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Malga Fosse, la lettera di Scalet riapre il dibattito locale (Commenta)

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Lettera aperta all’assessore provinciale Mellarini

di Luciano Scalet

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>TUTTI I PROGETTI PRESENTATI SU MALGA FOSSE 

Primiero (Trento) – “Il giorno 17 febbraio ho appreso con rammarico la sua decisione di voler procedere a tutti i costi nella costruzione della nuova “Malga Fosse” a Passo Rolle, nelle modalità espresse dal progetto vincitore del Concorso.

Già avevo annotato sul quotidiano L’Adige il 21 novembre 2012 nelle lettere al Quotidiano, la mia perplessità sull’impatto ambientale di tale progetto, espressione peraltro che ha avuto in valle numerosi sostenitori, tutti della stessa idea: cioè quella che all’interno dei progetti presentati ci siano numerosi esempi di armonia con il paesaggio, senza togliere niente alla tecnologia moderna, nessuno dell’idea di lasciare l’edificio in quelle condizioni, ma… Si può fare di meglio!!!

Mi preme sottolineare il fatto che siano troppo pochi gli eletti che possono decidere in merito all’estetica di un edificio che purtroppo suo malgrado si trova in una posizione paesaggistica particolare.

Sono consapevole del fatto che si ponga quindi, in talune situazioni, una sorta di conflitto tra estetica del fabbricato e facoltà, di innovare gli impianti e i servizi comuni, in modo che gli stessi possano corrispondere all’attuale stato della tecnica e quindi rimanere “al passo” con lo sviluppo culturale e scientifico del tempo.

Il decoro architettonico è sicuramente uno di quei beni comuni che interessa maggiormente la popolazione. Ma proviamo a definire a grandi linee quale sia la definizione di decoro:

“il decoro architettonico di un edificio, che in misura più o meno rilevante ed ampia sussiste per tutti gli edifici, e anche per quelli di carattere popolare, risulta dall’insieme delle linee e dei motivi architettonici e ornamentali che costituiscono le note uniformi dominanti ed imprimono alle varie parti dell’edificio stesso nel suo insieme, dal punto di vista estetico, una determinata fisionomia, unitaria ed armonica, e dal punto di vista architettonico una certa dignità più o meno pregiata e più o meno apprezzabile. Esso è opera particolare di colui che ha costruito l’edificio e di colui che ha redatto il progetto, ma una volta ultimata la costruzione costituisce un bene cui sono direttamente interessati tutti. ( Cass. 13 luglio 1965 n. 1472)

Il decoro architettonico, quindi, non costituisce a mio avviso una qualità eventuale, ma un valore legato all’esistenza stessa di un edificio come tale. Non si tratta di un valore assoluto, ma deve essere misurato in relazione alle caratteristiche specifiche del singolo fabbricato, il quale possiede una propria ed unica dignità estetica.

Pertanto assessore Mellarini, la invito ad esporre i rendering degli elaborati che hanno partecipato al concorsone, in qualche piazza del Primiero, spenda ancora pochi spiccioli, ma lasci alla popolazione decidere quale sia il progetto che possa esprimere un buon compromesso tra tecnologia ed estetica. A quella popolazione che finora si reputa (ancora per poco evidentemente!) gestrice di quel territorio lasciato dai nostri avi e che dovrà lasciare nel migliore dei modi ai figli.

In alternativa, se il progetto come tale dovesse andare in porto, sarebbe opportuno fornire quelle orribili canne d’organo di qualche foro, perlomeno nelle notti ventose potrebbero emanare, se ben calibrate, qualche melodia particolare, a beneficio della fauna, delle mucche, dei miti e delle leggende.

Se l’edificio si trova sul “Col del Vent” ci vuole poco ad immaginare…”

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2 Replies to “Malga Fosse, la lettera di Scalet riapre il dibattito locale (Commenta)

  1. Una modernità oscena in relazione al contesto paesaggistico, che peccato vedere queste realizzazioni in siti così belli.

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