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“Stop in Trentino ai palloncini”: primo ok a ddl Cia suscita perplessità. Ecco il messaggio arrivato da Bressanone al Vanoi

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Sono in molti a chiedersi in questi giorni se il tema dei palloncini in aria sia davvero tra le priorità in Consiglio provinciale a Trento, in tempo di pandemia. Intanto, proprio nei mesi scorsi un palloncino ritrovato nel Vanoi annunciava un lieto evento a Bressanone

 

Trento – L’autunno scorso, passeggiando nei boschi che cingono la Cima Paradisi (mai nome fu più azzeccato data la bellezza dei posti), cima situata nella parte medio – alta della Valle del Vanoi, mi sono imbattuto nel biglietto augurale la cui immagine, mascherata in parte per privacy, vi proponiamo di seguito..Era il biglietto di genitori che festeggiavano con il lancio dei palloncini ben augurali la nascita della loro figlia. Il biglietto veniva da Bressanone ed aveva fatto centinaia di chilometri per poi atterrare nel Vanoi.

Al momento la cosa mi è sembrata simpatica e mi è venuto in mente che l’anno prima, sempre nella stessa zona, ne avevo rinvenuto un altro, questa volta proveniente da Verona.

Ho raccolto il bigliettino e me lo sono portato a casa con l’idea di rispedirlo a Bressanone: devo però essere sincero, il biglietto lo ho ancora in quanto – appoggiatolo su alcuni libri – mi sono poi dimenticato completamente della cosa.

La proposta di legge in Trentino

In questi giorni però, seguendo la rassegna stampa in televisione, mi è scappato l’occhio su un articolo riguardante lo stop al rilascio di palloncini in Provincia di Trento e mi è ritornato in mente il bigliettino che avevo raccolto.

Letto il titolo sul giornate, incredulo, sono entrato nel sito della Provincia e ho trovato la conferma della notizia: il consigliere Claudio Cia ha presentato un disegno di legge (il n.70) che introduce il divieto di rilascio di palloncini durante sagre e fiere in quanto inquinano. Ai trasgressori verrà applicata la stessa sanzione che viene elevata nel caso di abbandonano di rifiuti.

Secondo l’articolista: “La Provincia non può impedire la vendita dei palloncini ma può proibirne il lancio all’interno del proprio territorio. Si tratta di un piccolo segnale che non ha l’ambizione di risolvere il problema dell’inquinamento dovuto alla plastica, ma è una goccia concreta con cui impegnarsi.”

Premesso che la lotta alle plastiche disseminate in giro è importante ed è sacrosanta, mi sarebbe piaciuto che il consigliere Cia più che impegnarsi nella lotta ai palloncini (quanti mai saranno?) prendesse in considerazione – magari – l’abbandono dei fazzoletti di carta o delle mascherine. Io non so dove abiti il Consigliere Cia e dove abbia visto una tale miriade di palloncini svolazzanti da necessitare di un intervento legislativo provinciale…

Da parte mia devo essere sincero: in cinquant’anni che percorro per svago e per lavoro i boschi e le montagne (non solo del Trentino) i palloncini in cui mi sono imbattuto li posso contare sulle dita di una mano, mentre i ritrovamenti di fazzoletti di carta o in quest’ultimo anno di mascherine (come ho avuto modo di scrivere quest’estate) sono di qualche ordine di grandezza più numerosi.

Ambiente e priorità

Credo che se il Consigliere Cia ha così a cuore l’ambiente, farebbe meglio a promulgare disegni di legge che, ad esempio, incentivino le zone plastic free o che prevedano la bonifica di quella miriade di micro discariche (che vanno dalla semplice carriola di ramaglie all’abbandono vero e proprio di rifiuti) che possiamo trovare ai lati delle nostre strade. E se proprio vogliamo esagerare, ma questo penso sia proprio sperare troppo, mi piacerebbe vederlo anche in azione a raccogliere schifezze abbandonate (come ogni tanto faccio io od altri volonterosi).

A questo punto le domande mi sorgono spontanee: in questo momento di crisi in cui le persone faticano ad arrivare a fine mese e sempre più aumenta il numero dei pacchi viveri che vengono distribuiti dagli enti benefici, tutti voi Consiglieri Provinciali (dato che la proposta è passata all’unanimità in Commissione) Non avevate davvero nessuna altra priorità in tempo di pandemia post covid? 

Ricordo al Consigliere Cia ed agli altri che se non riusciamo a far ripartire il Paese, ed è su questo che la politica dovrebbe impegnarsi e legiferare, tra un po’ non sarà più un problema di palloncini liberati, ma di persone che stanno male fisicamente, psicologicamente ed economicamente.

Ho la speranza che il partito che il Consigliere Cia attualmente rappresenta in Consiglio Provinciale, Fratelli d’Italia, a livello nazionale sia impegnato a presentare soluzioni per i gravi problemi ambientali che ci affliggono (Ilva, Terra dei Fuochi, inquinamenti della falda freatica nella pianura padana, solo per citarne alcuni) e non a perder tempo e sprecare risorse su quattro palloncini liberati durante qualche sagra o per la nascita di qualche bambino/a. A questo punto credo che non esistano parole migliori per terminare questa riflessione se non quelle di Franco Battiato: “Povera patria …”


Tra le molte idee presenti oggi sul mercato, ricordiamo che esistono in commercio da molti anni anche palloncini naturali che biodegradano  alla stessa velocità di una foglia di quercia e scoraggiano la deforestazione, in quanto gli alberi che producono il lattice per i palloncini ecologici e biodegradabili (o decomponibile a lungo termine), non vengono abbattuti. Alcuni in particolare, gonfiati con elio, alla corda in cotone legano un bigliettino in carta semi “fiori di campo”. I palloncini quando scoppieranno nel cielo, cadendo, alimenteranno il terreno con la carta semi generando nuove piante. Un piccolo gesto sulla tematiche della sostenibilità, valorizzazione e promozione del territorio. Prima di limitarsi a sanzionare, forse, sarebbe il caso di fermarsi a riflettere sulle reali alternative… 


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