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Dolomiti, dopo anni di ritardi e polemiche, inaugurazione sottotono e con scarso flusso d’acqua per la Centrale sul Lozen (VIDEO)

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Correvano gli anni ’90 quando la centrale muoveva i primi passi, su iniziativa di una società privata, oggi passata al gruppo Acsm. Un progetto molto discusso (vedi in bassso ndr), con diverse osservazioni dalla Provincia, che ha visto in campo anche una parte dei residenti con una raccolta firme nel 2010. Ma l’impianto merita di essere raccontato dalle sue origini, perchè ha segnato una parte della storia locale. Sarà interessante capire nei prossimi mesi, se oggi è ancora sostenibile

Il cuore pulsante della nuova centrale sul torrente Lozen

 

Primiero/Vanoi (Trento) –  L’inaugurazione della centrale idroelettrica sul torrente Lozen tra i Comuni di Mezzano e Canal San Bovo, meritava certamente più attenzione in queste settimane, non una inaugurazione ristretta come è avvenuto, in concomitanza con molti altri grandi eventi annunciati da tempo a Primiero.

Inaugurazione sottotono

Un evento passato purtroppo in sordina – affidato ad uno scarno comunicato di Acsm spa -, che non rappresenta realmente i lunghi anni di progettazione e di cantiere delle aziende che hanno operato in condizioni non sempre facili, le difficoltà progettuali di questi anni per le precedenti Amministrazioni comunali, le molte osservazioni avanzate dalla Provincia, la raccolta firme, il dissenso dei Pescatori, i difficili passaggi di proprietà dagli anni ’90 fino ad oggi e non solo.

Non senza dimenticare però, le importanti ricadute che l’opera ha dato alle famiglie del Primiero/Vanoi e che dovrebbero proseguire nei prossimi anni, se la centrale potrà operare a pieno ritmo. Ma i dubbi dei tecnici, non mancano in questi mesi, sul rapporto costi/benefici.

La centrale sul torrente Lozen (Val Molini – Molinèri – Prade)

L’avvio dell’opera

Il progetto iniziale della centrale, venne proposto da una società non locale e dopo vari problemi e notevoli contestazioni dal territorio, è stato ricondotto al gruppo Acsm spa, che ha portato a termine l’attuale impianto, avviato non senza difficoltà in queste settimane, con un flusso di acqua ridotto in questi mesi di siccità anche tra i monti (Torrente Lozen 2 agosto 2022 dopo forte temporale ndr).

Il compromesso finale

Si tratta di un impianto ad acqua fluente che, prelevando l’acqua a quota di 1.153 metri nel comune di Mezzano, dopo un salto di 263 metri, confluisce in una centrale di produzione situata a quota 890 metri, in località Molineri, nel vicino paese di Prade, nel Comune di Canal San Bovo.

L’impianto ha una potenza nominale di ca 900 kW e una potenziale capacità produttiva media annua – il flusso d’acqua farà la differenza sui costi e i ricavi – di circa 6,1 milioni di chilowattora, pari al fabbisogno medio annuo di circa 2.200 famiglie.

Amministratori locali soddisfatti

Si dicono soddisfatti gli amministratori locali, anche se il cantiere della centrale, poteva essere l’occasione per valorizzare la suggestiva Val Molini (Molineri), dove dai tempi di Vaia (2018) è stata spazzata via una originale passerella che collegava la zona con l’abitato di Revedea e il passo Gobbera. Ma anche per questo nel Vanoi, bisognerà attendere i prossimi mesi.

“La centrale del Lozen – si legge nel comunicato di Acsm – secondo il sindaco di Canal San Bovo, Bortolo Rattin, ben inserita sotto il profilo paesaggistico ed ambientale ha anche consentito una riqualificazione della zona. Un impianto che contribuirà alla produzione di energia rinnovabile in un momento particolarmente delicato sotto il profilo energetico e che grazie alla società partecipata Acsm, sarà gestito a favore del territorio e delle comunità locali”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal direttore di Acsm, Simone Canteri, il quale ha sottolineato che questa centrale costituisce un nuovo importante tassello del comparto produttivo del gruppo, composto ad oggi da 17 impianti idroelettrici.

Grande lavoro delle aziende locali

Alla costruzione dell’impianto hanno concorso per la parte edile e per tutte le opere accessorie, aziende del Primiero Vanoi, su tutte Zugliani srl, che ha documentato tutti i passaggi della costruzione dell’impianto. Solo per la parte elettromeccanica, vista la taglia e specificità delle componentistiche adottate, è stata coinvolta una società con sede in Trentino Alto Adige.

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