Oltre 140 manifestazioni per celebrare i 10 anni dalla proclamazione delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco, cerimonia a Cortina
di Martina Filippi Gilli
NordEst – Sono trascorsi dieci anni da quando l’Unesco dichiarò Patrimonio Mondiale le nostre montagne. Era il 26 giugno 2009, la notizia arrivò da Siviglia. Da allora, per i Monti Pallidi è iniziato un nuovo corso che quest’anno sarà celebrato con una grande festa diffusa, che prenderà il via a Cortina d’Ampezzo e proseguirà per tutta l’estate, grazie ad un calendario di oltre 140 eventi. A coordinare le varie iniziative sono la Fondazione Dolomiti Unesco e il Ministero dell’Ambiente attraverso il Comitato per le celebrazioni del decennale del riconoscimento Dolomiti Unesco.
Come nasce la Fondazione
Il 13 maggio 2010, facendo seguito allo specifico impegno preso nei confronti dell’Unesco di garantire una gestione efficace e coordinata del Bene Dolomiti, le Province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine, hanno costituito la Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis Unesco.
La Fondazione ha il compito di promuovere la comunicazione e la collaborazione tra gli Enti territoriali che gestiscono e amministrano il territorio definito dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Svolge, anche un fondamentale ruolo di coordinamento per l’armonizzazione delle politiche di gestione del Bene Dolomiti, con l’obiettivo di costruire una strategia condivisa, denominata appunto ‘Strategia Complessiva di Gestione del Bene’. La Strategia Complessiva di Gestione pone l’ambiente naturale al centro dell’interesse sociale ed economico e la cooperazione quale metodo per sperimentare politiche innovative per la crescita consapevole.
Ogni sei anni, il Centro per il Patrimonio Mondiale Unesco monitora lo stato di conservazione e gestione del Sito per mezzo di esperti della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Lo scopo di queste valutazioni, svolte anche tramite visite sul campo, è la verifica del livello di attuazione degli obiettivi che la Fondazione ha dichiarato nel proprio programma pluriennale e l’esame dello stato di conservazione e gestione del Bene. Ma vediamo di scoprire quali sono le montagne che compongono le Dolomiti Unesco.
I sistemi montuosi
I nove sistemi che compongono le Dolomiti sono:
- Pelmo, Croda da Lago. Con la sua superficie di 4.344 ettari, tutta in provincia di Belluno, il sistema Pelmo-Croda da Lago si estende lungo una direzione nord-ovest/sud-est compresa tra la Valle del Boite a est, la Val di Zoldo e la Val Fiorentina a sud, la Val Codalonga a ovest e la Val Costeana a nord. Il sistema, dominato dal massiccio del Pelmo, è uno dei più belli e celebrati delle Dolomiti. Il Pelmo, per la sua particolare forma che ricorda un gigantesco sedile, è definito dai locali il “Caregon del Padreterno”, il trono di Dio.
- Marmolada. Con i suoi 2.208 ettari di territorio, condiviso tra le province di Belluno e Trento, forma l’area della “Regina delle Dolomiti”, la Marmolada. Il sistema comprende le cime più alte di tutta la regione, tra cui Punta Penìa (con 3.343 metri è la montagna più alta di tutte le Dolomiti Unesco), e costituisce un insieme unico di altissimo valore scenografico.
- Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine. Un’estensione di 31.666 ettari fa di questo sistema il secondo più vasto delle Dolomiti Unesco e un’area molto variegata dal punto di vista paesaggistico e geologico. Il paesaggio di questo sistema è estramamente ricco. Se nella parte meridionale lo scenario è aspro, caratterizzato da valli profondamente incise e da pareti strapiombanti, nella parte settentrionale il paesaggio naturale si fa più articolato e varia dalle praterie dei pascoli alpini alle nude rocce. In questo sistema si trovano alcune delle pareti più affascinanti e famose dell’alpinismo mondiale.
- Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave. Il sistema, che si estende nelle province di Pordenone e Udine e per un breve tratto anche in quella di Belluno, ha una superficie di 21.461 ettari ed è racchiuso tra il Piave, l’alto corso del Tagliamento, la Val Tramontina e la Val Cellina. Le Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave si presentano come un gruppo piuttosto unitario e compatto, una suggestiva successione di picchi e cime che regala panorami mozzafiato e scenari inaspettati. Qui, più che in altri luoghi, è possibile ammirare tutta la potenza della natura con modesti segni di antropizzazione.
- Dolomiti settentrionali. Il più vasto tra i sistemi Dolomiti Unesco si estende per 53.586 ettari nelle province di Belluno e Bolzano. Delimitato dalle valli Pusteria, Sesto, Badia, dalla valle di San Cassiano e dalle valli del Boite e del Piave, il sistema è composto da quattro aree principali: le Dolomiti di Sesto-Cadini, i gruppi di Braies-Senes-Fanes con le Tofane, il Cristallo e le Dolomiti Cadorine.
- Puez-Odle. Il sistema Puez-Odle si estende per tutta la sua superficie (7.930 ettari) all’interno della provincia di Bolzano e il suo territorio rientra interamente nell’area protetta del Parco Naturale Puez-Odle. Si tratta di un gruppo montuoso relativamente compatto, racchiuso tra tre splendide valli: la Val di Funes a nord, la Val Badia a est e la Val Gardena a sud.
- Sciliar-Catinaccio, Latemar. Il sistema, esteso su superficie di 9.302 ettari, è condiviso tra le province di Trento e Bolzano. Lo Sciliar si trova tra l’altopiano di Fiè-Siusi, la Val d’Isarco, l’Alpe di Siusi e la Val Gardena. È un massiccio compatto di roccia dolomitica, e a seconda della prospettiva appare come un gigantesco monolite dal tetto pianeggiate o un’isola di roccia, con la gigantesca scarpata che si raccorda ai pascoli sottostanti come nell’antichità l’atollo si congiungeva con il fondale marino. Il Catinaccio, tra il passo di Carezza, l’Alpe di Tires e la Val di Fassa, è caratterizzato da una cresta scoscesa e frastagliata con diversi picchi che sfiorano i 3000 metri di altitudine. Il gruppo del Latemar si trova più a sud, tra le valli di Fiemme e Fassa (Trentino) e la Val d’Ega (Alto Adige). L’affascinante limite settentrionale del massiccio è segnato dal lago di Carezza, sulle cui limpide acque si specchiano i campanili del Latemar.
- Bletterbach. Il Bletterbach, con i suoi 271 ettari di estensione all’interno della provincia di Bolzano, è il più piccolo sistema delle Dolomiti UNESCO. Questo Monumento Naturale è una stretta gola compresa tra i territori dei comuni di Aldino e Redagno, il Monte Pausabella/Schönrast e il Passo degli Oclini. Separato geograficamente dagli altri gruppi dolomitici e dominato dalla cima del Corno Bianco/Weisshorn, 2.317 m, il Bletterbach è un sito di grande fascino paesaggistico e di eccezionale rilevanza geologica. La formazione della gola è il risultato del processo di erosione ad opera dal torrente Bletterbach sulle formazioni rocciose di origine vulcanica presenti in quest’area.
- Dolomiti di Brenta. Situate nella parte più occidentale della regione dolomitica, al confine ovest della provincia di Trento, le Dolomiti di Brenta sono un’isola di dolomia dalla superficie di 11.135 ettari delimitata a ovest dalle valli Giudicarie, a est dalla Val di Non e a nord dalla Val di Sole. Se il resto delle Dolomiti sono caratterizzate da snellezza di linee e plasticità di masse, le crode del Brenta sono strutture maestose e superbe, modellate dall’erosione in guglie e pinnacoli dalle forme e dalle dimensioni più varie.
Le iniziative per i dieci anni
La celebrazione ufficiale si terrà a Cortina d’Ampezzo il 26 giugno alle 11.00 nella quale verranno presentate le oltre 140 manifestazioni che caratterizzeranno tutta l’estate nei territori delle province di Trento, Bolzano, Belluno e Pordenone. La giornata prenderà il via con gli interventi dei rappresentati delle istituzioni a partire dal Ministero dell’Ambiente che ha voluto dar vita per l’occasione ad un Comitato per le celebrazioni del decennale del riconoscimento Dolomiti Unesco, presieduto dal Sottosegretario Gava. Saranno ben quattro le bande musicali ad esibirsi, intervallando i momenti ufficiali. I gruppi, provenienti dai diversi territori che condividono il Bene, suoneranno insieme nello spirito di cooperazione alla base del riconoscimento Unesco.
Domenica 16 giugno è stato inaugurato il secondo balcone panoramico sul Mastlé a S.Cristina di Val Gardena, nel parco naturale del Puez-Odle. Questo evento fa parte delle manifestazioni per la commemorazione dei 10 anni di Dolomiti Unesco. Durante la manifestazione sono intervenuti: l’assessora provinciale alla tutela del paesaggio, Maria Hochgruber Kuenzer, la direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, Marcella Morandini, il sindaco di S.Cristina, Moritz Demetz e il presidente dell’associazione turistica, Ezio Prinoth. Come ha spiegato Marcella Morandini, lo scopo dei balconi panoramici è quello di rendere vivibili le caratteristiche che rendono, nei vari territori, speciali le Dolomiti. Le Dolomiti Unesco sono composte da 9 sistemi montuosi che comprendono: il Pelmo e la Croda da Lago, la Marmolada, le Pale di San Martino, il San Lucano, le Dolomiti Bellunesi, le Vette Feltrine, le Dolomiti Friulane, le Dolomiti settentrionali, il Puez-Odle, il Latemar, il Bletterbach e le Dolomiti di Brenta.
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