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Apsp trentine, polemica sul viaggio studio da 45mila euro in Danimarca: la replica di Upipa

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A sollevare la questione, la consigliera provinciale Pd Francesca Parolari, ex presidente di Upipa. Il direttore dell’Ente: “Attacco gratuito, che scredita”. Intanto nelle Case di riposo del Trentino: le rette crescono mediamente del 3,12%. Nota sulla polemica anche di Fenalt che sollecita più economie di scala


 

Trento – E’ polemica in questi giorni, sul viaggio di formazione in Danimarca che dovrebbe coinvolgere 40 persone tra direttori e amministratori delle case di riposo trentine. Critiche che partono dalla consigliera provinciale del Pd Francesca Parolari, che proprio di Upipa è stata a lungo presidente. Una quarantina fra presidenti, consiglieri e direttori, fra il 24 e il 27 aprile avranno l’opportunità di conoscere il sistema di welfare danese con un costo che si aggira sui mille euro, per un totale di 45.000 euro.

A scatenare la polemica in Consiglio provinciale, è la consigliera del Pd: “Il confronto con altre realtà è senz’altro opportuno ed anzi è auspicabile nel momento in cui è evidente a tutti che il sistema dell’assistenza trentino non è più in grado di rispondere ai bisogni ed è in forte difficoltà anche a causa dell’assenza totale di strategia e di programmazione da parte della politica provinciale che abdica alla sua funzione di indirizzo e controllo e interviene solo per rispondere alle emergenze e coprire, malamente, i buchi di bilancio.

Ben venga quindi l’aprirsi alle migliori esperienze europee alla ricerca di idee che l’autonomia trentina, per come è gestita oggi, non è assolutamente in grado di produrre. Ci si chiede peraltro se in questo particolare momento storico e, in particolare, nel momento in cui si chiedono sacrifici alle famiglie che hanno i loro cari in RSA sia opportuno mettere a carico delle stesse famiglie un costo significativo per permettere a quaranta amministratori trentini (in media uno per APSP) di visitare una realtà europea. Perché, di fatto, il costo di questa uscita è coperto dalle rette degli ospiti”.

“Siamo stupiti da una polemica di questo genere”, ha replicato il direttore di Upipa Massimo Giordani. “Il costo del viaggio ha un incidenza irrisoria sul bilancio della nostra realtà di case di riposo (circa 720 milioni di euro). Critiche che tra l’altro non ci saremmo aspettati dal Pd, che invece che pensare alle politiche da costruire si trova a suscitare polveroni”. Dopo 10 anni senza visite internazionali, aggiunge la presidente Michela Chiogna, ci può stare un’opportunità di approfondimento.

“Forse un’attenzione alle spese andrebbe fatta – conlcude la consigliera Francesca Parolari – e anziché andare in gita in quaranta si mandi una delegazione ristretta che abbia il compito, poi, di restituire quanto visto. Oppure si utilizzino le moderne tecnologie che permettono di vedere e parlarsi anche a distanza, senza per questo viaggiare e alloggiare tutti in albergo, a spese delle famiglie utenti. Oppure, altra residuale ipotesi, se proprio si vuole andare ognuno paghi personalmente la propria quota. La sostenibilità di un sistema sottoposto a fortissimo stress dipende anche dalla sua credibilità, che non è una variabile indipendente. Occorre, infatti, essere credibili nel momento in cui si devono affrontare momenti di difficoltà e si chiede la collaborazione da parte di tutti per superarli. Credibilità che occorre recuperare”.

La replica di Upipa

“Stupisce la polemica – replica in una nota Upipa – , che non si intende alimentare, circa la critica su un’iniziativa formativa della governance delle Rsa trentine. Specie in un momento in cui è da ridisegnare il modello di assistenza per gli anziani, in un contesto di radicale cambiamento della curva demografica che indubbiamente porta ad un aggravamento delle persone assistite in Rsa e a una crescita vertiginosa del numero degli anziani bisognosi di assistenza. Da sempre Upipa crede fortemente nella formazione professionale: a tutti i livelli. Sono continui i corsi per infermieri, oss, impiegati amministrativi.

La formazione è altrettanto fondamentale per gli organi apicali delle Apsp, dunque direttori, presidenti, membri dei consigli di amministrazione. È in quest’ottica che si colloca l’esperienza formativa in Danimarca: si tratta di un percorso didattico sul campo di altissimo livello e con un programma di visite e approfondimenti teorici serratissimo. Per dare un ordine di grandezza, a livello di sistema, per la formazione vengono investiti un totale di 500.000 mila euro all’anno, che consentono di realizzare un numero di partecipazioni a corsi formativi di circa 4000 all’anno da parte di Oss e ausiliari di assistenza, di circa 2350 da parte di infermieri, di circa 500 da parte di fisioterapisti, di circa 200 da parte di educatori, di circa 150 da parte di medici, di circa 250 da parte di amministrativi, di circa 150 da parte di direttori e di circa 50 da parte di presidenti e consiglieri di amministrazione.

Tutto questo con un costo orario medio di circa 20 euro a persona, che può arrivare a 50 euro per la formazione manageriale. Nel triennio 2022-2024, 45.000 euro (sul triennio, non su un anno!) sono quelli potenzialmente investiti per la formazione su esperienze estere. Ma approfondiamo ulteriormente il dato. Durante il viaggio i partecipanti seguiranno ben 27 ore di formazione che, fatto 1.000 il costo medio totale, dà come risultato circa 37 Euro l’ora: decisamente concorrenziale per una formazione di tale livello.

L’iniziativa di approfondimento in Danimarca va nella direzione della condivisione dei percorsi, della collaborazione, dell’opportunità di cogliere il meglio da altri paesi europei e valutarne la replicabilità sul nostro territorio. Un’opportunità che va concessa a tutti gli amministratori delle Apsp trentine, ivi comprese quelle più piccole. La formazione è, di fatto, il principale impegno per Upipa. Ancora qualche dato. Il corso nelle realtà estere all’avanguardia sul welfare per anziani fa parte del piano triennale 2022 – 2024 che, a pagina 14, prevedeva appunto l’organizzazione di viaggi di studio verso altre realtà europee. Il piano è stato approvato all’unanimità dall’assemblea nel dicembre 2022 e se ne è parlato anche in successive occasioni. Nel dicembre 2023 ne è stato presentato, nel dettaglio, il programma, anche in questo caso di fronte all’assemblea.

Vale forse la pena sottolineare che, all’epoca della prima ideazione e presentazione del progetto, ma anche in date successive, e sempre davanti all’assemblea che coinvolge presidenti e direttori delle Apsp socie, Francesca Parolari era in carica come presidente dell’Apsp Opera Romani di Nomi. Ebbene, nelle occasioni di confronto assembleare non ha mai fatto pervenire alcuna osservazione in merito. Spiace e sorprende, dunque, che la consigliera abbia atteso oggi per esternare le sue opinioni. In conclusione – si legge nella nota Upipa -, si ricorda che vivo apprezzamento per l’iniziativa è stata espressa dall’assessore Tonina che sposa l’opportunità di individuare e studiare “best practices” innovative in altre realtà europee, per una delle problematicità che toccheranno nei prossimi anni in maniera diretta o indiretta tutte le famiglie del Trentino”.


Le reazioni dei sindacati

Fenalt: “Speriamo che in Danimarca chiedano quanto vengono pagati gli operatori e cosa prevede il loro contratto. Forse capiranno che in questi anni non abbiamo chiesto la luna”. Fenalt, sindacato di maggioranza nel settore case di riposo trentine, prende atto dalla stampa del viaggio studio dei vertici delle Apsp in Danimarca e in una nota: “Auspica che la polemica innescata dall’iniziativa – che in sé è apprezzabile, se non per le modalità adottate che avrebbero potuto essere meno dispendiose – non diventi il solito tentativo strumentale di distogliere l’attenzione dai reali problemi delle case di riposo locali o un banale espediente per acquisire visibilità a fini politici. Stiamo perdendo di vista l’obiettivo? – commenta Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile case di riposo oltre che operatore di lungo corso nell’ambito delle RSA – dobbiamo veramente discutere di una gita costosa fuori porta? Perché non ci interroghiamo invece, e più utilmente, su quanto costa la miriade di direttori, presidenti e cda delle case di riposo trentine? Sono anni che come Fenalt diciamo che il sistema va accentrato per realizzare economie di scale e garantire standard prestazionali omogenei”.

 “Vorremmo che si parlasse di investimenti e di valorizzazione del personale”. A dirlo Giuseppe Pallanch. La Funzione pubblica della Cisl chiede di non perdere di vista gli obiettivi. “Una cronica carenza di personale sanitario e di assistenza e in generale anche di supporto, un’età media degli operatori sempre più elevata, posti letto che scarseggiano per rispondere ai fabbisogni, bisogni sempre più complessi per l’invecchiamento della popolazione”. È un caso che il viaggio studio organizzato da Upipa in Nord Europa per una quarantina di amministratori di Apsp per “conoscere e comparare i servizi sociali e socio-sanitari erogati agli anziani in Danimarca”. “Forse si sarebbe potuto trovare una soluzione meno costosa e magari svolta in Italia coinvolgendo anche il sindacato. Tutte queste polemiche non fanno bene e distolgono l’attenzione dai veri problemi. Anzi, le criticità sono ben altre: rinnovare i contratti, rafforzare l’assistenza, cambiare i parametri affrontare la pianificazione dei fabbisogni, assumere e rivedere i parametri. Questi sono solo alcuni esempi degli interventi che chiediamo con forza: in definitiva dare risposte e riscontri a un personale ormai stremato”.

 

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