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Viaggio nel tempo e fra le trincee, tra Trieste e il Carso

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A cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale ecco la proposta di un itinerario nella memoria

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NordEst – Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra al fianco delle potenze dell’Intesa contro gli Imperi Centrali.

E’ passato un secolo dall’inizio della prima guerra mondiale per l’Italia, le altre Nazioni combattevano già dal 1914, gli Stati Uniti d’America entreranno in guerra nel 1917.

Oltre 15 milioni di morti, milioni di feriti e mutilati. Ne uscì un mondo frastornato, mai più quello precedente. E i germi delle grandi dittature del secolo breve. Portarono alla seconda guerra mondiale. In quella vera e propria fornace umana cambiarono le vite di centinaia di milioni di persone. Tantissimi soldati finirono in posti lontanissimi dalla loro immaginazione.

Vi proponiamo, quindi, un breve itinerario per entrare almeno un po’ in storia e luoghi così duramente contesi, parte sicuramente della nostra identità italiana.

Si parte da Trieste, città cosmopolita per molti aspetti eppure così tenacemente italiana. Porto principale dell’allora Impero di Austria-Ungheria, da sempre ponte fra Europa mediterranea e mitteleuropea, fra occidente e mondo slavo, ha attraversato momenti storici particolarmente aspri e drammatici (qui la storia di Trieste scritta da un triestino, Giorgio Weiss).

A Trieste, nel nostro itinerario legato alla Grande Guerra, non può mancare una passeggiata in Piazza d’Italia e una visita al Museo di Storia Patria, al Museo del Risorgimento e Sacrario Oberdan e al Castello di San Giusto.

Chi avesse maggior tempo a disposizione può ampliare gli orizzonti storici di questa affascinante città con una visita al Castello di Miramare, al Museo della guerra per la pace “Diego De Enriquez”, straordinaria raccolta di mezzi bellici e testimonianze storiche del ‘900, al Museo della Risiera di San Sabba e alla Foiba di Basovizza, tristi esempi della ferocia umana, nonché ad alcuni luoghi che testimoniano il particolare e vivace clima sociale e culturale triestino a cavallo fra ‘800 e ‘900 (Museo Morpurgo, Museo Joyciano, Museo Sveviano).

I luoghi di cultura, fra musei, dimore storiche, raccolte e itinerari, sono comunque tanti e ben descritti nella Rete civica di Trieste.

Alle porte di Trieste si svolge il nostro breve itinerario. Proprio a cavallo fra Carso triestino e Carso Goriziano è il Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone, zona di aspri e sanguinosi combattimenti per poche centinaia di metri di terreno fra il 1915 e il 1917.

Agevoli sentieri fra la vegetazione conducono alle trincee, dove ancora sembra scorgere sofferenze e drammi di migliaia e migliaia di soldati. Particolare atmosfera è quella della trincea di Quota 85, legata alla figura di Enrico Toti, coraggioso bersagliere volontario, pur mutilato.

Qualche chilometro in direzione di Gorizia e si trova il Sacrario militare di Redipuglia, sul Monte Sei Busi, imponente cimitero di guerra inaugurato nel 1938 dove riposano le spoglie di oltre 100 mila caduti, dei quali meno di 40 mila identificati.

Si tratta di caduti inizialmente sepolti in numerosi piccoli cimiteri di guerra, lungo tutto il fronte, e in parte sull’antistante Colle di S. Elia.

Ultima tappa del nostro itinerario è la Basilica patriarcale di S. Maria Assunta di Aquileia e il retrostante Cimitero degli Eroi.

Fra la Basilica patriarcale, sorta nel IV sec. d. C. e poi ampliata in stile romanico e rinascimentale, e l’area archeologica romana, sorge il piccolo cimitero di guerra, unico ad aver mantenuto la conformazione originaria.

Inoltre, proprio da questo luogo è partita nel 1921 la salma del Milite Ignoto verso l’Altare della Patria.

Da qui, con un percorso di una cinquantina di chilometri, si rientra a Trieste e si conclude il nostro breve viaggio nella storia di una terra tanto affascinante quanto sanguinosamente contesa.

Fra i siti web più approfonditi e completi per poter vedere di persona i siti della Grande Guerra, è da segnalare sicuramente:
http://www.itinerarigrandeguerra.it/, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.

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