NordEst

Tondo: “Si tocchi pure un’autonomia superata dalla storia”

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Ne sono convinti i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Giancarlo Galan e Renzo Tondo, che si sono trovati pienamente concordi nel corso del dibattito sul Nordest, organizzato a Palazzo Thiene di Vicenza in occasione della presentazione del libro di Galan, "Il Nordest sono io".

Il Friuli e l'autonomia

"Non ho alzato il totem dell'autonomia dopo le dichiarazioni del ministro Brunetta – ha detto Tondo – perché quella del Friuli Venezia Giulia è completamente diversa rispetto a quella delle Province autonome di Trento e Bolzano ma anche dall'autonomia di cui godono Val d'Aosta, Sicilia e Sardegna. Il vantaggio fiscale, infatti – ha spiegato – per noi è davvero limitato. Ecco perché guardo con estremo interesse a una riforma istituzionale che preveda il riassetto complessivo. Si tocchi pure un'autonomia superata dalla storia, non mi metterò a difenderla se andremo nella giusta direzione indicata da Galan, quella di maggiori vantaggi nell'ambito di un vero federalismo. Il mio obiettivo – ha specificato – è fare valere le ragioni di un territorio strategico per l'Italia e per l'Europa, con le competenze e la libertà di applicare regimi diversi all'interno del territorio, assecondandone le specifiche esigenze".

Galan e il Veneto

"Non c'é nulla di scandaloso in un'autonomia del Friuli Venezia Giulia che è molto limitata – ha concordato Galan – e potrebbe essere concessa anche domani al Veneto o a qualsiasi altra Regione. Se lo Stato fosse intelligente, lo farebbe subito con noi, ben sapendo che cambierebbe poco o nulla. Potessi scegliere, invece, vorrei il regime di autonomia della Sicilia che è tanto perfetto quanto sottoutilizzato".

Secondo il presidente Tondo, "L'attuale Governo nazionale è coerente con quanto promesso in campagna elettorale, perché Berlusconi è convinto che l'Italia si debba cambiare ora o mai più. E' giusto dialogare ma ci si deve poter alzare da un tavolo anche senza trovare l'accordo, lasciando l'ultima parola a chi è deputato a decidere. Se i sacrifici dovremo farli anche in Friuli Venezia Giulia – ha annunciato – non ci sottrarremo, pronti a trasmettere un messaggio di concretezza e sobrietà".

Per il governatore veneto Galan invece, "Difficilmente un Governo poteva cominciare meglio, anche se mi sarei aspettato già qualcosa di più. Serve maggiore coraggio da parte di qualche ministro. Chi sfora determinati parametri, chi male amministra deve incorrere in sanzioni puntali e precise ma questo segnale io non l'ho ancora visto. Stavolta non starò fermo ad aspettare la devolution cinque anni, questo è sicuro".

Per quanto riguarda le priorità, Tondo ha spiegato che, per il Friuli Venezia Giulia, la prima è rappresentata dalle infrastrutture. "La seconda – ha detto – è la sburocratizzazione per assicurare a imprese e cittadini tempi e risultati certi", ha affermato Tondo, ricordando che ha fissato per il 4 luglio la Giornata della Sburocratizzazione, ovvero l'ascolto di tutte le categorie per recepire come snellire il sistema normativo. "Il terzo tema – ha proseguito – è quello dell'internazionalizzazione delle nostre imprese". 

Tondo ha sostenuto di volere "non più una fiera ma una task force sul territorio che coinvolga anche le banche per scoprire quei talenti nascosti impossibilitati a valorizzarsi da soli. Il mondo dell'Università – ha infine evidenziato Tondo -, è spesso molto conservatore. Tuttavia, approfittando del nuovo contesto, ho lanciato una sfida ai due atenei di Udine e Trieste, auspicando di essere in grado di proporre un sistema unito a livello nazionale e internazionale".

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