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Bce, Draghi: “Crescita della zona euro più debole del previsto”

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Nonostante dai mercati provenga qualche timido segnale di maggior fiducia, la disoccupazione resta ai livelli allarmanti

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NordEst – Si affievoliscono, secondo le previsioni della Bce contenute nel bollettino mensile, le speranze di una ripresa rapida e solida. Nel primo trimestre del 2014, il Pil dell’Eurozona è aumentato dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente; un rialzo definito dal presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, “in certa misura più debole delle attese”.

Contestualmente, nonostante dai mercati provenga qualche timido segnale di maggior fiducia, la disoccupazione resta ai livelli allarmanti, mentre buona parte della capacità produttiva non viene utilizzata. Inoltre, continuano a contrarsi, dal 2009, i redditi delle famiglie, specie in quei Paesi in cui gli squilibri finanziari sono più marcati.

Il calo, quindi, si è osservato in Italia, ma anche in Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Slovenia. Marciano, invece, a ritmi sostenuti, senza particolari problemi di contrazione dei redditi, i Paesi ove le suddette tensioni non si stanno riscontrando: Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria e Finlandia. Per quanto ci riguarda, Draghi ha inviato il nostro Paese ad aumentare gli sforzi per raggiungere il risanamento e, soprattutto, abbattere il rapporto tra debito e Pil.

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