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Rsa trentine, allarme familiari: insufficienza posti e carenza personale, ritornano casi covid

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La situazione era già stata segnalata nelle scorse settimane anche dalla presidente di Upipa, Michela Chiogna: un buco da sette milioni di euro l’anno nelle Rsa e per assorbire le liste d’attesa servirebbe costruire una nuova struttura in più all’anno. Intanto in alcune Case – anche nelle valli – tornano a preoccupare i casi covid. Intanto Bolzano si conferma prima nel rapporto Benvivere anche per ‘Generatività’ secondo ricerca presentata al Fnec


 

Trento – La segnalazione emerge in questi giorni dai familiari dei residenti – ora riuniti in un’associazione –  sono ben coscienti di quanto sta accdendo nelle città e nelle valli trentine. Lo hanno ribadito, nel loro primo convegno, con le parole della presidente Lisa Zanon. La popolazione invecchia, i costi aumentano, le liste d’attesa si allungano: i 5.400 posti disponibili, tra convenzionati e privati, sono pieni.

Le 800 persone in attesa nel pre-covid, sono quasi raddoppiate. Ma a preoccupare più di tutto è la carenza di personale, definita drammatica e che in alcuni casi non garantirebbe nemmeno lo standard minimo dei servizi. Ma preoccupa anche il ritorno dei contagi covid in alcune strutture, anche nelle valli, che mette duramente a prova le risorse disponibili. Secondo l’assessore Stefania Segnana è necessario pensare anche ad altri tipi di sostegno alle famiglie degli anziani, dall’assistenza domiciliare agli alloggi protetti.

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