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Rubano 2 milioni di eredità in dieci anni, tre indagati

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L’ipotesi di reato di circonvenzione di persona incapace


 

Trento – I finanzieri del Comando provinciale di Trento hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di oltre 2 milioni di euro nei confronti di tre indagati, due italiani ed una di nazionalità cubana, per l’ipotesi di reato di circonvenzione di persona incapace. Le delicate indagini – avviate a seguito di autonoma attività investigativa delle fiamme gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria di Trento e del Gruppo Trento e successivamente coordinate dalla Procura – hanno fatto luce su vari episodi di raggiri patrimoniali a danno di un uomo che, una volta rimasto privo di parenti, aveva deciso di trasferirsi a Trento, stessa città di uno degli indagati, che conosceva dai tempi della scuola. Gli indagati – sottolinea una nota – avrebbero abusato dello stato di vulnerabilità emotiva e di infermità psichica della vittima inducendola a privarsi del suo ingente patrimonio derivante da un lascito ereditario.

Le attività investigative – incentrate principalmente sull’esecuzione di indagini finanziarie (anche all’estero) e all’ascolto di diversi testimoni – hanno svelato che, per appropriarsi indebitamente del patrimonio della vittima, gli indagati lo hanno persuaso ad eseguire una pluralità di disposizioni bancarie di trasferimento di denaro a loro favore, prevalentemente sotto forma di prestiti infruttiferi, depauperando quasi completamente l’ingente fortuna e lasciando la persona debole in stato di bisogno. La ricostruzione dei movimenti bancari ha consentito di accertare che le somme sottratte, nell’arco di circa dieci anni, pari ad oltre 2 milioni di euro, sono state prevalentemente impiegate dagli indagati per acquisto di immobili o per mantenere un tenore di vita superiore alle proprie possibilità. Il Gip ha disposto il sequestro preventivo dei beni e dei conti correnti direttamente riconducibili al profitto del reato.

Le Fiamme Gialle trentine hanno quindi eseguito il sequestro di 2 unità immobiliari a Trento e di disponibilità finanziarie depositate sui conti. Il Tribunale del riesame di Trento ha recentemente respinto le richieste di dissequestro dei beni avanzate dalle difese. La Procura ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei 3 indagati.

 


 

In breve

Mustafà Zeeshan condannato all’ergastolo per il femminicidio della moglie Fatima. Processo d’Appello a Mustafa Zeeshan, confermato l’ergastolo per l’omicidio della moglie Fatima, incinta all’ottavo mese, nella loro abitazione di Versciaco nel gennaio 2020.


Antonio Giacomelli si è insediato ufficialmente come sindaco di Lona Lases insieme al consiglio comunale. In prima fila, tra il pubblico, il prefetto Fililippo Santarelli, commissario del governo, e il presidente provinciale, Maurizio Fugatti, si uniscono a un applauso lungo e liberatorio. Il paese della Val di Cembra, dopo tre anni interminabili di commissariamento, ha di nuovo un’amministrazione, con un compito oneroso. Ridare vita a una comunità ferita dalla presenza della ‘ndrangheta nel settore porfido, vitale per l’economia di Lona Lases, fatta emergere dall’inchiesta Perfido che ha portato a diverse condanne.


Nel maggio del 2022 una coppia di cittadini tedeschi ha fatto denuncia alla stazione dei carabinieri di Arco perché ignoti avevano infranto un finestrino. Dalla loro auto, parcheggiata nel piazzale della località Lavini di Dro erano stati sottratti effetti personali, portafogli, un laptop per un valore di 900 euro e causando un danno alla macchina quantificato in 800 euro. Sono partite dunque le indagini dei carabinieri che, da una traccia biologica lasciata sul veicolo e inviata al Ris di Parma per l’estrazione del profilo genetico, sono riusciti a individuare l’autore del furto. Nei giorni scorsi infatti il laboratorio di biologia del Reparto Investigazioni Scientifiche ha fornito l’esito riferendo che il campione repertato appartiene a una persona già conosciuta dalle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. I carabinieri hanno segnalato alla Procura di Rovereto la persona a cui appartiene la traccia di materiale ematico.


Incidente stradale lungo l’autostrada del Brennero in direzione sud, tra Ala e Affi, la mattina del 5 marzo poco prima delle 8. Un’auto con cinque persone a bordo è andata a sbattere contro la cuspide del guard rail, all’altezza di un cantiere con un cambio di corsia. Feriti i passeggeri dell’auto, nessuno sarebbe in pericolo di vita – tra loro anche una bimba piccola – e sarebbero stati tutti coscienti all’arrivo dei soccorritori, che per velocizzare le operazioni sono intervenuti con ambulanze e due elicotteri. A causa dell’incidente – e del punto particolare in cui è avvenuto – si sono formate code di circa 4 chilometri in direzione sud e fino a 8 chilometri sulla carreggiata nord.

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