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De Sica saluta Primiero: ecco “Un giorno da comparsa”

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?TUTTE LE FOTO SUL SET (SULLA PAGINA FB DI DE SICA)

"Per voi il messaggio ricevuto da Christian De Sica: Ancora questi giorni a Fiera e da sabato si va a girare a Trento.Mi sembra stia venendo bene il mio episodio di Colpi di fulmine una specie di Pane amore e sacrestia…speriamo non fetenzia….un bacio da Christian…"

?LE FOTO DELLA FILMAURO (CON L’ESPLOSIONE NEL VANOI)

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Un giorno da comparsa
di Raffaele Bonaccorso

Una giornata da figurante è un’esperienza da fare. Sto parlando del figurante, oppure generico o comparsa, qual dir si voglia, utilizzato nelle riprese di un film. E siccome ormai Fiera di Primiero è diventata un set cinematografico per il film “Colpo di fulmine”, eccomi anch’io (un infiltrato ?) fra le comparse, con tante belle 6 firme di accettazione (nessuno di noi ha letto quello che abbiamo firmato …) dell’incarico di “lavoratore generico” per la “FilmAuro” srl di Aurelio De Laurentis.

Da un paio di giorni una folla per le strade di Primiero assiste alle riprese del film che ha come protagonisti Cristian De Sica, Luisa Ranieri, Arisa, Simone Barbato di Zelig ed altri. E, sempre tutta quella gente, si meraviglia soprattutto di quante volte vengono girate le stesse scene. Ma per noi, poveri figuranti, è un fatto che ci tocca molto da vicino … . Ma andiamo con ordine.

Dopo essere stato catalogato con le “foto segnaletiche” e tutta una serie di miei dati, sono stato convocato due giorni prima ed invitato a presentarmi alle 7.50 all’Hotel Tressane, punto di ritrovo per tutti.
Lunga fila per le dovute firme (siamo circa 60), scambi di saluti e battute fra noi, perché ci conosciamo quasi tutti, attesa della costumista che ci dia l’ok su come siamo vestiti o che ci suggerisca qualche cambio (io devo fare il turista … e quindi basta essere vestito casual, con binocolo, macchina fotografica, ecc …), istruzioni e raccomandazioni e pronti per la partenza.

A fare da nostri “custodi” (non “angeli custodi” … ma veri “custodi custodi”), i due “responsabili comparse”, di cui una di Roma: il vero osso duro (ha anni di esperienza in questo ruolo e sa come vanno trattati i figuranti …). Sono loro che ci “traducono”, tutti insieme, alla sala comunale di via Terrabugio, nel centro di Fiera … ed ecco quindi noi a sfilare davanti ad una gran quantità di gente che ci conosce … sorridendo, salutando, rispondendo ai commenti … . Entrati nella sala semibuia, c’è subito la distribuzione di due cialde per il caffè e l’attesa per le comunicazioni, il tutto fra cellulari che squillano, microfonini e auricolari che gracitano.

Ed ecco il via. Il gruppo viene “trasferito” sul set che è proprio nel centro storico di Fiera. E qui comincia il nostro lavoro di figuranti che significa, in altre parole, apparire nelle varie scene girate, solo come “figura”, su precise indicazione dell’aiuto regista, senza minimamente partecipare ai dialoghi. A me tocca fare il turista che fa le foto. Una tentazione! Tenuta a bada dalla promessa all’aiuto regista che non le avrei fatte. Promessa mantenuta.
Ed è qui che si impara sulla nostra pelle cosa significa girare una scena. Riporto in sequenza i “comandi” che vengono scanditi. Attenzione pronti. Giriamo. Silenzio. Motore. Silenzio. Partito. Movimento (questo era diretto a noi figuranti). Azione. Stop. E poi immancabilmente il fatidico ordine: “In partenza”. Il che significa, per noi, che dobbiamo ritornare al punto di dove ci siamo mossi. E questo normalmente per tre, quattro volte di seguito. Una volta è successo per 10 volte di seguito. E questo ogni volta anche per 10 secondi di “girato”, con gli attori che anche loro ripetono la parte.

“E’ questo il cinema, bellezza! E tu non ci puoi fare niente!”.
La pausa pranzo per noi significa tornare nella sala di via Terrabugio, passare e prendere un sacchetto con due panini imbottiti, una pera (dura come pietra) ed una bottiglia d’acqua (niente alcol sul lavoro!), sedersi e consumare (per chi l’ha fatto …) il pasto. Sappiamo che in piazza municipio c’è approntato un catering a tutti gli effetti per i “non generici”, ma questo e tutta un’altra storia.

La nostra disponibilità, firmata, è per 11 ore di fila: per allontanarsi, anche per i bisogni, bisogna chiedere il permesso ai nostri “custodi” ma, normalmente, prima delle 17 c’è il “libera tutti”. La giornata da figurante è finita.

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