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‘Primiero Comune Unico’, il vice di Transacqua Nicolò Simoni: “Dispiaciuto che non sia stata recepita la grande opportunità di un unico Comune”

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Dopo il comunicato sottoscritto dai rappresentanti di maggioranza e minoranza delle sette municipalità che hanno deciso di partecipare al gruppo di lavoro per la fusione dei Comuni, ecco l’intervento del vicesindaco di Transacqua. In molti Comuni si ipotizzano sondaggi locali per anticipare l’eventuale referendum. Tra spinte alla fusione e resistenze, spazio aperto ad ogni voce sul nostro giornale online

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Primiero (Trento) – “In questi tre mesi di assemblee – scrive in una nota Nicolò Simoni, vicesindaco di Transacqua – le posizioni delle forze politiche coinvolte nel gruppo di lavoro sono state spesso molto distanti tra di loro e nonostante qualche piccolo passo avanti ad avere la meglio è stata una generale inconcludenza. La ventilata possibilità di procedere deliberando l’incarico al Consorzio dei Comuni per la stesura di un progetto di fusione che includesse Fiera, Tonadico, Transacqua, Siror, Mezzano, Imer e Canal San Bovo di fatto si è rivelata una posizione che, come confermato dall’esito della riunione di giovedì 28 novembre, non ha mai trovato riscontro nel pensiero unanime delle Amministrazioni sedute a quel tavolo.

È evidente infatti come alcune Amministrazioni sono già mature per affrontare questo genere di processo mentre altre hanno ancora bisogno di tempo per trovare le giuste motivazioni, chi nella sostanza stessa del progetto di fusione e chi invece nel consenso della propria cittadinanza. Queste incertezze sono assolutamente legittime ma allo stesso tempo non possono frenare chi invece ha già maturato in maniera consapevole la necessità di procedere convintamente verso una semplificazione dell’attuale quadro istituzionale primierotto.

Ci tengo a sottolineare però – continua Simoni – come questa decisione non sia stata imposta da nessuno, come invece è stato riportato da alcuni organi di stampa, ma è figlia di una serie di constatazioni oggettive condivise e avvallate da tutti i presenti. Non si tratta dunque di una posizione di rottura ma piuttosto di una assunzione di responsabilità nei confronti di chi si aspettava che si uscisse dall’immobilismo in cui anche il gruppo di lavoro per la fusione dei Comuni era sprofondato.

Comprendo pienamente la posizione e le resistenze del comitato Perunprimieromenodiviso, comitato che personalmente ho peraltro sempre appoggiato, ma la differenza sostanziale tra chi fa movimento di opinione e chi amministra il territorio e che i primi possono permettersi di sostenere un’idea mentre i secondi sono chiamati a fare delle scelte e a dare delle risposte alla cittadinanza. Come Amministrazione di Transacqua abbiamo deciso di avvallare la necessità di procedere con la suddivisione nei due ambiti territoriali di Soprapieve e Sottopieve recependo l’indirizzo che il Consiglio Comunale, durante la seduta del Consiglio informale dello scorso 25 novembre, ha promosso e condiviso in larga maggioranza.

Si aggiunga inoltre che il Comune di Transacqua ha iniziato ad intavolare questo genere di ragionamento già alla fine del 2012 con l’approvazione di un apposito ordine del giorno in Consiglio Comunale e che questa Amministrazione nella campagna elettorale dello scorso maggio ha preso un esplicito impegno nei confronti della propria cittadinanza, come del resto è riportato nello stesso programma di mandato, pertanto si ritiene di agire in questa direzione cogliendo l’opportunità di riuscire a dare finalmente delle risposte alle aspettative della nostra gente.

Sono personalmente dispiaciuto – aggiunge il vicesindaco di Transacqua – che non sia stata recepita da subito la grande opportunità che la costituzione di un unico Comune rappresentava per la nostra Valle ma allo stesso tempo sono conscio del fatto che il successo dell’iniziativa referendaria è strettamente legato alla forza e alla credibilità di un progetto largamente condiviso a appoggiato con grande motivazione da tutti gli attori coinvolti, la recente esperienza di movimentazione contraria alla fusione di Borgo Chiese nelle Giudicarie o dell’Altanaunia in Val di Non meritano più di una riflessione quindi ritengo che la decisione presa dal gruppo di lavoro sia in fin dei conti una assunzione di responsabilità viste le grandi perplessità legate alla fusione a sette che fino ad oggi hanno lasciato intravedere più ombre che luci.

Per quanto mi riguarda rimarranno sempre aperte le porte ai Comuni che in questa fase hanno deciso di percorrere strade diverse e mi auspico che da parte di tutti venga assunto l’impegno di riaprire questo genere di ragionamento qualora venisse maturata la convinzione e la volontà di adesione in un unica grande realtà territoriale anche da parte del Sottopieve e di Sagron-Mis. Ora però credo che sia giunto il momento di essere concreti e di fissare degli obiettivi, dobbiamo utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione per condividere con la popolazione un progetto che è partito dalla gente e che alla gente ritornerà in occasione del referendum del prossimo maggio.

Non volendomi sostituire a nessuno invito i colleghi di Siror e del Basso Primiero, qualora lo ritenessero opportuno, ad intervenire sul tema ma mi sia permesso inquadrare la questione per fare un attimo di chiarezza.

Il percorso di fusione dell’Alto Primiero, che verrà deliberato dalle Giunte affidando l’incarico al Consorzio dei Comuni per la stesura del progetto, prevede la partecipazione di Transacqua, Tonadico, Fiera e Siror. Il Comune di Sagron-Mis non ha mai ritenuto di partecipare a questo tipo di iniziativa e non ha mai presenziato al gruppo di lavoro pertanto, a meno di ripensamenti da parte di quell’Amministrazione, non e contemplato nell’ipotesi di fusione del Soprapieve. Per quanto riguarda invece la posizione del Comune di Siror, verrà avviato l’iter assieme a Tonadico, Transacqua e Fiera ma in questo caso l’Amministrazione si riserva il diritto di interrogare la cittadinanza inducendo una consultazione popolare che anticiperà di fatto il quesito referendario verso la fine del mese di gennaio.

Qualora la volontà popolare dei cittadini di Siror fosse favorevole al processo di fusione verrà deliberata la richiesta di indizione del referendum nei Consigli Comunali dei quattro comuni dell’Alto Primiero e, non appena verrà recepita dal Consiglio Regionale, verrà indetto il referendum. Tutte le discussioni relative al progetto – conclude Simoni – nel suo specifico, come l’istituzione dei municipi e la previsione della figura dei prosindaci saranno invece tema di discussione nelle prossime riunioni del gruppo di lavoro”.

Nicolò Simoni

– Vicesindaco di Transacqua 

e membro del gruppo di lavoro per la fusione dei Comuni –

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