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Consiglio delle Autonomie, Il governatore Fugatti incontra gli amministratori locali: “Futuro assetto istituzionale sarà deciso assieme”

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Da Comuni, Comunità e Provincia

Trento – “Un primo passo importante che segna la collaborazione e il dialogo istituzionale tra Provincia, Comuni e Comunità”. Così Paride Gianmoena, oggi, al termine dell’incontro presso il Consiglio delle autonomie locali durante il quale il Presidente dalla Provincia Maurizio Fugatti ha illustrato la variazione di bilancio.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è intervenuto in merito all’ordine del giorno sul DDL n. 3/XVI “Variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2019-2021”. Ad introdurre i lavori è stato il presidente del Cal Paride Gianmoena che ha illustrato la situazione e il percorso della manovra presso il Consiglio delle autonomie. “Oggi – ha aggiunto Gianmoena – è stato un primo passo con l’illustrazione della manovra, quindi faremo un passaggio in Giunta, mentre mercoledì prossimo verrà dato mandato al presidente per l’audizione di giovedì in Commissione. I lavori delle prossime settimane saranno poi dedicati alla definizione del Protocollo di finanza locale”.

Il presidente della Provincia, ha illustrato l’articolato partendo dalla necessità di mettere a disposizione le risorse necessarie per fare fronte agli ingenti danni causati dall’ondata di maltempo che ha interessato il Trentino lo scorso fine ottobre. La copertura delle spese deriva in parte dalle somme accantonate dal precedente Governo provinciale e in parte dalla riprogrammazione degli investimenti. Sarà, infatti, con l’assestamento di bilancio che verrà definita la manovra 2019 – 2021 con la quale saranno delineate le priorità di intervento.

Fugatti ha ricordato anche che il governo nazionale ha assegnato al Trentino per i primi interventi urgenti dell’emergenza, 2,5 milioni di euro su un totale di 53,5 milioni di euro. Sempre per i danni da maltempo a livello statale, un decreto legge, convertito con la Legge 136 del 17 dicembre 2018, prevede finanziamenti specifici per 474,6 milioni di euro nel 2019 e per 50 milioni nel 2020. Inoltre, la legge di bilancio dello Stato per interventi di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e per interventi sulle strutture e infrastrutture autorizza 800 milioni per il 2019 e altri 900 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Le stime, in Trentino, intanto, quantificano danni a carico dei cittadini per 27 milioni di euro; 29 per le imprese, ai quali vanno sommati i mancati guadagni: ammontano, invece, a 52 milioni di euro i danni per i Comuni, infine sono 76 quelli a carico della Provincia per un totale di circa 184 milioni di euro. 

Per quanto riguarda i danni a carico dei Comuni il finanziamento è previsto attraverso il mercato del credito da parte di Cassa del Trentino. Verrà utilizzata la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) che dispone di linee particolarmente vantaggiose con finanziamenti fino al 50 per cento a tassi decennali inferiori all’1 per cento. La copertura dei danni è garantita anche sugli esercizi successivi al 2021, attraverso l’autorizzazione di contributi in annualità. Il Disegno di legge all’articolo 3, ha ricordato Fugatti, prevede anche la stipula di polizze assicurative a garanzia dell’attività dei vigili del fuoco volontari.

L’articolo 3 incide, quindi, sulla presenza delle guardie mediche. L’attenzione però ci è centrata sull’articolo 4 della Legge di variazione al bilancio che preved la sospensione degli adempimenti relativi all’esercizio in forma associata di funzioni, compiti e attività dei Comuni che non hanno ancora attivato la procedura. La situazione viene congelata in attesa della revisione della legislazione provinciale relativa alla definizione dei rapporti tra i vari livelli di governo dell’autonomia. Fugatti, su questo punto, ha precisato come sia importante intraprendere un percorso comune per capire quale sia l’impostazione migliore sull’intera materia. Lo stop investe 6 ambiti e 33 comuni. Rimane, comunque, l’obbligo di raggiungere gli obiettivi di risparmio previsti dalla Legge 3 del 2006. La norma prevede risparmi per 28 milioni di euro entro al fine di luglio prossimo contabilizzati sugli ultimi 5 anni. Su questo punto l’impegno dei Comuni ha già dato risultati importanti. In molti casi, infatti, l’obiettivo è già stato raggiunto.

“E’ un motivo di soddisfazione che sottolinea l’impegno e la responsabilità delle amministrazioni”, ha affermato il Presidente dei Comuni trentini Paride Gianmoena che ha evidenziato come, già a fine 2018, numerose municipalità hanno anticipato la scadenza fissata per raggiungere gli obiettivi. “Il sistema degli Enti locali – ha precisato Gianmoena – ha contribuito a risanare il debito. Il tutto con uno sforzo notevole, viste le forti limitazioni imposte al turn over”.

Nel corso dei lavori si è parlato anche delle minori entrate nelle casse provinciali dovute alla manovra nazionale e in particolare alla flat tax la cifra è di 70 milioni. L’introduzione della flat tax prevede un’aliquota al 15 per cento per le imprese con ricavi fino a 65mila euro e del 20 per cento per imprese che hanno ricavi dai 65mila ai 100mila euro.

La discussione generale

Ad aprire la discussione è stato Fabrizio Inama, sindaco di Campodenno, che ha chiesto chiarimenti sul mancato gettito di 70 milioni alle Casse provinciali dovuto alla flat tax. Ha manifestato, quindi, le sue perplessità sulle gestioni associate, ma ha ricordato come sia difficile per i piccoli comuni continuare a lavorare con efficacia e efficienza.

La parola è passata a Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, che ha accolto con soddisfazione l’apertura di un dialogo istituzionale con tempi che permettono maggiori approfondimenti.
Su alcune questioni ha chiesto maggiori informazioni, soprattutto in merito al mancato gettito della flat tax. Chiarimenti ha sollecitato, anche, sul programma delle opere che verranno rifinanziate, con l’apertura di un debito.

Sulle gestioni associate ha auspicato ci sia tempo per riflettere, delineando un’agenda precisa per arrivare a un assetto istituzionale il più adatto possibile alle nuove esigenze.
Nella discussione è intervenuto Alessandro Andreatta, sindaco di Trento. ”La variazione era necessaria”: ha detto. Ha sottolineato, però, come, la questione delle gestioni associate sia un tema importante che poco a che fare con una legge di bilancio. Andreatta, favorevole alla condivisione e al dialogo su questo tema, si aspettava, inoltre, una bozza di proposta in questo senso.

L’intervento di Ugo Grisenti, sindaco di Baselga di Pine, si è focalizzato sulla flat tax e sulle previsioni di mancato gettito per il futuro. Ha chiesto delucidazioni sui lavori boschivi nel post maltempo e, in merito alle gestioni associate, avrebbe preferito una discussione su un’idea funzionale di sviluppo dei territori.

Soddisfatto, invece, il sindaco di Scurelle, Fulvio Ropelato in merito alla decisione di congelare le gestioni associate. Ropelato ha spiegato come gestioni associate abbiano funzionato effettivamente dove erano necessarie.

Albert Rattin, sindaco di Canal San Bovo, ha ringraziato la Giunta per la decisione di attivare la polizza assicurativa per i vigili del fuoco. Sulle gestioni associate ha ribadito che in più di un’occasione aveva espresso la sua contrarietà. “La pratica – ha detto – spesso ha messo in forte difficoltà i territori”.

Il sindaco di Luserna, Luca Nicolussi Paolaz, ha preso la parola puntando l’attenzione sulle gestioni associate confidando che la loro ridefinizione ridia dignità ai Comuni.
Sul mancato gettito ha chiesto chiarimenti Vittorio Stonfer, sindaco di Giovo. Sulle gestioni associate ha suggerito di valutare la situazione nel suo complesso per avere un Trentino che viaggi alla stessa velocità a prescindere dalla dimensione del comune.

Adalberto Mosaner, Sindaco di Riva del Garda, si è associato positivamente agli altri interventi per quanto riguarda la polizza assicurativa su vigili del fuoco. Sulla discussione in merito alle gestioni associate ha chiesto che si ragioni in un quadro complessivo. Ha richiamato la neutralità politica del Cal nel confronto istituzionale. Alessandro Betta, sindaco di Arco, ha richiamato il ruolo insostituibile dei vigili del fuoco e il loro giusto riconoscimento anche attraverso la polizza assicurativa. Sul tema delle gestioni associate non ha nascosto le difficoltà e di come i problemi debbano essere risolti con una visione condivisa.

La replica del presidente Fugatti

In risposta il Presidente Fugatti ha chiarito che in merito al mancato gettito si sta lavorando con il Governo per la salvaguardia di garanzia dell’autonomia fiscale. Sui danni da maltempo ha sottolineato che, con la chiusura dei termini per la comunicazione dei danni, il riparto delle risorse dovrebbe essere deciso a breve. Sulle gestioni associate ha precisato che esiste un pensiero per risolvere le criticità. Ed è quello di riuscire a garantire la vita ai piccoli comuni ragionando sul rapporto centro e periferia. Il presidente ha aggiunto che la questione investe il futuro del Trentino e che deve essere improntata alla solidarietà. In chiusura è intervenuto anche il sindaco di Ala, Claudio Soini. Nel suo intervento ha accolto con favore la proposta di scrivere insieme un nuovo assetto degli Enti locali. Ivo Bernard, sindaco di Campitello di Fassa, ha rimarcato la necessità di non svilire l’identità del Trentino e di tradurre in pratica le indicazioni che arrivano dai territori.

Si è svolto mercoledì 16 gennaio il primo sopralluogo nelle zone colpite dal maltempo dell’ottobre scorso – nelle valli di Fiemme e Fassa – per la Commissione speciale istituita nel dicembre scorso con l’apposito obiettivo di monitorare i danni ed individuare le misure più idonee a fronteggiare la situazione di grave disagio venutasi a creare all’indomani dell’evento calamitoso che ha colpito il territorio trentino. Passo Manghen, val Cadino, Lavazè, Pampeago, Predazzo e Moena: un sopralluogo importante, che ha permesso ai Commissari di apprezzare l’entità dei danni che hanno interessato il territorio e di valutare, assieme ai tecnici, le possibili soluzioni. Da stime visive integrate da immagini aeree, si
calcola che le piante abbattute siano 4 milioni, pari a 3 milioni 400.000 metri cubi tariffari, corrispondenti a 2 milioni di materiale fatturato, su un territorio che è circa 1⁄4 di tutto il Trentino. Numeri enormi, che possono inquadrare la portata dell’evento eccezionale che ha interessato la nostra Provincia, se si tiene conto che nell’intero Trentino si
preleva mediamente ogni anno mezzo milione di metri cubi, corrispondente a 300.000 metri cubi netti. Prossima tappa in Val di Sole.

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