Dopo che governatore nega il patrocinio è polemica nel centrosinistra provinciale
Trento – Mentre il governatore del Trentino, Ugo Rossi, resta fermo nel non concedere il patrocinio al Dolomiti Pride del 9 giugno a Trento – aggiungendo sui quotidiani locali che “la Regione assumerà la stessa posizione”, riferendo di averne parlato col presidente Arno Kompatscher – tra i partiti di maggioranza, oltre al suo Patt, resta a sostenerlo solo il capogruppo Upt, Gianpiero Passamani. Il Pd invece reagisce.
Se Rossi parla della parata come di “folclore e esibizionismo”, e l’Arcigay la definisce “omofobia istituzionale”, il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, sottolinea come “l’uguaglianza dei diritti individuali e dei diritti di relazione sia un fondamento costitutivo di una comunità civile, aperta e plurale”.
L’assessore provinciale alle Pari opportunità, Sara Ferrari, spiega di ritenere “sbagliata la scelta del presidente, perché significa dire che il Trentino è un territorio bigotto”. A chiedere di ripensarci è anche il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Alessio Manica.
Dopo il no della @ProvinciaTrento al #patricinio per il @DolomitiPride, gli organizzatori replicano: "dal presidente @UgoGma un atto di #omofobia istituzionalizzata" pic.twitter.com/r8LnkmbLTI
— Tgr Rai Trentino (@TgrRaiTrentino) March 30, 2018
Provincia di Trento: “Dolomiti Pride: patrocinio possibile per tutti gli eventi tranne la sfilata”
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