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Primiero, in mille con l’Arcivescovo per la nuova Via Crucis: il servizio in Tv

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La benedizione – 
Riflettori puntati sulla campagna di Tonadico, giovedì sera, con almeno mille persone, che hanno preso parte alla Via crucis, animata dai giovani del Decanato. Il taglio del nastro è toccato all’Arcivescovo di Trento S.E. Monsignor Luigi Bressan che ha ringraziato tutti coloro che hanno dato vita al percorso oltre ai molti presenti alla serata. 

Un’opera unica nella valle –
Il nuovo itinerario devozionale, realizzato grazie all’impegno dell’Associazione La Stua e alla collaborazione logistica dell’Amministrazione Comunale e del Decanato di Primiero, si snoda attraverso la campagna e l’abitato di Tonadico, con partenza dalla Chiesetta di San Giacomo e arrivo, attraverso l’antico sentiero della Colombera, alla Chiesa dei SS. Vittore e Corona, edificata nel Duecento sul colle che sovrasta il centro primierotto.

La Via Crucis –
Le quindici formelle in tiglio scolpite in altorilievo (circa 60×60 cm), rappresentano i vari momenti della Passione di Cristo, raffigurati nel rispetto dell’iconografia tradizionale popolare, dalla condanna a morte alla Resurrezione di Gesù. Le stazioni sono state incastonate in capitelli di calcare appositamente incavati.

La Via Crucis lignea è stata realizzata in forma collettiva dai membri dell’Associazione primierotta La Stua ed è frutto di un impegno durato un paio d’anni. È stata donata dal sodalizio locale alla comunità di Tonadico nel maggio del 2011. L’Amministrazione comunale si è impegnata a trovare una collocazione permanente all’interno del proprio territorio, ripristinando appositamente percorsi e sentieri pedonali.

Il nuovo sentiero pedonale –
E’ stato anche realizzato ex novo un sentiero pedonale di circa 300 metri nella zona di rio Corteselle e ripristinata la vecchia salita a San Vittore attraverso la “Colombera” in una sorta di riproposizione del Calvario. Il “Cammino della Via Crucis di Primiero” ripercorre in massima parte i tracciati che in primavera costituivano la via delle “rogazioni” per i paesi di Siror e Tonadico quando la campagna fra i due paesi costituiva la fonte principale per la coltivazione del “sorc” (granoturco), dei fagioli e delle patate. I riti propiziatori sono stati abbandonati agli inizi degli anni sessanta.

?GUARDA IL SERVIZIO TGR SULLA VIA CRUCIS


  


L’associazione La Stua – Nata nel 1998 ma costituitasi formalmente nel 2002, conta circa un centinaio di soci e collaboratori provenienti da tutta la Comunità di Primiero e propone una serie di attività che spaziano dalla scultura al disegno, dalla pittura ad olio all’acquarello, dalla pittura tirolese alla doratura. Gli artisti dilettanti hanno lavorato sotto la guida del noto artista locale Silvano Zeni. Sta destando molto interesse l’iniziativa proposta dal Decanato di Primiero e dal Comune di Tonadico in molti fedeli che hanno inteso “adottare” in tutto od in parte le varie stazioni della Via Crucis come avveniva nei tempi lontani per la realizzazione di luoghi di culto.

?DA VISITARE A BREVE DISTANZA:

  • La Chiesetta di San Giacomo (FOTO) – Si esce dall’abitato di Tonadico, procedendo per la strada della campagna, tra i prati. Si segue l’indicazione per Fiera di Primiero. Dopo circa 600 metri la segnaletica indirizza per la chiesetta di San Giacomo: si svolta a destra e poco dopo a sinistra. Tra i molti barchi (costruzioni d’assi, un tempo usate come riparo per il fieno e testimoni della grande parcellizzazione della proprietà agraria) si scorge quel che rimane della chiesina. Restano in realtà solo l’arco santo, il piccolo presbiterio e l’absidiola di questa chiesetta campestre. Il resto dell’edificio è crollato secoli fa. Rimangono visibili le tracce delle mura perimetrali della stretta aula, che emergono appena dal terreno; furono riportate alla luce circa 15 anni fa, durante un intervento di recupero dell’area. Oltre la cancellata di ferro si intravedono i dipinti dell’interno. I pennacchi dell’arco ospitavano un’annunciazione, che ora non si legge quasi più. Sulla chiave di volta un padreterno con barba bianca regge un cartiglio con la citazione evangelica in gotica minuta: ego sum via veritas et vita. Sull’intradosso dell’arco santo sono numerosi i santi affrescati, anche se non ben leggibili (paiono distinguersi i santi Vittore e Corona).
  • La Chiesa di San Vittore La piccola chiesa, risalente all’XI secolo, fu costruita sul colle che sovrasta l’abitato di Tonadico. Venne dedicata a Santi Vittore e Corona, patroni di Feltre, poiché in età medievale Tonadico apparteneva alla diocesi feltrina. Il recente restauro ha permesso una datazione precisa, specialmente in riferimento agli antichi affreschi presenti. Sono emersi infatti quattro diversi strati di dipinti, ciascuno risalente ad un’epoca storica diversa. Il più antico, realizzato nel Duecento, presenta caratteri tipicamente medievali, con battaglie tra cavalieri armati a cavallo nel registro inferiore dell’aula, mentre nella controfacciata sono presenti raffigurazioni allegoriche dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
  • Palazzo Scopoli L’edificio venne costruito attorno all’anno Mille, con una probabile funzione di fondaco o magazzino per la comunità. Nel corso dei secoli esso mutò funzione, diventando un importante edificio di rappresentanza. Fu infatti la residenza del vicario del vescovo, nonché l’edificio dove venivano custoditi gli Statuti di Primiero[2]. Nel Quattrocento divenne proprietà della famiglia Scopoli, che ampliò e ammodernò l’edificio. Gli Scopoli, ricca famiglia di notai, fecero affrescare le sale interne del palazzo e costruire una cappella privata all’interno del complesso. Dopo il restauro concluso nel 2003 il palazzo è divenuto la sede municipale.
  • Chiesa di San Sebastiano La chiesa parrocchiale è dedicata a San Sebastiano. Venne edificata nel 1655 ed è priva di campanile. Ampliata nei primi anni dell’Ottocento, presenta all’interno l’altare maggiore con il tradizionale ciborio trentino in legno. 
  • Castel Pietra Antico maniero edificato nel 1100 su un masso originato da una frana all’imbocco della Val Canali, in una posizione strategica per la difesa di Primiero. Inizialmente era sede del capitano del vescovo di Feltre, ma dal XV secolo divenne la residenza della famiglia Welsperg, feudatari per conto degli Asburgo della valle. I Welsperg abbandonarono l’edificio nel 1675, dopo un furioso incendio. Nel 1865 un’alluvione portò al crollo di parte dell’edificio, che già era stato abbandonato, e della torre esagonale.
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