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Si alza il sipario su Expo. Renzi: “Basta paure, 2015 anno felix”. Papa Francesco: “Economia inequa uccide”

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Il 2015 per l’Italia sarà “un anno felix” ha scandito Renzi. “Non siamo un Paese rannicchiato nella paura – ha rimarcato – Expo può essere una grande occasione per l’identità di questo Paese, a condizione, però, che ciascuno ci metta del proprio”

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Milano (Adnkronos) – “Un anno fa la parola da associare a Expo, in modo ingiustificato, era scandalo. Nell’opinione pubblica se uno diceva Expo la risposta era scandalo. Sono quindi grato a chi in questo periodo è riuscito a trasformare questo evento in una opportunità. Ma non basta, non ci accontentiamo aver cancellato la parola scandalo: se noi siamo bravi nei prossimi 83 più 184 giorni che ci aspettano trasformiamo la parola chiave di Expo in identità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel suo intervento conclusivo all”Expo delle idee’ a Milano.

“Expo – ha detto ancora – è un’occasione per combattere le ingiustizie. Se la politica rinuncia a combattere l’ingiustizia è mera amministrazione e quotidianità”. “Parto dal presupposto che se Italia è quello che deve essere non ce n’è per nessuno, siamo in grado di giocarcela con tutti” ha aggiunto, evidenziando che “se accanto agli amministratori ciascuno ci mette del suo faremo di Expo non semplicemente un evento, appuntamento o fiera. Con Expo vedremo quello che sarà l’Italia nei prossimi anni”.

“Ci sono tutte le condizioni all’esterno del nostro Paese per tornare a correre – ha sottolineato il presidente del Consiglio – dall’Europa qualcosa si muove, come ad esempio le misure prese dalla Bce e le conseguenze di questo sforzo pressante si vedono, il rapporto euro-dollaro è tornato nei canoni di una normalità che aiuta il nostro Paese e se a questo si somma la crisi del petrolio, le condizioni ci lasciano un anno di opportunità e l’Italia se fa l’Italia non ce n’è per nessuno”.

Expo può essere anche “l’occasione, per il nostro Paese, di tornare a essere portatore sano di speranza e di entusiasmo” ha detto Renzi, chiedendo ”uno sforzo comune per andare verso la Carta di Milano”. In questo sforzo, “non c’è solo la grande questione del cibo e della possibilità di nutrire il pianeta, ma anche l’opportunità di tornare a essere un portatore sano di speranza ed entusiasmo”.

Renzi ha anche dato una risposta secca e chiara all’indirizzo di chi minaccia sciopero il primo maggio, data in cui è in calendario il concerto dell’orchestra del Teatro alla Scala. Il premier fa notare che quello della Scala è “un nome che nella sua sola evocazione suscita emozioni e brividi da parte di milioni di spettatori nel mondo”. Expo aprirà proprio con un’opera italiana, la Turandot, alla presenza del presidente della Repubblica, ha ricordato, assicurando in particolare che “se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare non in nome del sacrosanto diritto di sciopero, ma per l’inaccettabile diritto di boicottaggio quell’evento, sappia chesiamo pronti a tutto, anche a misure normative per far sì che il primo maggio non iniziamo con una figuraccia internazionale che sarebbe incomprensibile per chiunque”.

E, citando proprio la Turandot, ha aggiunto: “Siamo a un passo a che l’Italia ricominci a crescere. Ora si tratta di rimettersi in cammino, ma per farlo ‘nessun dorma’ perché quella di Expo è un’opportunità che non riguarda solo gli amministratori, ma tutti noi”.

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