NordEst

Trentino, copertura sanitaria con 387,4 euro

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La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Ugo Rossi, ha dato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari le direttive in materia, in attuazione a un ordine del giorno del Consiglio provinciale dello scorso luglio. Con la novita’ si vuole garantire una tutela sanitaria piena – ha detto Rossi – al pari di quanto avviene per i cittadini iscritti al servizio sanitario provinciale, come gia’ avvenuto in altre realta’ regionali, a persone che legalmente si trovano sul territorio provinciale, siano essi comunitari sforniti di questa tutela che extracomunitari ultra 65enni con il diritto al ricongiungimento familiare, a fronte del versamento di una quota di iscrizione al Servizio sanitario provinciale a un minimo di 387,34 euro.
 
Due gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire con questa delibera: equità e responsabilità economica. Per quanto riguarda il primo aspetto, si vuole garantire una tutela sanitaria piena al pari di quanto avviene per i cittadini iscritti al servizio sanitario provinciale, similmente a quanto già avvenuto in altre realtà regionali, a persone che legalmente si trovano sul territorio provinciale. Infatti, la tutela sanitaria rappresenta un’importante garanzia per il rispetto della dignità delle persone, principio fra l’altro fissato in modo esplicito anche dalla recente legge di riforma del servizio sanitario provinciale. L’altro aspetto riguarda invece la sostenibilità economica del servizio, la responsabilizzazione e la partecipazione per sostenere i costi complessivi del Servizio sanitario provinciale.
 
Vengono in tal modo garantite le prestazioni sanitarie alle persone straniere che legittimamente vivono in Trentino, siano essi comunitari sforniti di questa tutela che extracomunitari ultra 65enni con il diritto al ricongiungimento familiare, a fronte del versamento di una quota di iscrizione al Servizio sanitario provinciale.
"Un atto importante – secondo l’assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi – che, la di là della facile demagogia, promuove un’integrazione vera ed effettiva delle persone straniere che si trovano a vivere e lavorare legalmente sul territorio provinciale, garantendo al contempo l’equità e la dignità delle persone, e dall’altro i non trascurabili aspetti della sostenibilità complessiva dei costi del servizio".
 
Due quindi le categorie di cittadini coinvolti dal provvedimento:
 
Cittadini dell’Unione Europea – nonché della Svizzera e di altri Paesi comunque compresi nello spazio economico europeo, Norvegia, Islanda, Liechtenstein – residenti in provincia non in possesso dei requisiti per l’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale secondo la normativa vigente. Per questi si prevede la possibilità di effettuare l’iscrizione volontaria al Servizio sanitario provinciale, a fronte del versamento di un contributo. Il Trentino, con questo provvedimento, è una delle poche regioni italiane a disciplinare questo tipo di iscrizione, insieme a Lazio, Piemonte, Marche e Puglia. Come previsto in queste regioni, anche per il Trentino sono stati mantenuti gli importi fissati dal Decreto ministeriale del 1986 senza alcune rivalutazione monetaria. Il contributo annuo minimo richiesto sarà quindi pari a 387,34 euro.
 
Cittadini extracomunitari ultrasessantacinquenni e ricongiunti in Italia con il proprio figlio/a. Anche in questo caso si prevede la possibilità di effettuare l’iscrizione volontaria al servizio sanitario provinciale, a fronte del versamento di un contributo. Come previsto da altre regioni e anche dalla Provincia autonoma di Bolzano si è ritenuto di mantenere gli importi del Decreto ministeriale, pari a 387,34 euro. L’iscrizione è valida per l’assistenza sanitaria non solo sul territorio nazionale, bensì anche all’estero. Gli iscritti avranno, infatti, diritto alla tessera TEAM che li coprirà in caso di viaggi all’estero a parità di condizioni dei cittadini iscritti di diritto al Servizio sanitario provinciale.
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