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Terrore a Parigi, sparatoria e ostaggi in negozio ebraico: “Liberate i fratelli Kouachi o uccidiamo tutti”. Strage Charlie: killer barricati in un capannone, blitz in corso

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Strage Charlie, killer barricati in un capannone con un ostaggio. Violenta sparatoria. “Vogliono morire da martiri”. Fumo dall’edificio e blitz delle forze speciali

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Parigi (Adnkronos) – Spari nel quartiere Porte de Vincennes, in un supermercato kosher: si sospetta che sia coinvolto il killer di Montrouge. Braccati anche i due fratelli ricercati per il massacro di Charlie Hebdo: si sono rinchiusi in uno stabilimento a circa 40 km dalla capitale: iniziate le negoziazioni.

Imam dell’Is rivendica: “Siamo stati noi”. In campo 88mila uomini delle forze dell’ordine. I Kouachi e l’attentatore di Montrouge appartengono alla stessa filiera jihadista. Valls: “In guerra contro i terroristi, non contro l’Islam“. Integralisti di Al-Shabab lodano l’attacco. Radio ‘Is’ esalta gli attentatori di Parigi. Abu Omar: “Tutti responsabili, dalla rivista al Vaticano”. Marine Le Pen chiede referendum sulla pena di morte.

La casa dei presunti assalitori (Foto).L’omaggio alle vittime nelle piazze delle capitali. L’ultima ‘profetica’ vignetta del direttore della rivista. Nel 2011 la sede del giornale bersaglio di un altro assalto. L’attacco alla sede della rivista satirica: i terroristi inseguono e uccidono un poliziotto (Video)

Le vignette ‘blasfeme’ di Charlie Hebdo: sarebbero il movente dell’attacco
“Je suis Charlie”: il lutto sul sito del giornale satirico nelle diverse lingue
Alfano: “Eccidio conferma pericolosità minaccia terrorista, quattro italiani tra i foreign fighters”
Sul braccialetto ‘Je Suis Charlie’, neonato diventa simbolo di speranza
Charlie Hebdo non è morto, il 14 in edicola con un milione di copie
“Pronto a morire da martire”, ricercato per l’attacco a Charlie in un doc tv del 2005 /Video

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Dodici vittime

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Sono 12 i morti dell’attacco alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi. Lo riferisce la polizia francese, secondo cui tra le vittime si contano 10 giornalisti e due agenti. Cinque i feriti gravi. Tra le vittime il direttore del settimanale Stephane Charbonnier, detto Charb, 47 anni; una delle figure storiche del giornale, Jean Cabut, detto Cabu, 76 anni; il caricaturista Bernard Verlhac, detto Tignous, 57 anni e Georges Wolinski, 80 anni, conosciuto anche in Italia, dove i suoi fumetti apparivano su Linus. Era l’autore di Paulette. Morto anche l’economista francese e membro del Consiglio generale della Banca di Francia, Bernard Maris, 68 anni. Collaborava con il giornale.

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L’attentato contro Charlie Hebdo, commenta in una nota il Governatore della Banca di Francia (BdF), Christian Noyer, “è un atto codardo e barbaro contro la libertà di stampa e quelli che la difendono. Persone di grandi ideali, tra le quali il nostro amico e collega Bernard Maris, hanno trovato la morte. Maris era un uomo di cuore, di cultura e di una grande tolleranza. Ci mancherà tanto”, sottolinea Noyer esprimendo il suo cordoglio alle famiglie delle vittime.

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L’attacco è stato compiuto da tre uomini armati di kalashnikov e dal volto coperto di passamontagna. Gli assalitori sono successivamente fuggiti a bordo di una Citroen nera. Ci sono 3mila agenti di polizia a dargli la caccia ora. Le redazioni e gli uffici di vari quotidiani e media francesi, tra i quali quelli di Le Monde, sono stati posti sotto la protezione armata della polizia. A Parigi le autorità hanno innalzato il livello di allarme. Secondo i media francesi infatti, gli autori della sparatoria sarebbero in fuga verso il nord della capitale francese.

La dinamica

La dinamica dell’assalto – Secondo il sito France Soir almeno una trentina i colpi di arma da fuoco esplosi sul boulevard Richard-Lenoir. Stando ai racconti dei testimoni che hanno ricostruito la dinamica dell’assalto, “prima sono state udite urla in strada”, quindi due uomini dal volto coperto dal passamontagna e in possesso di armi automatiche sono stati visti fare irruzione nei locali del giornale. Dopo pochi minuti la sparatoria. Le immagini postate su Twitter dai giornalisti del settimanale durante l’attacco mostrano diverse persone rifugiate sul tetto dell’edificio.

Armati di kalashnikov, gli assalitori gridavano in arabo “Allah è grande”. E’ quanto si sente in un video amatoriale girato da un passante e ripreso dalla tv France Info. Altri testimoni hanno raccontato di aver sentito gli assalitori urlare “Vendicheremo il Profeta”.

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