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Decreto Natale e nuovo Dpcm, è scontro tra Regioni e Governo. Alle 20,15 conferenza stampa di Conte

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Nuovo Dpcm 3 dicembre, bozza: capodanno, coprifuoco, scuolaNatale blindato: stop spostamenti e coprifuoco

NordEst (Adnkronos) – Nuovo Dpcm e approvazione notturna del decreto di Natale nel mirino della Conferenza delle Regioni dopo le singole proteste dei governatori.

“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime stupore e rammarico per il metodo seguito dal Governo che ha approvato, nella serata di mercoledì, il decreto legge 2 dicembre 2020 n.158, in assenza di un preventivo confronto con le regioni”, questo quanto si legge nel documento della conferenza delle Regioni e Province autonome visionato dall’Adnkronos.

“Tale metodo – si legge nel documento delle regioni – contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato peraltro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima”. “Il mancato confronto interistituzionale non ha consentito l’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche delle festività natalizie”.

Le restrizioni a Natale e Capodanno

Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. Il decreto legge Covid conferma la stretta del governo sulle festività, per fare scudo a una possibile terza ondata. Mentre in Cdm, dopo una animata discussione, si decide di confermare, con il prossimo dpcm lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio. 

A partire da quella data, la bozza del dpcm (in vigore fino al 15 gennaio) prevede che ritornerà in classe il 50% degli studenti delle superiori. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.

A Capodanno coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come gli altri giorni. “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Tutti coloro che arrivano in Italia dai paesi extra Schengen dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni presso l’abitazione o la dimora indicata. La curva si abbassa e venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla.

E’ confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide. Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia. Permette a Conte di firmare un dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania (tra le ipotesi c’è quella del 15 gennaio). Ma soprattutto, consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni.

Stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. E’ proprio sull’interpretazione di queste eccezioni – in particolare le “situazioni di necessità” – che si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni. E anche su misure di dettaglio come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, su cui si è dibattuto a lungo in Cdm.

Così come si è parlato della possibilità di impugnare la legge della Valle D’Aosta che è in contrasto con il dpcm sulle norme anti contagio. Una possibilità molto concreta anche se la decisione non è stata formalizzata nella lunga nottata di riunioni. 

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