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Camera, al via tra le polemiche l’esame del ddl Calderoli su Autonomia differenziata

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Nei giorni scorsi, la Commissione Affari costituzionali della Camera ha concluso l’esame del ddl sull’autonomia differenziata, approvando il mandato al relatore


 

NordEst – E’iniziata lunedì mattina nell’Aula della Camera la discussione generale sul ddl sull’Autonomia differenziata. Uno dei tre relatori Paolo Emilio Russo (Fi) ha illustrato il testo del ddl Calderoli, ministro che è presente in Aula. La discussione generale impegna i lavori dell’Assemblea di Montecitorio per tutta la durata dell’odierna seduta.

Il testo in Commissione

A favore i gruppi di maggioranza, contrari tutti i gruppi d’opposizione che non hanno partecipato al voto. In commissione è stata applicata la “ghigliottina” essendo stati votati sono 80 emendamenti sui 2200 presentati. Il testo arriva in Aula lunedì 29 aprile. Con il voto per il mandato ai relatori di riferire, i lavori in commissione sull’autonomia si sono ufficialmente conclusi.

“Ringrazio sentitamente il presidente Pagano – ha detto il ministro Roberto Calderoli, tutti i funzionari della I commissione e tutto il personale alla Camera, operativi anche il sabato pomeriggio per i lavori sulla riforma. Un ringraziamento particolare anche ai tre relatori Stefani, Urzì, Russo e a tutti i deputati di maggioranza per l’impegno profuso. Un altro passo avanti e il 29 aprile, come stabilito dal calendario e come ci eravamo impegnati a fare, alle ore 10 inizierà la discussione generale”.

“La Commissione ha chiuso i lavori – ha detto in una nota Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera – dopo forzature inaccettabili e strappi istituzionali. Ora la battaglia continua in aula”.

Le novità previste

Il disegno di legge di iniziativa governativa sull‘autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario propone una legge per attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001. Il testo definisce le  procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata nelle materie indicate nel provvedimento.

Concretamente, il Governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore del nuovo ddl dovrà varare uno o più decreti legislativi per determinare livelli e importi dei Lep. Mentre Sato e Regioni, una volta avviata, avranno tempo 5 mesi per arrivare ad un accordo. Le intese potranno durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate. Oppure potranno terminare prima con un preavviso di almeno 12 mesi.

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