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Fusione dei comuni di Daone, Praso e Bersone

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L’assessore Daldoss agli amministratori: “Il vostro un gesto di responsabilità”, incontro con la popolazione che tra un mese sarà chiamata a referendum

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Daone (TN) –  Gli amministratori locali hanno illustrato alla popolazione lo stato dell’arte del progetto di fusione tra i tre comuni di Daone, Bersone e Praso che il 13 aprile prossimo saranno chiamati al referendum. Alla serata è intervenuto anche l’assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss, che ha riconosciuto alle tre amministrazioni il valore di una scelta responsabile e di un percorso di preparazione che ha coinvolto attivamente la popolazione. Il nuovo Comune che dovrebbe nascere godrà di maggior “forza” e maggior rappresentatività ad un tempo economica e politica. Un modello virtuoso, insomma, anche per altre realtà del Trentino.

L’incontro, molto partecipato, è stato aperto dal contributo della vicesindaco del comune di Daone, Ketty Pellizzari, che ha esposto lo stato dell’arte del procedimento amministrativo di fusione prospettando ai cittadini la “carta d’identità” del nuovo comune che porterà il nome di Valdaone, avrà sede a Daone, raggrupperà 1211 abitanti, avrà un consiglio di 15 eletti ed una giunta formata dal sindaco e tre assessori.

“Come amministratori – ha ribadito la vicesindaco – non possiamo che sostenere con forza l’importanza di esprimersi a favore della fusione. Una conseguenza che pare ormai inevitabile, di fronte all’attuale congiuntura che vede diminuire le risorse e crescere i vincoli per le amministrazioni, di fronte anche al laborioso percorso svolto negli ultimi mesi e alle energie già investite in vista della fusione. Certo, parlare di comune unico – ha detto ancora Pellizzari -, non significa parlare di comunità unica. Questo sarà un processo lungo, ma la consapevolezza di una scelta condivisa porterà sicuramente alla valorizzazione di tutta la comunità”.

L’assessore del comune di Daone, Maddalena Pellizzari ha quindi riassunto le iniziative a carattere informativo destinate ai cittadini, per spiegare loro le motivazioni che hanno spinto i tre Comuni a scegliere la strada della fusione nonché per chiarire i dubbi che questo cambiamento può generare. L’assessore ha inoltre illustrato il lavoro delle tre commissioni di lavoro istituite nei mesi scorsi: politiche sociali e familiari, usi civici e turismo e valorizzazione ambientale. “Il lavoro di queste commissioni è stato un contributo importante” – ha detto l’assessore – proprio perché testimonia il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini nei confronti di questa scelta”.

Sono intervenuti quindi i sindaci dei tre centri interessati. Ugo Pellizzari, sindaco di Daone, ha auspicato un risultato referendale nettamente positivo proprio per dare una base solida al lavoro al quale la comunità sarà chiamata nella fase post fusione. Lener Bugna, sindaco di Bersone, ha sottolineato che la responsabilità non è soltanto degli amministratori ma anche della comunità che viene chiamata ad assumersi un impegno. Roberto Panelatti, sindaco di Praso, infine, ha rafforzato il concetto espresso dal suo collega, rimarcando l’importanza di una democrazia partecipata. “Gli amministratori – ha detto – tracciano la strada, ma sono i cittadini che devono assumersi le proprie responsabilità”, un invito molto chiaro ad una partecipazione convinta al prossimo referendum.

All’appuntamento era presente anche l’assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss, che ha portato i saluti del presidente della Provincia Ugo Rossi e del presidente del Consorzio dei Comuni trentini Paride Gianmoena, entrambi impossibilitati ad essere presenti all’incontro.
“I tempi sono cambiati – ha esordito l’assessore – e l’obiettivo oggi è quello di lasciare alle nuove generazioni l’apparato di servizi che abbiamo costruito fino ad oggi e di cui fino ad oggi abbiamo goduto”. Rivolgendosi ai cittadini l’assessore ha detto che “il senso di responsabilità dimostrato dai vostri amministratori va nella direzione di guardare al bene delle generazioni future per garantire loro lo stesso standard qualitativo di efficienza dei servizi di cui voi fino ad oggi avete beneficiato. 217 comuni in una realtà come quella trentina ben difficilmente sapranno sopportare l’urto dei tempi attuali. Le politiche future andranno proprio a privilegiare chi saprà fare massa critica, chi dimostrerà di credere nell’importanza di stare insieme. Saranno proprio questi processi virtuosi ad essere premiati. Più i comuni avranno rappresentatività, più avranno peso politico. Fusione non significa snaturare il senso di comunità, o perdere le proprie radici e la propria identità. Nel nuovo Comune, ci saranno segni tangibili dell’identità di ogni paese. Uno per tutti, il mantenimento degli usi civici, baluardo della storia e testimonianza di un rispetto verso di essa. Inoltre, in ogni frazione sarà comunque garantito un punto di riferimento, soprattutto a servizio delle persone anziane”.
All’incontro è intervenuto anche il consigliere provinciale Mario Tonina che si è complimentato soprattutto per il coinvolgimento della popolazione nelle commissioni di lavoro, con le quali gli amministratori hanno saputo motivare i cittadini verso la scelta.
Dal dibattito scaturito in chiusura sono emerse perplessità legate al “fardello” burocratico che grava sulle amministrazioni oggi. “La burocrazia” – ha risposto l’assessore Daldoss – “sarà sempre più un problema. Purtroppo, la selva di norme è costituita da leggi provinciali che si intrecciano alle normative nazionali ed europee. L’obiettivo quindi deve essere realistico e non deve nascondersi dietro falsi slogan: bisogna lavorare per ridurre l’impatto della burocrazia sulla vita del cittadino. E la giunta sta già lavorando attivamente in tal senso, soprattutto in materia urbanistica dove questo impatto risulta più sensibile. Tutto passa però – ha chiosato Daldoss – anche attraverso l’assunzione di responsabilità di amministratori e di tecnici. Ed anche in questo caso sarà proprio l’unione delle forze che potrà dare risposte concerete a problematiche di tale portata”.

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