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Mappatura asintomatici in Trentino, Cia: “Fondamentale monitorare un campione”

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In una nota l’assessore regionale Claudio Cia invita la Provincia ad intervenire sul tema degli “asintomatici”

Trento – “La diffusione di un virus avviene attraverso il contagio – scrive l’assessore regionale Claudio Cia in una nota -, pertanto la prevenzione della stessa deve essere operata contenendo le possibilità di trasmissione e le misure messe in atto dal governo nazionale e dalle amministrazioni locali rispondono a questa precisa esigenza.

Le fonti del contagio

Vale la pena  prendere in considerazione anche le fonti del contagio, che possono essere note o ignote. Le prime sono costituite dai malati acclarati, mentre le seconde dai malati non ancora accertati ma che presentano sintomi e dai contagiati asintomatici.

Se i malati non ancora accertati ma che presentano sintomi divengono acclarati in tempi brevi, attraverso metodi di accertamento quali visite mediche, analisi, tamponi, e sottoposti a cure mirate e a misure di isolamento atte a prevenire il diffondersi del contagio, diversa e più subdola è la condizione dei contagiati asintomatici. Per una più efficace opera di prevenzione bisogna porre quindi una particolare attenzione a questa precisa fonte di contagio.
In questo caso – continua Cia – si presentano difficoltà non lievi. Ad esempio, dai dati ufficiali dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari si ha che in Trentino, in data 3 maggio 2020, risultano 1.869 attualmente contagiati, 2.571 persone dimesse o guarite, 429 decessi. In tutto 4.869 persone a fronte di circa 540.000 abitanti. Tutti gli altri abitanti sono sani, oppure contagiati asintomatici; sarebbe quindi opportuno accertare in quali proporzioni si dividono.

Selezionare un campione

Certamente sottoporre tutti al prelievo di un tampone costituirebbe un onere eccessivo, si potrebbe allora prendere in considerazione una opzione intermedia: selezionare con cura un campione della popolazione, comunque rappresentativo di tutta la provincia, costituito da circa 1.000-5.000 persone asintomatiche e sottoporre queste ad accertamento diagnostico attraverso tampone. Il campione andrebbe non solo scelto per località, ma anche per categorie sociali e per età.

Questo procedura consentirebbe non soltanto di conoscere, anche se con una qualche approssimazione, la percentuale degli asintomatici ma anche la loro distribuzione sul territorio e la loro connessione con i nuovi malati. Questo – conclude Cia – permetterebbe di avere a disposizione dei dati fondamentali per conoscere con maggior precisione la diffusione della malattia sul nostro territorio e, quindi, di non farci cogliere impreparati ad una possibile seconda ondata di infezione da Covid 19″.

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