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Sanità, un caso di “West Nile” in Polesine

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La Regione attiva misure di sorveglianza. Ecco come prevenire le punture di zanzare

zanzara

Rovigo – E’ stato segnalato un caso di malattia neuro invasiva da West Nile in un soggetto di 71 anni residente nella provincia di Rovigo. Dalla sorveglianza entomologica attuata dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e nelle ultime settimane, si evidenzia un aumento della densità del vettore soprattutto nei territori delle province di Venezia, Verona e Rovigo.

La West Nile è una malattia infettiva acuta virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette del genere Culex, che pungono prevalentemente dall’imbrunire, durante la notte e all’alba. Questo genere di zanzara è largamente diffuso in tutto il territorio regionale. L’infezione è diffusa in molte aree del mondo compresa l’Europa e l’ Italia.
Il virus ha come serbatoio alcuni tipi di uccelli (passeriformi e corvidi); i mammiferi, tra cui il cavallo e l’uomo, sono ospiti occasionali e non trasmettono la malattia.

La malattia si manifesta dopo un periodo di incubazione di 3-15 gg dalla puntura della zanzara infetta. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica. In alcuni casi si manifesta con sintomi simil influenzali.
La forma grave, piuttosto rara, è caratterizzata da compromissione del sistema nervoso centrale e si manifesta come encefalite, meningite o meningo-encefalite .

Non esiste attualmente un vaccino per l’uomo e la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

La misura di prevenzione più importante rimane la protezione individuale, alcune indicazioni consigliate sono:
indossare preferibilmente pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, evitare l’uso di abiti scuri, profumi e dopobarba perché attraggono le zanzare; applicare lozioni repellenti sulle parti del corpo scoperte per tenere lontane le zanzare; gli insetto-repellenti non devono essere polverizzati sul viso, né applicati sugli occhi, le labbra e le zone delicate; svuotare frequentemente i sottovasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante.

In ambito regionale dal 2008 è attivo un sistema di sorveglianza integrato epidemiologico ed entomologico, per individuare tempestivamente i casi di malattia, che coinvolge i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ulss, i reparti ospedalieri prevalentemente di malattie infettive e Pronto Soccorso, e i medici di medicina generale.

Il sistema di sorveglianza entomologico invece, affidato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, permette di individuare le zone a maggior rischio tramite il posizionamento di trappole per la cattura e la ricerca del virus nelle zanzare. La conferma dei casi sospetti è affidata al Laboratorio Regionale di riferimento di Padova.

Sono state adottate dal Centro Nazionale Sangue misure di sorveglianza attiva dei donatori di sangue nelle province dove si sono verificati casi umani di West Nile anche nello scorso anno .

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