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Primiero, dopo la protesta di Malga Fosse il commento dei progettisti

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Quale futuro per Malga Fosse?

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Il commento di una progettista

Trento – Non passa inosservata il giorno dopo la protesta ai piedi delle Pale, la voce di uno dei progettisti. La riportiamo di seguito, ribadendo che la nostra testata ha dato fin da subito ampio spazio a tutte le posizioni favorevoli e contrarie al progetto e così sarà.

Urgente sarebbe esporre pubblicamente a Primiero, tutte i progetti realizzati su malga Fosse, per dare la possibilità alla popolazione di valutarle, incontrando anche i progettisti vincitori.

Lo studio che ha vinto la gara per il progetto di malga Fosse ha eseguito altre opere di grande qualità in Trentino. Sarebbe interessante poter approfondire ulteriormente proprio con loro, le  scelte stilistiche legate al progetto che tanto hanno fatto discutere in questi mesi.

>TUTTI I PROGETTI PRESENTATI SU MALGA FOSSE 

Il commento di una progettista di malga Fosse

“Quello che sta capitando a riguardo del progetto malga Fosse – commenta sul nostro giornale uno dei progettisti – è triste per vari aspetti ; forse il più triste è che stata decisa una linea di azione condivisa a livello di strutture provinciali, per poi disconoscerla.

Sono anche io una progettista che ha partecipato al concorso. Pur non abitando in Primiero ne apprezzo la bellezza e la qualità del paesaggio. Sono però abituata a ragionare in termini procedurali nell’ambito lavorativo e se è stato deciso un vincitore allora lo stesso ha diritto ad avere quello che gli è stato promesso e cioè la titolarità del progetto definitivo/esecutivo.

Non entro nel merito della qualità progettuale, ma vado a vedere da cosa dipende la scelta che ha decretato un vincitore. E’ stato deciso di fare un bando di gara, è stata formata una commissione di esperti e il materiale presentato era moltissimo. Tutto questo porta al ragionamento che se vi è una responsabilità della scelta progettuale, questa non dipende dal progettista che ha interpretato con un suo linguaggio il tema di Malga Fosse, ma piuttosto da chi ha fatto la scelta del progetto tra i tanti presentati.

Potevano essere stabiliti altri criteri per il bando, potevano essere invitati solo progettisti locali, visto che la qualità degli autoctoni mi è sembrata di buon livello, ma resta il fatto che se si sono stabiliti dei criteri questi vanno rispettati con le responsabilità che questo comporta. I criteri non li ha fissati chi ha vinto, ma chi ha fatto il bando e le responsabilità delle scelte spettano esclusivamente alla commissione di gara. Come dicevo in premessa è triste vedere come chi si è impegnato – conclude la progettista – in una progettazione che ha richiesto sicuramente risorse di tempo e denaro faccia da parafulmine per le responsabilità atrui”.

Passo Rolle, la manifestazione a Malga Fosse

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Passo Rolle (Trento) – La manifestazione – seppur a numeri ridotti – è iniziata poco dopo le 12.00 del lunedì di pasquetta. Una ventina i partecipanti, tra cui l’ex assessore della Comunità, Maurizio Gaio e alcuni assessori da Fiera e dall’Alto Primiero.

“Ci siamo trovati alla malga Fosse di sopra sotto il passo rolle – spiegano gli organizzatori Daniele Gubert ed Enrico Turra (nella foto a sinistra) – subito però, il cielo si è riempito di foschia e difficilmente si riusciva a vedere la malga”.

Molto abbondante la neve presente nei pressi della struttura. Quello che ha spinto Turra e Gubert a manifestare il giorno di pasquetta è “la volontà della Provincia di voler a tutti i costi “attuare uno scempio in quel di Primiero. Alcune considerazioni sulla composizione della giuria, che ha decretato il vincitore del progetto, che comprendeva principalmente architetti, ma non conoscitori del territorio.

La cosa che fa imbestialire è che ci si riempie spesso la bocca della parola autonomia: ma autonomia non è forse la possibilità di contribuire a decidere del proprio futuro? Quindi un problema politico, in principio, che ha scavalcato tutto: Comunità, Parco, Comuni… La cosa che fa più sorridere è che il dibattito si è creato intorno alla nostra manifestazione di dissenso. Per questo – concludono gli organizzatori – rimandiamo al mittente questa navicella aerospaziale non condivisa dal territorio”.

In questi giorni sulla questione sono intervenuti anche il presidente del Parco Paneveggio Pale, Giacobbe Zortea ribadendo che nulla è deciso e il sindaco di Transacqua, Marino Simoni sottolineando la necessità di una linea progettuale più classica per quella zona, che meriterebbe un museo della cultura e della storia delle Dolomiti patrimonio Unesco.

>GUARDA IL SERVIZIO SUL TGR DELLE 19.30

Il manifesto del Comitato organizzatore

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“La PAT gioca alle costruzioni – si legge nella nota del Comitato organizzatore della protesta ai piedi delle Pale – sul nostro territorio e decide, senza consultarci, di installare un’astronave al posto di Malga Fosse di Sopra, al cospetto delle Pale di San Martino – Patrimonio naturale dell’Umanità. A duemila metri, a un tiro di schioppo da Passo Rolle, dove gli alberghi soffrono e niente e nessuno sembra riuscire a contrastare il degrado, si vuole rimpiazzare una (ex) malga alpina con una nuova struttura ricettiva très chic, con centro benessere e camerette con vista sui monti pallidi.

Il concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, promuove intellettualizzazioni geometriche pretenziose, evocanti le guglie dolomitiche ma assolutamente distanti dal contesto antropologico del luogo, dalle sue funzioni secolari legate all’alpeggio, all’agricoltura tradizionale di montagna.

Un corpo estraneo conficcato a fianco di uno stallone in stridente conflitto non solo estetico-visuale, ma multisensoriale… la puzza di vacca sarà gradita ai clienti in doppiopetto rappresentati nei rendering di progetto? Non vogliamo subire questi capricci elaborati da “topi di città” che vogliono venire a insegnarci come fregiare le montagne “del futuro” per inseguire business aleatori (piacerà ai russi?), che abusano dei pubblici poteri per imporre tipologie architettoniche strampalate e totalmente precluse al privato… ma le norme del Piano del Parco, le prescrizioni delle Commissioni Paesaggistiche, i Manuali Tipologici valgono solo per i comuni mortali?

Diciamo no a questo progetto extraterrestre, diciamo sì ad un confronto proficuo tra gli attori del territorio di Primiero su un intervento volto a ricucire l’impianto tipologico originario e riassegnare al compendio di Malga Fosse di Sopra la sua vocazione agricola, con eventuale destinazione ricettiva agrituristica, e/o ad esperire nuove finalità di pubblico interesse connesse con la gestione dei beni ambientali di pertinenza dell’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino e della Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO.

Cittadini, rappresentanti di categoria, rappresentanti di associazioni e gruppi di interessi, amministratori – conclude la nota inviata alla stampa locale – dichiariamo la nostra totale contrarietà al progetto e all’arroganza portata avanti dalla PAT e dall’ Assessore Tiziano Mellarini.  Cominciamo ritrovandoci per un pranzo al sacco, a Malga Fosse di Sopra, Lunedì dell’Angelo 01 aprile 2013, ore 12.00″.

 

Enrico Turra e Daniele Gubert 

Cittadini, amministratori, gruppi e associazioni

della Comunità di Primiero

 

>La polemica sul progetto di malga Fosse

Malga Fosse, la lettera di Scalet riapre il dibattito locale 

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