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Trentino trilingue dall’asilo nido all’università: al via il piano provinciale

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Il presidente Ugo Rossi: “Vogliamo offrire ai nostri ragazzi le chiavi per il nostro futuro”

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Trento – Iniziare già domani con i bambini dell’asilo nido ed accompagnarli, scuola dopo scuola, fino all’università, per creare un ambiente in cui comunicare in tre lingue – italiano, inglese e tedesco – sia naturale.
Punta a questo il Piano “Trentino Trilingue” approvato oggi dalla Giunta provinciale. Uso del metodo CLIL (insegnamento integrato della lingua e di una materia del percorso di studi non-linguistica), piani di studio declinati per tipologia di scuola, formazione degli insegnanti sono solo alcune delle azioni previste dal documento approvato oggi dalla Giunta, che ora inizia l’iter consiliare per la sua approvazione.
“Attraverso il trilinguismo – sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi – vogliamo fornire ai nostri ragazzi le chiavi per il loro futuro. Vogliamo che i nostri giovani siano preparati, competenti e competitivi, consapevoli delle loro radici e allo stesso tempo cittadini del mondo. Ecco perché serve creare un Trentino trilingue, un sistema progressivo che accompagnerà i nostri ragazzi verso l’età adulta e il mondo del lavoro, con un approccio interculturale, che favorisca, assieme all’apprendimento delle lingue straniere, anche lo sviluppo di un’attitudine all’apertura e al confronto”.
Dal 2020 tutte le scuole garantiranno l’apprendimento delle lingue secondo questo nuovo modello, centrato sul trilinguismo. Le basi di questo piano erano state sancite il 17 novembre scorso con la firma di un Protocollo d’intesa tra il Ministro dell’Istruzione, del’Università della ricerca e la Provincia autonoma di Trento.

Al Piano sono destinati, nel periodo 2015-2020, 36 milioni di euro. Di questi circa 15 milioni saranno impiegati per sostenere le esperienze all’estero degli studenti, come il quarto anno all’estero e le settimane linguistiche. 21 milioni invece andranno alla formazione dei docenti. Nella cifra non è considerato il costo del personale che è già di ruolo e che si dedicherà all’insegnamento delle lingue.
Nello specifico sono due le direzioni nelle quali si lavorerà: il “prodotto”, ossia l’insegnamento vero e proprio, e gli insegnanti, i “professionisti della scuola”. Per quanto riguarda il prodotto va detto innanzitutto che con “Trentino Trilingue” si conferma quanto è stato già fatto fino ad oggi – il Trentino non è all’anno zero – ma si va oltre, potenziando l’insegnamento delle lingue comunitarie ed estendendo il metodo CLIL, ossia l’insegnamento e l’apprendimento delle materie tradizionali in lingua tedesca e inglese.
Nel Piano, però, si investe anche sulla formazione e l’aggiornamento degli insegnanti, che siano essi già presenti nel sistema o che entrino con concorso. L’obiettivo di fondo, quindi, è promuovere metodologie innovative di insegnamento delle lingue in primo luogo attraverso la formazione degli insegnanti.
“Trentino Trilingue” si rivolge al mondo della scuola ma non solo. Le scuole trentine si impegnano infatti a formare gli studenti fino a raggiungere livelli di conoscenza che potranno essere attestati anche da opportune certificazioni. Il Piano prevede inoltre lo sviluppo di progetti di espansione del trilinguismo nel mondo della cultura, della ricerca, dell’università e nei diversi contesti produttivi.
La basi di questo progetto erano state sancite il 17 novembre scorso con la firma di un Protocollo d’intesa tra il Ministro dell’Istruzione, del’Università della ricerca Stefania Giannini e il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi. I punti qualificanti del Protocollo sono stati recepiti dal Piano oggi approvato dalla Giunta provinciale.
Ma andiamo nel dettaglio per capire cosa succederà nei diversi gradi di istruzione.
Il punto di partenza è l’asilo nido. Nell’attuale offerta dei nidi pubblici non sono previste esperienze legate all’ambito linguistico. Alcune sperimentazioni sono state realizzate nei nidi pubblici.
Il piano “Trentino trilingue” prevede in tutte le strutture accostamento ad almeno una lingua straniera (inglese-tedesco) dei bambini nella fascia di età 18/24 mesi. Prevista inoltre l’introduzione in tutti i nidi di almeno un operatore in grado di accostare i bambini all’inglese o al tedesco. Entro l’anno scolastico 2019/2020 sarà necessario formare 20 docenti affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche.
Per quanto riguarda invece la scuola dell’infanzia ad oggi su 276 scuole presenti sul territorio, fra provinciali ed equiparate, 132 risultano avere all’interno del proprio organico insegnati formati, ossia con un livello certificato minimo B1.
Il Piano prevede in tutte le scuole almeno 4 ore settimanali di esposizione linguistica di ciascun bambino in almeno una lingua tra tedesco e inglese. Per raggiungere gradualmente l’obiettivo, è necessario formare circa 130 insegnanti, già presenti nel sistema scolastico, affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche, entro l’a.s. 2019/2020. Inoltre nelle future procedure concorsuali saranno verificate e premiate le competenze linguistiche dei docenti.
Attualmente alle scuole elementari nei 5 anni sono previste 500 ore d’insegnamento delle due lingue che vengono pianificate autonomamente dal dirigente scolastico. Nella maggior parte dei piani di studio l’insegnamento di lingue prevede in 1^ e 2^ elementare 2 ore di inglese o di tedesco. Dalla 3^ elementare 2 ore di tedesco e 2 ore di inglese.
Il piano prevede in tutte le classi 1^ e 2^ l’aggiunta di 3 ore settimanali in CLIL in inglese o in tedesco. Dalla 3^ elementare sono invece previste almeno 5 ore in CLIL in inglese o in tedesco. Per raggiungere gradualmente l’obiettivo, è necessario formare almeno 210 insegnanti, già presenti nel sistema scolastico, affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche, entro l’a.s. 2019/2020. Entro il quinto anno della scuola elementare i bambini, grazie alle competenze acquisite, saranno in grado di avere un livello A1 certificato.
Le scuole medie attualmente prevedono nei piani di studio 3 ore settimanali di inglese e 3 ore settimanali di tedesco per ciascuno dei tre anni. Con il nuovo Piano in tutte le classi, per tutti i tre anni, 3 ore settimanali in CLIL di inglese o di tedesco. Per raggiungere gradualmente l’obiettivo, è necessario formare almeno 90 insegnanti, già presenti nel sistema scolastico, affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche, entro l’a.s. 2019/2020. Entro il diploma di scuola media i ragazzi, grazie alle competenze acquisite, sono in grado di ottenere un livello A2 certificato.
Per quanto riguarda invece le scuole superiori l’insegnamento delle lingue oggi prevede l’obbligo di 3 ore di tedesco e 3 ore di inglese nel primo biennio di tutti i percorsi, almeno una lingua nel triennio o inglese o tedesco (due in alcuni istituti), insegnamento di tre lingue su tutto il quinquennio nei licei linguistici. Il CLIL è obbligatorio il 5° anno con una media di un’ora settimanale in tedesco o in inglese.
Il nuovo Piano prevede l’incremento del numero dei docenti in grado di insegnare in CLIL. Al fine di raggiungere l’obiettivo sono necessari almeno 65 insegnanti da individuare, gradualmente entro l’a.s. 2019/2020, attraverso il potenziamento linguistico e metodologico per i docenti già nel sistema che si rendono disponibili; l’accertamento delle conoscenze linguistiche in sede concorsuale e formazione metodologica durante l’anno di prova e l’innalzamento della quota di docenti di madrelingua al 10%.
Prevista inoltre l’introduzione del CLIL in tutti gli anni con l’insegnamento in inglese o in tedesco di una materia non linguistica al 50%. Realizzazione di laboratori e progetti in CLIL grazie alla collaborazione con l’Università e i centri di ricerca del territorio. Potenziamento delle settimane linguistiche all’estero (nell’a.s. 13/14, circa 400 studenti) e incentivazione del 4^ anno all’estero (nell’a.s. 13/14, circa 90 ragazzi). Entro il quinto anno dell’istruzione tutti i ragazzi devono raggiungere almeno un livello B2 certificato. Al termine del biennio il livello B1 certificato.
Gli attuali piani di studio della formazione professionale prevedono in 1^ e 2^ obbligo di 3 ore settimanali in una lingua e 1 ora nell’altra di inglese o di tedesco. In 3^ e 4^ insegnamento di una sola lingua con 2 ore settimanali in inglese o in tedesco. Fanno eccezione le scuole alberghiere e turistiche che prevedono due lingue anche in 3^ e 4^. Sono diffuse esperienze CLIL, di 2/3 ore settimanali, in scuole legate ai settori turistico e alberghiero. Inoltre sono molte le esperienze all’estero dei ragazzi: come visite in aziende estere e stage curriculari ed extracurriculari all’estero.
Il Piano prevede quindi l’introduzione del CLIL in tutti gli anni con l’insegnamento in inglese o in tedesco di una materia non linguistica al 50%, preferibilmente tecnico pratica.
Per raggiungere gradualmente l’obiettivo, è necessario formare almeno 10 docenti nelle scuole pubbliche, già presenti nel sistema scolastico, affinché raggiungano adeguate competenze linguistiche e metodologiche, entro l’a.s. 2019/2020. Inoltre si prevede la revisione del contratto di servizio con le paritarie.
Entro il triennio della formazione professionale tutti i ragazzi devono raggiungere un livello B1. Entro il quinto anno della formazione professionale tutti i ragazzi devono raggiungere almeno un livello B2 certificato. Al termine del triennio della formazione professionale il livello B1 certificato.
La scuola trentina cambia, ma lo fa gradualmente, fissando degli obiettivi. Per il prossimo anno scolastico, 2015/2016, si punta alla formazione e a prime sperimentazioni all’asilo nido. Per quanto riguarda invece la scuola dell’infanzia saranno attivare esperienze in almeno 180 scuole. Nel prossimo anno scolastico alle elementari saranno introdotte dalle 3 alle 5 ore CLIL in tutte le terze classi. Per quanto riguarda le scuole medie si andranno a stabilizzare le esperienze CLIL esistenti e ad avviare la formazione straordinaria degli insegnanti. Nelle scuole superiori il 50% delle ore di una materia al quinto anno sarà fatta in CLIL. Anche la scuola professionale vedrà l’obbligo di esperienze CLIL nel corso del quinto anno.

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