Necessaria la massima attenzione anche al problema sicurezza connesso al flusso migratorio
Venezia – “Quella che è una cocente sconfitta italiana si arricchisce oggi di un’altra perla: sono i migranti, e non i soccorritori, a decidere dove andare e l’unico sempre aperto è l’Hotel Italia, dove può arrivare di tutto, anche terroristi, come dimostra l’indagine della procura di Palermo su possibili infiltrazioni dell’Isis tra i profughi. Così non può andare avanti, per i problemi logistici, per i costi, per i rischi e per l’allarme sociale che cresce sui territori”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto commenta la notizia secondo la quale circa 200 migranti, su un barcone localizzato a 117 miglia al largo di Pilos, raggiunti dalle imbarcazioni di soccorso hanno rifiutato di essere sbarcati in Grecia, ed il barcone è stato trainato verso un approdo della Sicilia.
“Renzi ha troppi piaceri da chiedere all’Europa – attacca Zaia – per pretendere con la sufficiente autorevolezza una concreta solidarietà europea e una condivisione ragionevole tra gli Stati membri del peso di questo vero e proprio esodo biblico, con il risultato che l’Italia è il ricettacolo del Mediterraneo e tutto ricade sulle spalle e sul portafoglio del Paese e dei suoi territori; ora anche il pericolo terrorismo, come dimostra l’opportuna indagine avviata dai magistrati palermitani”.
“Un’indagine – chiede Zaia – che va al più presto allargata a tutte le Procure dei territori, e tra questi il Veneto spicca, dove i migranti vengono inviati dopo gli sbarchi, senza sapere chi sono, se sono veri profughi da aiutare o altro”.
Zaia conclude chiedendo “la massima attenzione anche al problema sicurezza connesso al flusso migratorio” e dicendosi “grato ai magistrati inquirenti per il prezioso lavoro iniziato” e “preoccupato dalla conferma che tutta la vicenda continua ad essere gestita con superficialità, improvvisazione e debolezza istituzionale”.