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10 febbraio è la giornata del ricordo di foibe ed esodo da Istria, Dalmazia e Fiume

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Nelle scuole venete iniziative di riflessione per rafforzare memoria condivisa

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Venezia – Un invito alle scuole del Veneto, in occasione del 10 febbraio prossimo, Giornata del Ricordo, affinchè si promuovano incontri e momenti di riflessione sulle foibe e l’esodo definitivo dalla fine della seconda guerra mondiale in poi di 350 mila nostri connazionali dall’Istria, dalla Dalmazia e da Fiume “per accrescere una coscienza della storia nazionale che contribuisca a rafforzare una memoria condivisa e non più condizionata da contrapposizioni di parte”.

Questo è quanto contenuto in una lettera che l’Assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan ha inviato ai dirigenti scolastici del Veneto e a Daniela Beltrame responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.

Segue il testo integrale della lettera:
“Il Parlamento italiano, con la legge n. 32 del 2004, ha istituito “la giornata del Ricordo” da commemorare con manifestazioni pubbliche ed ufficiali ogni 10 febbraio, in riferimento al “10 febbraio 1947”, data nella quale è stato firmato a Parigi il Trattato di pace. Una data triste per i nostri connazionali del confine orientale in quanto l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia parte del proprio territorio nazionale decretando così l’inizio dell’ultimo e definitivo esodo dall’Istria, dalla Dalmazia e Fiume. Un giorno simbolico quel “10 febbraio”, per Istriani, Fiumani e Dalmati, costretti ad abbandonare le proprie terre natìe, colpevoli solo di essere e voler fermamente rimanere italiani.
L’esercito slavo, comandato dal Maresciallo Tito, già nel 1943, intraprese una prima tremenda ondata di violenze contro la popolazione civile e si comprese subito che l’obiettivo delle truppe titine era quello di eliminare ogni riferimento all’Italianità in quelle terre. In questo drammatico quadro cominciarono gli infoibamenti ed innumerevoli atti di sterminio. La conferma di questo disegno delirante si ebbe anche dopo il 1945 quando la violenza verso gli italiani divenne sistematica purtroppo nell’indifferenza generale, compresa quello del nostro governo.

La “ragion di Stato” fece, infatti, calare un assordante silenzio su queste vicende, dimenticate o nel migliore dei casi sminuite. Questa è la vera tragedia di un popolo che ha pianto un numero di figli non ancora quantificabile, vedendoli perdere la vita nelle foibe. Questo è il vero dramma di 350 mila persone costrette ad abbandonare la propria terra per cercare ospitalità in altre regioni d’Italia o all’estero. Incompresi e spesso visti con diffidenza dai propri connazionali che per oltre mezzo secolo furono ignari di queste pagine strappate dalla nostra storia nazionale.
Da alcuni anni si è cominciato a parlare di foibe ed esodo, aprendo finalmente un’analisi storica non ideologizzata o strumentalizzata. A questo proposito la Regione del Veneto, fin dall’istituzione del “Giorno del Ricordo” ha patrocinato e sostenuto diverse iniziative giungendo alla stipula, l’8 febbraio 2011, di un Protocollo d’intesa con L’Ufficio Scolastico Regionale e la Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati.

Con questo accordo formale tutti gli istituti scolastici del Veneto sono invitati a promuovere iniziative finalizzate ad accrescere una coscienza della storia nazionale che contribuisca a rafforzare una memoria condivisa e non più condizionata da contrapposizioni di parte. In particolare si invitano le scuole a promuovere incontri con testimonianze di profughi che possano raccontare ai nostri giovani quello che veramente è successo. Il protocollo citato prevede che gli organizzatori di queste iniziative contattino le Associazioni degli Esuli Fiumani e Dalmati presenti con le loro sezioni in ogni provincia. I delegati di queste associazioni riconosciute saranno lieti di indicare testimoni o comunque persone qualificate che possano incontrare gli studenti”.

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