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“Venìa”, “Diga” e “Himalaya”, Emanuele Confortin presenta i suoi docu a Primiero: sabato 5 giugno alle 17 e alle 20

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Auditorium intercomunale di Primiero, sabato 5 giugno: ore 17 proiezione docu ‘Kinnaur Himalaya’ – ore 20 proiezioni “Venìa” e “Diga”

Primiero (Trento) – Dopo i premi conquistati al Trento Film Festival, il giornalista e videomaker, Emanuele Confortin, si racconterà, durante la proiezione dei suoi tre documentari che hanno visto anche la Comunità di Primiero protagonista nelle riprese nel docu ‘Venìa’ e in ‘Diga’.

La tappa a Primiero di sabato 5 giugno, è parte di un lungo trekking del regista veneto, durante il quale presenterà i suoi lavori nel cuore delle Alpi Orientali. In queste settimane percorrerà 1.000 chilometri di distanza con più di 47.000 metri di dislivello, tra valli e sentieri di montagna. La sera, nel corso delle 27 tappe, in altrettante località, vengono presentati i suoi documentari nel rispetto del distanziamento sociale e delle restrizioni in vigore.

Auditorium intercomunale di Primiero, sabato 5 giugno

ore 17 proiezione docu ‘Kinnaur Himalaya’

ore 20 proiezioni “Venìa” e “Diga”

I documentari ‘Venìa e Diga’ (PROIEZIONE ORE 20). Malga Venegiota – al centro dell’attenzione del docu Venìa – è un antico alpeggio situato nel profondo della Val Venegia, al cospetto delle Pale di San Martino. A monte, sotto le pareti del Mulaz pascolano le manze, nei pressi della malga invece si concentra il bestiame da mungere al mattino e la sera. Condurre una malga nel XXI secolo prevede professionalità aggiuntive, a partire dall’ospitalità, malgrado i limiti imposti dal Covid. Il possibile futuro dell’alpeggio richiede passione e senso del sacrificio, oggi più che mai è in mano ai giovani.

‘Diga’ racconta invece la pastorizia. In un’epoca segnata dalla globalizzazione, alcune comunità di persone continuano a custodire questo sapere prezioso. Tra loro c’è la famiglia Baldessari di Bellamonte, detti “Diga”. Sono transumanti da quattro generazioni, che in autunno lasciano la Val di Fiemme per cercare l’erba in pianura, ritornando solo a primavera. Ma per loro, al tempo del Covid, dell’iper-urbanizzazione e del ritorno dei grandi predatori, le regole del gioco sono cambiate.

‘Kinnaur Himalaya’ (PROIEZIONE ORE 17) premio Mountain Wilderness al Torelló Mountain Film Festival, Spagna, è stato girato nel Kinnaur, un distretto tribale dell’Himalaya indiano situato sul delicato confine che separa India e Cina, a lungo punto di passaggio tra la piana gangetica e l’altopiano tibetano. Dopo secoli d’isolamento, negli ultimi decenni il Kinnaur ha dovuto fronteggiare le sfide di una modernità incalzante. Colpa della crisi idrica e del riscaldamento globale, evidenti a tal punto da rendere il Kinnaur un modello utile per comprendere gli effetti del cambiamento climatico in Himalaya.

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