Il progetto è cofinanziato dalla Regione con le somme finora recuperate dai vitalizi dei consiglieri e confluite in un apposito Fondo regionale famiglia e occupazione, pensato per sostenere iniziative di carattere sociale, conformemente ai programmi e agli obiettivi delle due Provincie autonome.
- scoprire e diventare consapevoli delle proprie capacità, talenti, potenzialità, inclinazioni (personali, professionali, relazionali);
- mettersi in discussione personalmente e nel gruppo dei co-houser condividendo le proprie attitudini, aspettative e desideri con gli altri partecipanti al progetto;
- definire il proprio progetto di vita, trovando un equilibrio fra le aspettative e i desideri personali ed il contesto socio-economico in cui si vive assumendo le proprie responsabilità e ruoli già nella sperimentazione del co-housing;
- attivarsi attraverso esperienze di impegno civico;
- impegnarsi in percorsi di orientamento e ricerca attiva del lavoro.
La dimensione del co-housing considera l’autonomia abitativa dei destinatari come uno dei prerequisiti per avviare seri processi di vita autonoma. Gli obiettivi individuali di emancipazione vengono perseguiti nella piccola comunità di persone che condividono uno stesso spazio domestico. La coabitazione vuole favorire lo sviluppo del singolo anche nella socialità e nello sviluppo del senso civico attraverso l’acquisizione delle pratiche e dei valori della coabitazione pacifica e attiva che pure pone sempre questioni da dirimere e responsabilità da assumere.2. PROFILO DESTINATARIIl progetto è rivolto a n. 50 giovani residenti in provincia di Trento, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che vivono ancora con il nucleo familiare di origine (o famiglia affidataria, casa famiglia…) e che manifestano il desiderio di emanciparsi e costruire un percorso di vita autonomo dalla propria famiglia, che non hanno esperienze lavorative stabili, che non frequentano percorsi né scolastici né universitari salvo che non siano iscritti ad almeno il secondo anno fuori corso o che frequentino corsi serali.Il progetto è destinato a tali giovani che hanno soggettive e/o oggettive difficoltà a rendersi indipendenti.Il bando, la cui scadenza era stata prorogata fino al 31 agosto 2016, prevedeva la messa a disposizione di n. 50 posti in tutto il territorio provinciale. Nella domanda il candidato poteva esprimere fino a 3 preferenze relative al luogo dove avrebbe voluto realizzare la propria esperienza di co-housing. L’amministrazione ha cercato di soddisfare la prima opzione espressa dal candidato selezionato.I candidati, selezionati ad ottobre 2016 da una commissione appositamente nominata secondo criteri previsti dal bando*, erano 39. Da novembre a gennaio ci sono state 9 rinunce dovute al raggiungimento dell’autonomia dei giovani (alcuni si sono trasferiti all’estero per lavoro, altri hanno sottoscritto contratti a tempo indeterminato e così via).I cohouser che hanno firmato il contratto di entrata nelle case sono 30 e provengono da tutto il territorio provinciale.Le località e gli indirizzi dove i cohouser abiteranno (a partire dal 2 febbraio 2017) sono:- ROVERETO – appartamento sopra oratorio Rosmini, via Paganini: n. 9 cohouser, di cui 4 ragazzi e 5 ragazze- TRENTO:1. via Endrici: n.11 cohouser, di cui 5 ragazzi e 6 ragazze2. via della Saluga, ex casa del Clero: n. 3 cohouser, di cui 1 ragazzo e 2 ragazze3. Villa S. Ignazio: n. 2 cohouser, entrambe ragazze- PERGINE – via Zandonai: n. 5 cohouser, di cui 3 ragazzi e 2 ragazzeQuindi in sintesi:– 9 Rovereto, 16 Trento, 5 Pergine;– 13 ragazzi, 17 ragazze.La parte di formazione dei tutor e dei percorsi destinati ai ragazzi sarà curata da 3 coach ed un coordinatore, che hanno seguito l’esperienza pilota di cohousing di Trento nel 2013-2015.Il giovane partecipante al progetto pagherà 1/3 dell’affitto, pari ad euro 100,00, ed i restanti 2/3 verranno attinti dal Fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell’occupazione.*La valutazione è avvenuta sulla base della domanda e della scheda delle motivazioni e del colloquio con il candidato rispetto ai parametri descritti nella seguente tabella:
Criteri di valutazione | Punteggio massimo |
Motivazione alla partecipazione e aspettative | 10 |
Coerenza delle motivazioni con gli obiettivi del progetto | 7 |
Esperienze di volontariato | 4 |
Esperienze di servizio civile nazionale e/o provinciale | 2 |
Capacità di problem solving | 5 |
Titolo di studio | 2 |
Tot. 30Per essere ammessi era necessario aver riportato un punteggio di almeno 18/30.