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Commemorazione Stava, Arcivescovo Trento: “Attenti Creato”. Mattarella: “Doveva essere evitata”

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 Alla celebrazione a trent’anni da tragedia che causò 268 morti

Val di Stava landslip disaster

Tesero (Trento) –  “Dalla memoria di una tragedia come quella di Stava deve nascere un atteggiamento più attento verso il Creato e le persone. Quella catastrofe fu segno di morte e è doveroso non solo commemorare, ma portare nel cuore tante sofferenze. Così si attueranno ulteriori buone pratiche”. A dirlo l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, a Tesero, in Trentino, dove 30 anni fa una colata di fango cancellò l’abitato di Stava e causò 268 morti, per il crollo di una discarica di miniera.

La tragedia di Stava

Erano le 12.22’55” del 19 luglio 1985 quando una colata di fango, generata dal crollo della discarica di miniera costituita da due bacini sovrapposti dell’impianto di Prestavèl, distrusse l’abitato di Stava e parte dell’abitato di Tesero.  La massa fangosa composta da sabbia, limi e acqua scese a valle alla velocità di quasi 90 chilometri orari e spazzò via persone, alberi, abitazioni e tutto quanto incontrò fino a raggiungere la confluenza con il torrente Avisio che solca la valle di Fiemme. Lungo il suo percorso, la colata di fango provocò la morte di 268 uomini, donne e bambini, il ferimento di altre 20 persone, la distruzione completa di 3 alberghi, di 53 case d’abitazione e di 6 capannoni; 8 ponti furono demoliti e 9 edifici gravemente danneggiati. Al termine uno strato di fango tra 20 e 40 centimetri ricopriva un’area di 435 mila metri quadri circa per una lunghezza di 4,2 chilometri.

Nel corso della settimana dell’anniversario un ricco calendario di eventi, organizzato dalla Fondazione Stava 1985 Onlus assieme all’Associazione 19 luglio val di Stava, dalla Regione autonoma Trentino Alto Adige, dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Tesero,è stato promosso per non dimenticare e trasformare il ricordo di questa tragedia in “memoria attiva”.

Il messaggio del presidente Mattarella

“A trent’anni dal disastro di Stava – che trascinò con sé nel fango, cancellandoli, case, alberi, strade e ben duecentosessantotto vite umane tra turisti e abitanti – rivolgo un sentito saluto a lei, signor sindaco, al presidente Lucchi, che rappresenta con passione e dignità le famiglie delle vittime, alle autorità civili e religiose e a tutti gli intervenuti alla cerimonia odierna: una cerimonia improntata al ricordo, ma che è parte integrante di un più ampio itinerario di riflessione sui rischi ambientali e la loro prevenzione”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del trentesimo anniversario del disastro di Stava sottolineando che quello “non fu un fatto locale, sia pure di grandi dimensioni, ma fu una tragedia nazionale: e non solo perchè le vittime provenivano da ogni parte d’Italia, ma perchè la frana di Stava è diventata il simbolo di una errata concezione del profitto, dello sfruttamento della natura e di una colpevole e sorprendente catena di errori umani, dalle irreparabili conseguenze”.

“Quella di Stava – prosegue Mattarella – fu una strage che poteva essere evitata, che si doveva evitare. La giustizia ha fatto il suo corso. Oggi non ci sono dubbi sulle responsabilità, ma nulla potrà mai restituire alla vita e agli affetti le duecentosessantotto persone inghiottite dall’acqua e dal fango, tra i quali molti bambini e ragazzi”. “L’Italia – sottolinea – ha il dovere di ricordare quel sacrificio e di agire con decisione e competenza perchè simili tragedie non abbiano più a ripetersi. Abbiamo l’obbligo di rendere merito a chi, in quei giorni tristi, si è prodigato per i soccorsi e alla popolazione di Stava e di Tesero che ha reagito con dignità e spirito di solidarietà di fronte all’accaduto. E, infine, è giusto onorare l’impegno di chi si è battuto per far emergere la verità e di chi ha lottato per preservare la memoria di Stava e dei suoi morti innocenti. Gentile sindaco – conclude il capo dello Stato -, la prego di esprimere ai familiari delle vittime e a tutti i presenti le espressioni della mia solidarietà e della mia partecipe vicinanza”.

alt N. 1836 del 19 Lug. 2015 foto audio 
Erano le 12.22’55” del 19 luglio 1985 quando la colata di fango uccise 268 persone
STAVA: IL GIORNO DELLA MEMORIA
alt N. 1835 del 18 Lug. 2015 
Domani la ricorrenza, molte le iniziative per ricordare
STAVA: IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA CATASTROFE

Appuntamenti per non dimenticare

Lunedì 20 luglio 2015 ore 21 – Tesero – Auditorium Luigi Canal in piazza Cesare Battisti.  Presentazione in anteprima della graphic novel “L’estate in cui Stava ci venne a cercare”. La graphic novel, con i testi di Silvia Pallaver e i disegni di Elia Tomaselli – Round Robin Editrice – è un lavoro diverso e accattivante, tramite il quale i due autori trasmettono in modo originale i loro anni trascorsi a Tesero dopo il 19 luglio 1985.

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