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Ex Ingros Primiero, c’è attesa per la nuova sentenza del TAR sul piano Matonti: politica provinciale in silenzio sulla vicenda

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Troppi silenzi regnano però anche a livello locale sulla questione, con un supermercato chiuso e dipendenti in attesa di risposte chiare. Serviranno una decina di giorni per conoscere la sentenza al TAR

La protesta dei dipendenti delle scorse settimane all’esterno del centro Coop (oggi ancora chiuso) in viale Piave a Transacqua

 

Primiero (Trento) – Il caso Ex Ingros a Primiero, continua a far discutere, nel silenzio più assoluto della politica provinciale. Dopo la chiusura del nuovo centro commerciale di viale Piave a Transacqua, con 42 dipendenti a rischio disoccupazione, nessuno ha sollevato la questione a livello provinciale, se non in alcuni interventi isolati di Movimento 5 Stelle e Lega. A Primiero, sono in molti a chiedersi il motivo di questo “assordante” silenzio che pesa come un macigno. Troppi silenzi però, regnano anche a livello locale sulla questione, con un supermercato chiuso ormai da settimane e troppi dipendenti in attesa di risposte chiare.

L’attesa sentenza del TAR

Certo è che la questione sta dividendo la valle, mentre si attende con grande apprensione la nuova sentenza del TAR, che dovrebbe richiedere almeno una decina di giorni per la pubblicazione della sentenza.

Il Tribunale regionale si esprimerà in questo caso, sul più recente ricorso della famiglia Brocchetto. Al centro dell’attenzione c’è il provvedimento dell’allora commissario al Comune di Primiero San Martino di Castrozza, Paola Matonti, del maggio 2016.

Il “Piano guida” si proponeva di porre le premesse alla risoluzione della situazione riguardante il complesso edilizio che ospita la Famiglia Cooperativa e attualmente chiuso per effetto delle precedenti sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che annullavano tutte le licenze edilizie e commerciali.

La famiglia Brocchetto – secondo quanto è stato dichiarato in questi giorni ai quotidiani locali – ha deciso di impugnare il “Piano”, poiché, invece di procedere ad una sanatoria delle opere difformi, introduce al contrario dei presupposti normativi indirizzati unicamente a rimuovere con “un colpo di spugna”, tutti i motivi di contestazione che erano e sono fondamento del contenzioso.

Buco milionario per Primiero

Alla luce di quanto sta accadendo, l’accordo tra Coop Primiero e famiglia Brochetto, non sembra più essere quindi la soluzione del caso Ex Ingros, con richieste incrociate di risarcimenti e cause pendenti, tra i vari soggetti coinvolti che dureranno sicuramente molti anni.

Ma anzi, ad emergere in questi giorni è soprattutto il naufragio di una imponente operazione, fallita sotto gli occhi di tutti, che lascia il segno su molte altre piccole e grandi aziende locali. Il fallimento BTD su tutti, ma anche molte altre ditte messe in ginocchio, artigiani e piccole imprese – di cui non si parla mai – , non appartenenti al mondo cooperativo.

Quale sarà il loro destino?

Il quotidiano Trentino sottolinea oggi che la “disastrosa operazione di Transacqua rischia di mettere in ginocchio quattro società del sistema, con la Btd in liquidazione e 15 milioni di rosso, con debiti complessivi per 45 milioni. Una montagna di soldi che qualcuno prima o poi dovrà pagare, come fa notare in un’interrogazione in Consiglio provinciale Filippo Degasperi – tra i pochi ad intervenire concretamente sulla questione – chiedendo l’intervento urgente della Provincia, ente di vigilanza delle cooperative”.

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