Primo Piano NordEst Belluno

Parte lo swing, treno afffidabile e moderno sulla Conegliano – Belluno – Padova

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Zaia: “Stiamo preparando la culla per il nascituro treno delle Dolomiti”

swing treno

Treviso – “Rinnovamento della flotta e puntualità: sono le due principali sfide alle quali siamo attesi nell’impegnativa azione di potenziamento complessivo del servizio di trasporto ferroviario. Oggi facciamo un passo avanti decisivo per vincere tali sfide e a questo traguardo presto ne aggiungeremo altri perché stiamo concretamente migliorando la qualità della mobilità su ferro del Veneto”.

Lo ha detto stamane a Conegliano, in provincia di Treviso, il presidente della Regione, Luca Zaia, alla cerimonia di consegna del primo dei sette treni Swing che entreranno in esercizio sui binari del Veneto nel corso del 2016 (uno subito, altri cinque in giugno, l’ultimo entro la fine dell’anno).

Il nuovo convoglio diesel che dai primi di marzo inizierà a circolare fra Conegliano, Belluno e Padova, aumentando sensibilmente la qualità del servizio, è stato inaugurato dal governatore veneto e dall’assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, insieme all’amministratore delegato di Trenitalia, Barbara Morgante.

Lo Swing, attrezzato con moderne tecnologie, con strumentazioni e apparecchiature all’avanguardia, assicura ai passeggeri sicurezza e comfort. Raggiunge la velocità di 130 chilometri all’ora, offre 161 posti a sedere (di cui due per persone a mobilità ridotta) ed è dotato di monitor e apparati audio per una migliore comunicazione con i passeggeri. Le carrozze, come Zaia ha più volte evidenziato, sono predisposte anche per il trasporto di biciclette e la videosorveglianza è garantita da sei telecamere interne e quattro esterne.

A regime tutti i 28 collegamenti giornalieri sulla tratta Conegliano – Belluno saranno effettuati con i nuovi treni. Inoltre si aggiungeranno tre collegamenti rapidi al giorno fra Belluno e Padova. L’arrivo degli Swing permetterà di utilizzare fra Belluno e Calalzo e fra Belluno e Treviso solo convogli Minuetto in sostituzione delle vecchie automotrici “668”.

“Rispondiamo così, con fatti concreti – ha detto l’assessore De Berti – a chi affermava che la Giunta regionale non voleva investire sul ferro e stava tagliando fuori il bellunese. La dimostrazione è che invece proprio su quest’area stiamo indirizzando importanti interventi di modernizzazione della mobilità, per rispondere alle esigenze dei residenti innanzi tutto, ma anche in una logica di sviluppo dell’offerta turistica”.

Sia Zaia sia Morgante hanno sottolineato che è grazie alla proroga del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia fino al 2023 se questo treno moderno e ottimamente equipaggiato è ora a disposizione dei pendolari. In base a tale proroga, infatti, è stato avviato un robusto piano di investimenti per oltre 170 milioni di euro complessivi così suddivisi: modernizzazione dei Treni ad Alta Frequentazione (TAF), 20 milioni di euro; adeguamento del materiale rotabile alle normative antincendio, 26 milioni; acquisto di otto locomotive diesel di nuova generazione, 29 milioni; quattro nuovi complessi Vivalto, 30 milioni; sette Swing, 28 milioni; potenziamento dei siti manutentivi di Verona e Mestre, 38 milioni.

“Nel Veneto, in questo mese – ha precisato l’amministratore delegato di Trenitalia – stiamo registrando una percentuale di puntualità dei treni regionali pari al 93%, contro una media italiana che si attesta attorno al 91%: è una buona situazione rispetto ad altre, ma dobbiamo fare meglio”.

Zaia, dopo aver ricordato i numeri del trasporto ferroviario nel Veneto (750 treni; 168 mila passeggeri al giorno, 50 milioni all’anno), ha ribadito la forte volontà di realizzare il “Treno delle Dolomiti” (collegamento Venezia – Cadore – Cortina – Val Pusteria), sottolineando una volta di più che “non è un’utopia ma un progetto realistico, sul quale stiamo già lavorando da tempo”. “Serve un miliardo di euro, 1,2 se verrà scelta la variante per Auronzo che passerà sotto le Tre Cime di Lavaredo – ha precisato il governatore –: una cifra non impossibile da reperire, considerando che sono tre i soggetti pubblici impegnati in quest’opera: la Regione del Veneto, la Provincia di Bolzano con il suo presidente Kompatscher e il Governo con il ministro Delrio. Stiamo già sondando il terreno con la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, e altre opportunità sono date dai Fondi Europei e dagli ex Fondi Odi”.

“L’obiettivo più immediato – ha concluso Zaia – è l’elettrificazione della ferrovia fino a Calalzo: contiamo di realizzarla entro i prossimi tre anni e sarà un po’ come preparare la culla per il nascituro Treno delle Dolomiti”.

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