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Avastin Lucentis: il Veneto quantificò il danno in 7 milioni di euro già nel 2013

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Già allora la Regione optò per il farmaco meno caro, ma venne bloccata da un ricorso al TAR

LucentisAvastin

Venezia  – “Ciò che è stato fatto con i farmaci Lucentis e Avastin è grave. Ogni azienda ha il sacrosanto diritto di operare a fini di lucro, ma c’è un limite etico che non si può comunque superare: è quello posto dalla salute dei pazienti e dal diritto della comunità a non sperperare denaro che esce dalle tasche dei cittadini per pagare 800 euro un farmaco che ha lo stesso effetto di uno da 40 euro”. Lo dice l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto Luca Coletto, commentando “con profondo disappunto” la vicenda che ha portato l’Antitrust a comminare un’ammenda di 182 milioni di euro a due multinazionali del farmaco, accusate di aver fatto “cartello” per vendere il farmaco più caro al posto di quello più economico, ma con gli stessi effetti. “Che qualcosa non andasse – ricorda Coletto – ce ne eravamo accorti già nel 2011, perché la molecola base dei due farmaci era identica. Come Veneto – aggiunge l’assessore – avevamo approvato una delibera che autorizzava l’uso di Avastin, il meno costoso.. La decisione fu assunta sulla base di riscontri scientifici, delle indicazioni dei nostri valenti clinici e su parere favorevole della Commissione terapeutica regionale sul farmaco. Su ricorso della Novartis, l’atto ci fu impugnato al Tar e il Tar sospese la delibera a ottobre 2012. Ma non ci siamo arresi – ricorda Coletto – e abbiamo proseguito la battaglia ricorrendo al Consiglio di Stato. Il 13 febbraio 2014 il Consiglio di Stato ha chiesto all’Aifa di documentare la motivazione di esclusione dell’uso di Avastin per le patologie oculari, fissando l’udienza di merito a giugno”. “Mi auguro conclude Coletto – che il Consiglio di Stato possa porre fine a questa situazione inaccettabile, nella la quale si finisce per dover negare ai pazienti un farmaco efficace e poco costoso”.

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