Primo Piano NordEst Belluno

Fatture false per 12 milioni: imprenditore cinese arrestato dalle Fiamme gialle

Share Button

Operazione Guardia Finanza Treviso, sequestrati beni per 2,6 mln

NordEst – Un imprenditore cinese è stato arrestato con l’accusa di avere emesso fatture false per 12 milioni di euro, in un’operazione della Guardia di Finanza di Treviso che ha sequestrato beni per 2,6 milioni di euro e indagato complessivamente 10 persone. L’indagine, denominata “il sarto”, è iniziata un anno fa e ha ha fatto emergere un sistema fraudolento pensato dall’imprenditore cinese, attivo nel confezionamento di capi d’abbigliamento.

L’uomo, celandosi dietro delle “teste di legno”, aveva architettato un articolato meccanismo di frode basato sull’utilizzo di fatture false, emesse da tre “cartiere”, anch’esse riconducibili a cinesi, ditte in realtà prive di una sede in cui operare, di dipendenti, di mezzi e locali idonei allo svolgimento di una normale attività imprenditoriale. L’indagine ha permesso di ricostruire i flussi di denaro ed ha delineato il riciclaggio dei proventi illeciti, realizzato con la collaborazione di un altro imprenditore compiacente, ancorché estraneo alla frode fiscale.

I carabinieri hanno arrestato tra Mestre e Marghera tre cittadini di nazionalità albanese trovati con tre chili e mezzo di eroina. La droga è stata sequestrata e durante le successive perquisizioni domiciliari, i militari hanno scoperto, a casa di uno di loro a Mira, una stanza trasformata in laboratorio per lavorare e confezionare l’eroina.    L’ipotesi è che la droga fosse destinata alle piazze di spaccio della terraferma veneziana.

Share Button

One Reply to “Fatture false per 12 milioni: imprenditore cinese arrestato dalle Fiamme gialle

  1. Trattandosi di un argomento connesso, colgo l’occasione per un breve commento legal-tributario, ed in particolare per spiegare la distinzione tra fatture false oggettivamente e fatture false soggettivamente, distinzione che può essere utile avere in mente per meglio capire quando un articolo di cronaca si riferisce ad un caso e quando all’altro.
    Cosa si intende per fatture emesse a fronte di “operazioni oggettivamente inesistenti”?
    Si intende che, a parere dell’Agenzia delle Entrate, l’acquisto non è mai avvenuto od il servizio non è mai stato reso. Per converso, il prezzo che figura in fattura non è mai stato corrisposto.
    In questo caso secondo l’Agenzia delle Entrate la fattura sarebbe stata emessa per alzare i costi e, quindi, di conseguenza diminuire i redditi (su cui vengono calcolate le imposte).
    Negli ultimissimi anni (2017 e 2018) uno dei metodi più comuni utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per accertare l’emissione di fatture false (totalmente o parzialmente) era il c.d. spesometro, ed oggi, almeno per quanto riguarda le transazioni nazionali, l’obbligo di fatturazione elettronica.
    Caso diverso è quello delle fatture emesse a fronte di operazioni soggettivamente inesistenti.
    Cosa sono le operazioni soggettivamente inesistenti?
    Sono operazioni che sono avvenute. Acquisti che sono effettivamente stati fatti o servizi che sono effettivamente stati prestati. Lo stesso prezzo o corrispettivo è stato effettivamente pagato. Tuttavia, le parti della transazione (ad esempio acquirente o venditore) sono diverse da quelle indicate nella fattura.
    Un esempio di questa ipotesi l’abbiamo quando il venditore da cui il cliente ha acquistato ha rilasciato al cliente una fattura a nome di un altro (magari costituito proprio per emettere le fatture ma che non pagherà le proprie tasse o addirittura non presenterà la dichiarazione).
    Quindi i due casi sono molto diversi dal punto di vista sostanziale, anche se in entrambi i casi si parla genericamente di fatture false o fatture per operazioni inesistenti.
    I miei personali migliori saluti
    Avv. Federico Pau

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *