NordEst

Tesino e Lamon uniti da un acquedotto di confine

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L’esecutivo provinciale trentino ha dato il via libera al finanziamento per la realizzazione di un acquedotto potabile interregionale fra il Trentino e il Veneto che unirà, idealmente, Castello Tesino e Lamon, borgo della vicina provincia di Belluno. L’opera sarà realizzata dall’Agenzia per la Depurazione (ADEP) della Provincia autonoma di Trento, su delega del comune di Castello Tesino, capofila del progetto.

L’acquedotto interregionale è inserito nel programma triennale degli interventi 2008 – 2010 per l’attuazione dell’intesa tra Regione del Veneto e Provincia autonoma di Trento, al fine di favorire lo sviluppo di sanità, cultura, istruzione, infrastrutture e reti di trasporto dei territori confinanti.

L’intervento è finalizzato alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse idriche a disposizione della comunità di Castello Tesino, consentendo al contempo di sopperire all’annosa carenza d’acqua potabile per la limitrofa comunità di Arina, frazione del comune di Lamon.

Due i lotti dell’opera, che sarà appaltata dall’Adep nei prossimi due anni e realizzata entro cinque: il primo riguarda la dorsale principale dell’acquedotto potabile per il centro di Castello Tesino, il secondo si svilupperà sul territorio del comune di Lamon.

L’ipotesi progettuale consiste dunque nella realizzazione di una nuova dorsale principale di alimentazione della rete acquedottistica di Castello Tesino, destinata ad alimentare i serbatoi di accumulo al servizio dell’abitato, evitando il passaggio all’interno del centro storico e consentendo inoltre l’alimentazione a gravità dei serbatoi per le località Celado, Roa e per la frazione di Arina, nel comune di Lamon.

L’ottimizzazione dello sfruttamento della risorsa idrica si concretizzerà con la costruzione di due piccoli serbatoi disposti lungo la dorsale principale che attraversa il territorio trentino e di altri quattro nel territorio bellunese, con l’ulteriore funzione di accumulo per il servizio antincendio. La capacità di ogni serbatoio è di circa 20 metri cubi.

Le tubazioni di collegamento, realizzate in ghisa sferoidale per garantire i massimi criteri di sicurezza sia dal punto di vista della tenuta della pressione sia per la salvaguardia delle caratteristiche dell’acqua potabile, hanno uno sviluppo complessivo di circa 7.200 metri sul territorio trentino e di 4.500 metri su quello bellunese.

Le utenze che beneficeranno di questa importante opera di infrastrutturazione primaria sono i residenti di Castello Tesino e delle relative frazioni, ovvero 1.830 persone, nonché i 300 abitanti residenti della frazione di Arina oltre, naturalmente, alle presenze turistiche stagionali.

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