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“Topo di formaggi” a Primiero, i carabinieri di Imèr denunciano commerciante di Molveno

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Dopo aver fermato un valsuganotto nei giorni scorsi, i carabinieri all’opera fuori valle

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Imèr (Trento) – Il titolare di una macelleria/gastronomia a Molveno, è stato denunciato venerdì per ricettazione dai carabinieri di Imèr. Il commerciante è accusato dai militari, di aver nascosto in casa – sotto il proprio letto – decine di chili di formaggio, che sarebbero stati rubati nei mesi scorsi da un dipendente valsuganotto infedele, durante i rifornimenti al Caseificio di Primiero.

I militari della stazione locale – guidati dal comandante Roberto Di Franco – si erano recati precedentemente presso l’esercizio commerciale a Molveno, ma senza alcun esito, poichè la merce era già stata nascosta in casa.

Le indagini della stazione di Imèr

I carabinieri di Imer – spiega nel dettaglio una nota della Compagnia di Cavalese – a seguito di una complessa attività d’indagine in atto già da qualche settimana hanno deferito in stato di libertà due trentini per furto aggravato e ricettazione. La vicenda ha origine già nell’estate scorsa quando il Presidente del Caseificio Sociale Comprensoriale di Primiero, con sede a Mezzano, si accorgeva di una serie di ammanchi di forme di formaggio di diverso tipo per un valore di circa 6.000 euro. Lo stesso decideva di installare una telecamera per poter meglio monitorare l’area adiacente il caseificio con particolare attenzione alle zone di movimentazione merci.

La scorsa settimana il ladro di formaggio veniva ripreso dalle telecamere proprio mentre asportava una forma dal magazzino del caseificio. All’arrivo dei militari, già d’accordo con il Presidente, il ladro colto in flagrante non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità e riconsegnare le due forme di formaggio appena asportate al legittimo proprietario.

Il ladro successivamente identificato in un quarantasettenne incensurato di Torcegno (Trento) non era altro che un autotrasportatore impiegato per conto della ditta Consorzio latte di Trento e Borgo. L’attività di indagine però proseguiva e permetteva di appurare che la seconda forma di formaggio rubata apparteneva ad un altro caseificio facente parte del Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine, anch’esso servito dal citato autotrasportatore.

I carabinieri insospettiti dalla diversa provenienza delle forme di formaggio ed a conoscenza di altri furti avvenuti in passato, sempre di prodotti caseari, riuscivano a raccogliere sufficienti elementi per credere che gli stessi prodotti venissero rivenduti successivamente a qualche negozio compiacente della zona.

Dalle informazioni raccolte dal trasportatore colto in flagrante, tese a verificare proprio questa tesi investigativa e da elementi già acquisiti in passato a seguito di attività connesse, i militari stringevano il cerchio ed individuavano in un esercente di Molveno (Trento) il possibile acquirente della merce rubata.

Un magazzino “sotto il letto”

In stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Trento che autorizzava la perquisizione, i carabinieri di Imer presentatisi di buon ora presso l’abitazione di un sessantatreenne macellaio di Molveno (TN) rinvenivano un vero e proprio deposito di prodotti caseari.

L’uomo gestore di una macelleria a Molveno, già noto per precedenti dovuti a sanzioni per la non corretta conservazione degli alimenti, nascondeva presso la propria abitazione, nello specifico nella camera da letto ben 22 kg di formaggio suddivisi in 16 pezzi, 9 panetti di burro del peso di 500 gr. ciascuno, per un totale di 4.5 kg e 23 confetture di marmellata Sant’Orsola di vario genere.

Dal formaggio l’uomo si era preoccupato di levare la crosta per impedire agli inquirenti di risalire al  proprietario delle forme.  L’attività di inventario dei vari caseifici, per poter risalire della provenienza del prodotto, è ancora in atto.  Il sessantatreenne è stato denunciato a piede libero per ricettazione.

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