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Covid, regole da cambiare: il confronto a Roma tra i presidenti di Province autonome e Regioni

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Incontro tra i presidenti delle Regioni e delle Province autonome a Roma per discutere assieme di questioni relative al Covid. Sono emerse le richieste al Governo nazionale di superare il sistema delle colorazioni delle zone, di semplificare le regole per le scuole e di trovare una soluzione al tema del mancato riconoscimento del Green pass per i turisti stranieri. Ecco il bollettino aggiornato in Trentino Alto Adige

Da sinistra i presidenti Fugatti, Fontana, Zaia, Kompatscher e Giani a Roma

 

NordEst – “E’ emersa la richiesta di tutte le Regioni al Governo nazionale di rivedere il sistema delle colorazioni che – a fronte dell’evoluzione della pandemia che ha caratteristiche diverse – rischia di non essere più compresa né sotto il profilo scientifico né dalla popolazione – sottolinea il presidente trentino, Maurizio Fugatti al termine della riunione con gli altri presidenti delle Regioni e Province autonome – l’altra richiesta di tutte le Regioni al Governo è di una semplificazione delle regole Covid per la gestione delle scuole: nonostante in Trentino siano state fatte modifiche al protocollo nazionale per renderlo più semplice, le problematiche sono tante e le famiglie non le comprendono”.

Altro tema trattato è quello dei turisti stranieri: “Abbiamo poi posto il problema dei turisti stranieri che vengono in Trentino e per il quale c’è un problema di riconoscimento del Green pass: il Governo ha garantito alle Regioni che ci sarà un intervento a breve per risolvere la problematica” conclude il presidente Fugatti.

Il punto covid in Trentino

Si registrano purtroppo due nuovi decessi da Coronavirus in Trentino: ne dà conto il bollettino odierno dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Si tratta di un uomo over 80, deceduto in ospedale, e di una donna over 90: entrambi vaccinati e con patologie pregresse.

Sul fronte dei contagi si registrano 2.740 nuovi positivi nelle ultime 24 ore su quasi 17.000 tamponi: sono 112 i casi positivi al molecolare (su 723 test effettuati) e 2.628 all’antigenico (su 16.231 test effettuati). I molecolari confermano anche 54 positività intercettate nei giorni scorsi dai test rapidi.

Sul fronte ricoveri i pazienti attualmente in ospedale sono 170 (uno in più rispetto alle 24 ore precedenti), di cui 23 in rianimazione (-1 rispetto alle 24 ore precedenti). Nella giornata di ieri sono stati registrati 16 nuovi ricoveri e 14 dimissioni. I casi attivi nella nostra provincia sono 25.541 in calo di 860 sulle 24 ore precedenti. I nuovi guariti sono 3.594 e portano il totale da inizio pandemia a quota 86.863.

Aumenta il numero delle classi in quarantena, ieri le classi con sospensione della didattica in presenza erano 492.
Questa la distribuzione per fasce di età tra i nuovi casi intercettati:
138 tra 0-2 anni;
161 tra 3-5 anni;
242 tra 6-10 anni;
120 tra 11-13 anni;
144 tra 14-18 anni;
750 tra 19-39 anni;
858 tra 40-59 anni;
203 tra 60-69 anni;
64 tra 70-79 anni;
60 tra gli over 80.

I vaccini hanno raggiunto quota 1.107.412, di cui 406.353 seconde dosi e 255.734 terze dosi.

La situazione a Bolzano

Un’altra persona ha perso la vita in Alto Adige per le conseguenze del Covid-19. Si tratta di una donna over 80. Il totale delle vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria è ora di 1.343.

In netto aumento il numero dei pazienti Covid-19 ricoverati in area medica: sono 118, dieci in più rispetto ad ieri. In calo, invece, quelli assistiti in terapia intensiva: sono 14, due in meno. “Il 100% dei casi positivi attuali in Alto Adige è attribuibile alla variante Omicron, che è molto più infettiva, ma non provoca la stessa pressione sul sistema ospedaliero che abbiamo visto nelle prime tre ondate”. Lo ha detto l’assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann.

Attualmente, ha riferito ancora l’assessore, negli ospedali altoatesini sono ricoverati 14 pazienti Covid-19 in terapia intensiva e 118 in area medica. Quest’ultimo dato “rappresenta un picco”, ma d’altra parte, ha sottolineato ancora Widmann, “vediamo che questi pazienti non vanno in terapia intensiva e la permanenza in ospedale è più breve”.

Le ragioni sono tutte da studiare, ma certamente “Omicron si confronta con una popolazione in gran parte vaccinata”, ha aggiunto l’assessore alla sanità, riferendo i dati della popolazione altoatesina che si è sottoposta al ciclo completo di vaccini: si va dal 73,7% dei giovani fra i 12 ed i 17 anni al 90% degli over 80.

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