NordEst

Immigrati in Trentino: sono il 7,4%

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Uno straniero su 4 ha meno di 18 anni e il 14 per cento delle nascite del 2007 riguarda figli di stranieri. Gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole trentine nell'anno scolastico 2007-2008 sono 7.300, 9 per cento del totale.
Questi alcuni dei numeri contenuti nel settimo rapporto provinciale sull'emigrazione, curato come sempre dai professori Maurizio Ambrosini e Paolo Boccagni, assieme a Serena Piovesan e in stretta collaborazione con il centro Cinformi, creato dalla Provincia autonoma di Trento per favorire l'accoglienza e l'integrazione dei migranti.

In apertura della presentazione dello studio, presso la Facoltà di economia dell'Università di Trento, i saluti dell'assessore provinciale competente Lia Giovanazzi Beltrami. "Grazie innanzitutto a coloro che lavorano in questo campo, persone che aiutano altre persone – ha detto l'assessore – e grazie in particolare al Cinformi per la passione con cui svolge il suo compito.

Sul piano provinciale il fatto stesso che sia stato creato un assessorato come il mio è indice di un preciso orientamento. In Trentino c'è però una quasi totale ignoranza dei dati reali sull'emigrazione, e questo favorisce l'emergere di luoghi comuni e di posizioni basate sul nulla. Studi come questo sono dunque di importanza fondamentale, e uno dei nostri compiti dev'essere quello di diffonderne i contenuti il più possibile.

L'altro nostro compito precipuo dev'essere quello di favorire l'incontro fra le culture, nel rispetto delle reciproche identità, perchè l'incontro è frutto di arricchimento per tutti".

"Il Trentino Terra di dialogo"

Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio provinciale Giovanni Kessler partecipando alla Festa islamica del Sacrificio. Il neo presidente, ha ricordato come il Trentino sia impegnato da tempo nel dialogo inter religioso che ha visto quali protagonisti e testimoni due figure straordinarie quali don Silvio Franch e il francescano padre Bassetti Sani, che hanno contribuito in misura decisiva a stabilire un rapporto anche con realtà, quale la Chiesa ortodossa russa, il cui Patriarca Alessio II, scomparso nei giorni scorsi, ha avuto occasione di visitare il Trentino, ma che ancora trova molte difficoltà a rapportarsi con Roma.

E' da questa consolidata esperienza – ha proseguito Kessler – che è necessario partire per consolidare ed estendere un percorso di unità e condivisione fondato su una migliore, reciproca conoscenza di tutte le realtà e presenze culturali, sociali, religiose del nostro territorio: "le istituzioni democratiche e rappresentative della nostra autonomia hanno il dovere di prestare "ascolto" a tutte queste voci per poter governare in trasparenza, giustizia, equità una società complessa come la nostra".

Nell'accogliere Kessler di fronte a migliaia di donne, uomini, bambini, Aboulkheir Breigheche, presidente della Comunità islamica, aveva rivendicato l'appartenenza a pieno titolo della gente islamica a questa terra: "ci consideriamo, siamo figli di questa terra, cittadini del Trentino", ha affermato Breìgheche che ha ringraziato con calore il presidente dell'assemblea provinciale.

Dal canto suo Giovanni Kessler ha apprezzato il richiamo che con tenacia e perseveranza Breigheche rivolge a tutti i cittadini islamici a considerarsi parte di questa società, con i diritti e i doveri propri di ogni abitante del Trentino.

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