val San Nicolò, è peraltro situata una della più importanti aree di monitoraggio del permafrost del Trentino orientale. Si tratta di un ammasso detritico (rock glacier) che contiene ghiaccio e che è evoluto nel tempo in condizioni di permafrost: si tratta degli oggetti geologici più “resilienti” dei ghiacciai rispetto ai cambiamenti climatici. Quello di Cima Uomo e l’area circostante sono oggetto di studio da più di 10 anni e rappresentano il sito di monitoraggio più intensamente studiato nelle Dolomiti.

Il crollo

Non ha interessato percorsi normalmente frequentati da escursionisti stando ai primi riscontri del servizio geologico della Provincia che ha effettuato un sorvolo sulla zona interessata dalla frana.

Si escluderebbe pertanto il coinvolgimento di persone. La zona è piuttosto impervia, difficile stimare le dimensioni del fenomeno che tuttavia sembrano più contenute rispetto alla prima impressione dato che il movimento ha generato una nuvola di polvere.

La frana di grosse dimensioni a Cima Uomo in Marmolada si è staccata martedì pomeriggio sul versante che dà verso la Valle di Fassa. La Protezione civile della Provincia autonoma di Trento ha effettuato un sopralluogo aereo con gli esperti del Servizio geologico.

Sono state subito attivate le procedure di verifica con l’allerta in prima battuta delle squadre del Soccorso alpino e in supporto anche i vigili del fuoco volontari ed il Saf. Il primo compito è verificare le condizioni della parete e contestualmente l’eventuale presenza in loco di escursionisti anche se al momento non risulterebbero coinvolte persone.

La Cima dell’Uomo

Comunemente chiamata Cima Uomo, è una montagna del Gruppo della Marmolada, nelle Dolomiti di Fassa. Si trova in provincia di Trento, vicino al confine con quella di Belluno, nel territorio comunale di Soraga di Fassa. È accessibile dal Passo San Pellegrino e dal Passo delle Selle, attraverso il sentiero attrezzato Bepi Zac.

Cima Uomo fu uno dei teatri dei combattimenti avvenuti durante la prima guerra mondiale, e sulla montagna si trovano tuttora resti di trincee e altre testimonianze di tale conflitto.

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