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Voltago Agordino in Trentino, richiesta respinta dalla prima Commissione del Consiglio provinciale

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Il voto in prima Commissione del Consiglio provinciale trentino: sì della Lega, astenuto Borga

voltago agordino

Voltago Agordino (Belluno) – No alla “secessione” del comune di Voltago Agordino dal Veneto al Trentino e sì, unanime, alla trasformazione da ddl in emendamento alla finanziaria (emendamento tecnico proposto da Filippo Degasperi di 5 Stelle e sottoscritto da tutti i capigruppo) del taglio di 6 milioni di euro dell’addizionale Irpef a favore dei pensionati. Questi i temi della seduta della Prima Commissione, presieduta da Luca Zeni (Pd). Sul punto di Voltago Agordino c’è stata discussione. Il Presidente Rossi ha motivato il no al distacco dal Veneto del comune per i motivi statutari e territoriali, che stanno alla base della nostra Autonomia.

Fugatti: con questo no si fa del male all’Autonomia

Una posizione che è stata criticata seccamente da Maurizio Fugatti (Lega). Secondo l’esponente della Lega quella di Rossi e della maggioranza sarebbe una posizione di arroccamento nociva per l’Autonomia. Per Fugatti, Rossi dovrebbe invece, utilizzare politicamente queste richieste di annessione dei comuni veneti per denunciare l’ondata centralista che sta caratterizzando il governo Renzi. Insomma, secondo Fugatti, non ci si può trincerare dietro motivi tecnico – giuridici. “Si tratta – ha concluso – di un atteggiamento miope, che ci porterà ad un’ulteriore riduzione delle risorse finanziare dell’Autonomia. Inoltre, continueremo a essere guardati come privilegiati dal Veneto e dalle regioni ordinarie”.

Simoni: capisco il no ma non dimentichiamo i problemi aperti con Belluno e Vicenza

Marino Simoni (PT) pur condividendo il fatto che lo Statuto e i confini storici vanno salvaguardati perché elementi costitutivi della specialità del Trentino, ha ricordato che comunque rimangono problemi aperti con le province di Belluno e Vicenza soprattutto per la viabilità. Questione essenziale per le zone di confine come il Primiero.

Rossi: difendiamo l’autonomia per tutti, ma le regioni ordinarie non hanno mai chiesto nulla allo Stato

II Presidente Rossi ha replicato affermando che, con Kompatscher, le due Province autonome hanno sostenuto le rivendicazioni di Belluno, prima di tutto nei confronti della Regione Veneto. E se la legge Del Rio, ha aggiunto, ha dato un riconoscimento particolare alle Provincia di Belluno e Sondrio, questo è merito anche dell’azione politica di Trento e Bolzano. Per quanto riguarda i fondi per i comuni di confine si è passati dalla parcellizzazione sui singoli comuni a una logica di sistema territoriale. Sul piano della riforma costituzionale Rossi ha ricordato di aver fatto pressione, con Kompatscher, per spingere le regioni ordinarie ad utilizzare il terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione che prevede la richiesta di deleghe allo Stato. Insomma, il Presidente della Giunta, ha affermato che non c’è mai stato arroccamento, ma, al contrario, impegno per difendere i principi federalisti per tutti. Ma, ha concluso, le regioni ordinarie, a differenza di quelle a statuto speciale, non hanno mai chiesto nulla allo Stato.

La richiesta di Voltago Agordino è stata respinta con 5 no, un’ astensione (Rodolfo Borga della Civica) e il sì di Fugatti. ​

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