NordEst

Dramma sul Garda, Figlio confessa delitto dei genitori

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Confessa il figlio della coppia – Sotto torchio per ore, Daniele Bellarosa ha ammesso le sue responsabilità. Sarebbero stati soffocati nel garage di casa a Carpi Enzo Bellarosa, 75 anni, e la moglie Francesca Di Benedetti, 76, trasportati in auto fino a Peschiera del Garda avvolti in cartoni, e poi gettati nel lago, per poi essere ripescati nel canale di Mezzo nella notte tra domenica e lunedi’. Il figlio 46enne della coppia, alla fine ha confessato l’orrendo delitto in caserma durante un lungo interrogatorio dei carabinieri, preceduto prima da parziali ammissoni, e poi da un tentativo di smentita. Ancora una tragedia familiare, dunque, dietro un delitto che aveva scosso la tranquilla vita di Peschiera del Garda.

Non chiaro il movente del delitto, messo in atto da un giovane che a quanto sembra aveva comunque sofferto in passato di disturbi psichici e che ultimamente aveva rapporti molto tesi in famiglia. All’identificazione delle due vittime, gli inquirenti sarebbero arrivati grazie auno scontrino di una farmacia di Carpi, trovato nella tasca di uno dei due. Una maglietta indossata dalla donna, prodotta da una ditta del modenese, di cui sono stati passaati in rassegna tutti i dipendenti e i familiari, ha poi consentito di arrivare all’identificazione dei due e di risalire al figlio.

Soldi nel reggiseno – Era incaprettata, con mani e piedi legati dietro la schiena, la donna trovata morta nel Canale di Mezzo sul lago di Garda. Il cadavere era stato rivenuto ad un centinaio di metri da dove 10 ore prima era stato trovato il corpo di un anziano, sempre con le mani legate e avvolto nel cartone. Nel corso di un primo esame del medico legale, sono stati trovati nel reggiseno della donna due rotoli di banconote da 120 e 80 euro. Secondo i carabinieri, la vittima, che non portava la fede, sarebbe italiana e non presenterebbe segni di arma da fuoco.

La prima scoperta –
E’ stata fatta domenica notte dai dipendenti di un bar, che stavano pulendo una piattaforma sull’acqua utilizzata durante la bella stagione. E’ stato notato il cadavere di un uomo, presumibilmente di circa una settantina di anni. Secondo quanto accertato dai militari di Peschiera del Garda, la vittima aveva le mani legate dietro la schiena e la testa nascosta in un sacchetto.

Il secondo cadavere, di una donna, è stato recuperato lunedì a circa 150 metri dal luogo del primo ritrovamento. Anche la seconda vittima è legata e avvolta nel cellophane.

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