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Trento, Scomparsa ginecologa: si dimette direttore Azienda sanitaria

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Fugatti,informazione tardiva su nuova direzione reparto S.Chiara

Trento –  Il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, Pier Paolo Benetollo, ha rimesso il proprio mandato nella mani dell’assessora alla salute Stefania Segnana e della Giunta provinciale. Lo ha comunicato venerdì mattina in conferenza stampa il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

“Fin dall’inizio della vicenda della scomparsa della ginecologa Sara Pedri – ha detto Fugatti – la Provincia ha richiesto chiarezza, e nella tarda serata di ieri il dottor Benetollo ha informato l’assessorato di una situazione della quale assessorato e Giunta fino a ieri non erano a conoscenza.

Questa informazione tardiva riguarda il fatto che il 7 giugno scorso, all’interno di una serie di delibere che l’Azienda sanitaria ha approvato, ce n’è una in cui vi sono una decina di rinnovi di incarichi di medici dell’Azienda sanitaria. Tra questi c’è anche il rinnovo del direttore dell’Unità di ginecologia e ostetricia dell’ospedale S.Chiara di Trento”.

Di questa notizia la Giunta provinciale è venuta a conoscenza solo in queste ore. Da qui le dimissioni del dottor Benetollo”. “E’ questo un segno della massima chiarezza che noi abbiamo subito chiesto all’Azienda sanitaria fin dall’inizio della vicenda della dottoressa Sara Pedri”, ha aggiunto Fugatti il quale si è detto favorevole all’invio all’ospedale S.Chara degli ispettori del ministero, annunciando poi che fra pochi giorni la commissione d’inchiesta interna dell’Azienda sanitaria terminerà i lavori.

Ispettori al Santa Chiara

All’ospedale Santa Chiara di Trento arriveranno la prossima settimana gli ispettori del ministero della Salute, per verificare le condizioni di lavoro nel reparto di Ostetricia e Ginecologia: lì aveva lavorato Sara Pedri, la ginecologa romagnola di 31 anni, di cui non si hanno notizie dal 4 marzo.

Gli ispettori dovranno capire se le numerose segnalazioni di un clima lavorativo vessatorio abbiano un legame con la scomparsa della donna. Su questo è già al lavoro una commissione interna all’Azienda sanitaria trentina, che ha convocato 33 dipendenti del reparto.

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