NordEst

Dellai e Montezemolo presentano la XVI Convention Telethon

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Si è aperta con una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente di Telethon Luca di Montezemolo e il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai la XVI Convention Telethon di Riva del Garda, che vedrà coinvolti, fino a mercoledì 9, ben 670 studiosi impegnati nella lotta alle malattie genetiche, in particolare le malattie rare, che sono da un lato molto numerose e difficili da curare e dall’altro poco studiate, anche dall’industria farmaceutica.

Nel ringraziare il Trentino non solo per avere ospitato questo importante congresso ma anche per il sostegno dato ad alcuni progetti di ricerca, Montezemolo ha espresso il suo "spirito di ammirazione per un terra che ci riconcilia con le idee di ordine, qualità della vita, pulizia e sana concezione di comunità. Se non investiamo in ricerca – ha aggiunto – non investiamo nel nostro futuro." Dellai da parte sua ha definito la Convention Telethon "una delle iniziative più importanti fra quelle che hanno sede in Trentino. Siamo fieri di essere partner di questa esperienza perché sappiamo quanto sia determinante l’attività scientifica svolta da Telethon per la vita di tante persone. Il Trentino è un territorio che investe da sempre in ricerca e siamo convinti della necessità di ribadire, anche con iniziative come questa, le ragioni degli sforzi che vengono fatti in questo campo, che rappresentano, come detto dal presidente Montezemolo, una delle vie principali per costruire il nostro futuro."

 
“Telethon rappresenta un esempio importantissimo per tutto il mondo scientifico – ha detto il presidente della Provincia Lorenzo Dellai nella conferenza stampa – e il Trentino cerca di essere all’altezza delle aspettative generate da questo appuntamento. Oltre ad ospitare il congresso stiamo chiudendo un bando per la costituzione di tre gruppi di ricerca assieme al Cibio, il Centro di biologia integrata dell’Università di Trento, su altrettanti progetti concernenti le malattie rare.

Inoltre la dottoressa. Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon, è membro del Cda della Fondazione Kessler, e questo rappresenta un altro legame importante. Siamo certi che per numeri e qualità dei progetti questa Convention segnerà una tappa significativa sul percorso di Telethon e ci aiuterà a rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica gli investimenti in ricerca.”
 

"Sono particolarmente lieto di tornare a Trento e di essere ospite del presidente Dellai – ha detto invece il presidente di Telethon Montezemolo – . In questa terra le collaborazioni spaziano su temi molto diversi; ero stato qui l’anno scorso per presentare un libro di Enrico Letta e poi ci sono tornato qualche settimana fa, a Madonna di Campiglio, per presentare la stagione della Ferrari. Adesso sono qui per aprire la Convention di Telethon. Il mio è un ringraziamento non formale ma assolutamente sostanziale alla Provincia autonoma, non solo per essersi fatta carico dell’organizzazione della Convention ma per avere deciso di finanziare tre programmi di ricerca. La Convention di Riva si basa su tre parole, che non sono semplici slogan: creatività, eccellenza, impegno. Sopra a questi tre termini abbiamo il grande concetto di ‘merito’, a cui teniamo molto perché la ricerca Telethon si basa su criteri rigorosissimi e assolutamente meritocratici, per quanto riguarda sia la scelta dei ricercatori sia la valutazione dei risultati della ricerca. Vorremmo che questa fosse la colonna portante del paese: premiare chi merita, premiare chi è più capace.
 
"Finalmente – ha proseguito Montezemolo – si comincia a vedere la luce. Finalmente si comincia a dare speranza a tanti malati, passando alla ricerca alle prime applicazioni terapeutiche. Susanna Agnelli lo aveva detto vent’anni fa: ‘Fra vent’anni cominceremo a vedere i primi risultati.’ Ed in effetti è proprio così, ed è per questo che un paese che non investe in ricerca non investe nel proprio futuro. Qui poi parliamo di una ricerca particolare: una ricerca che si rivolge a malattie rare, molto numerose e che non richiamano un grande intervento da parte dell’industria farmaceutica; e una ricerca che ha bisogno di tempo e di denaro per produrre i suoi frutti. Lo ripeto: un paese che guarda il futuro ha l’obbligo di reperire le risorse necessarie per la ricerca.”
 
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