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“Pedalando sogni”, Valentina Brunet presenta il suo libro dopo il viaggio avventura dal Vietnam all’Italia

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20Appuntamento mercoledì 30 settembre alle 20.30 al palazzo del Dazio di Fiera di Primiero. Ecco la nostra intervista a Valentina Brunet

di Liliana Cerqueni

Primiero (Trento) – 25.000 km di un lungo e tortuoso viaggio in bicicletta che confluiscono nel libro autobiografico appena uscito – “Pedalando sogni” – di Valentina Brunet, e raccontano di un’avventura iniziata in Vietnam e, pedalata dopo pedalata, attraverso la Cina, Hong Kong, Mongolia, Russia, Kazakistan, Kirghisistan, Tajikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran, Emirati Arabi, Oman, Armenia, Georgia, Romania e i Balcani, portata a termine in Italia.

Come è nata l’idea di questo libro?

Già durante il viaggio mi sono resa conto che stavo vivendo un’esperienza unica e importante e mi è rimasto il forte desiderio di raccontarla per dare un po’ di coraggio e speranza a tutte quelle persone indecise se seguire i propri sogni o rimanere chiusi nell’ immobilismo, vittime delle loro paure. Un libro che esorti a vivere le proprie passioni e che sintetizzi ciò che ho visto, affrontato, sentito, esperito in tutte le sfumature della scoperta. Ho voluto trasferire e fissare sulle pagine tutto questo e la scrittura mi ha aiutata a interiorizzare meglio questo mio pezzo di vita in giro per il mondo, capire a fondo, cogliere aspetti che prima mi sfuggivano perché non c’era tempo per fermarsi.

Per scrivere ti sei trasferita a Caserta, c’è un motivo particolare?

E’ successo per caso: ho postato su Facebook un annuncio, chiedendo ospitalità in modalità house sitting (essere ospitati con l’impegno di custodire e accudire un’abitazione, spesso seconda proprietà che rimarrebbe chiusa), motivando la mia richiesta con la necessità di tranquillità e isolamento per scrivere. Ho ricevuto diverse proposte e ho accettato volentieri ospitalità in una casetta di un signore, grande viaggiatore e lettore, una persona di grande cuore. Ci siamo visti solo un paio di volte ma i suoi parenti, che abitavano nelle vicinanze, sono stati la mia famiglia del sud per tutto il periodo difficile del lockdown. Mi sono presa cura del giardino e ho sistemato l’archivio della sua biblioteca, un modo per dire grazie.

Cosa significa scrivere un libro?

Molte emozioni. E’ come un parto: mi sono chiusa in quella casa a novembre e il libro è uscito a fine agosto. Questo è il primo di tre volumi e racconto del viaggio dal Vietnam alla Russia, prima di entrare in Kazakistan. Il secondo riguarderà il resto del viaggio fino alla sua conclusione e il terzo sarà dedicato al viaggio in tutta Italia, intrapreso da Trieste, al mio arrivo.

Hai già raccontato molto del tuo viaggio nelle interviste di La Voce del NordEst; c’è un episodio particolare che narri in questo libro?

Ricordo con un sorriso un signore in Russia che voleva intervistarmi; in quel momento la mia conoscenza della lingua era piuttosto difficoltosa e la comunicazione tra noi è risultata esilerante. Domande e risposte non coincidevano e al “come ti chiami” rispondevo “dall’Italia”. Penso ancora che il signore starà ancora ridendo con gli amici davanti a questo video.

Episodi che riguardano tantissimi incontri, come quello con Julien, un cicloamatore incontrato in Tailandia durante un mio breve viaggio precedente, con la stessa mia passione per quel girare sulle strade del mondo e il raccontarsi, come ci si conoscesse da una vita. Lo persi di vista dopo qualche giorno, dispiaciuta di non avere un suo numero di cell, un suo contatto, ma con i suoi occhi azzurri incredibili davanti. Quando si dice ‘i casi della vita’: ci siamo rincontrati per caso ad Hanoi dopo tre anni, all’inizio della mia avventura, e per me è stato meraviglioso.

Cosa ti è rimasto delle persone che hai incrociato sul tuo cammino, nei villaggi, sulla strada, negli ambienti urbani, che ti hanno accompagnata per qualche tratto?

C’è tanto da imparare nel confronto con gli altri. Dico sempre che mi piace viaggiare da sola però mi rendo conto che il contatto con gli altri è fondamentale.

Anche in fase di scrittura, quando avevo trovato la mia solitudine, mi sono accorta che c’è stato un arresto nella mia crescita personale dovuto alla mancanza di confronto perché negli altri hai un rimando di te stesso, l’altra persona è uno specchio che ti restituisce immagini che altrimenti non scorgeresti.

Scrivendo, rivedi un po’ il passato e fai un bilancio di ciò che è stato: cosa cambieresti, lasceresti intatto o eviteresti?

Ho imparato strada facendo dai miei errori; per citare un esempio semplice, in certi Paesi era meglio non sorridere troppo per non destare equivoci con le persone dell’altro sesso. Però è stata un’esperienza completa così com’è, con i piccoli e grandi inconvenienti, i fatti inaspettati e le mille cose da affrontare.

Una domanda alla Marzullo: in un’avventura di questo genere e in condizioni di rischio ed esposizione, paga di più dimostrare forza o debolezza?

C’è un giusto momento per entrambe. Probabilmente tutte le famiglie che mi hanno ospitata hanno visto una donna in bicicletta, straniera, fragile e bisognosa di protezione; dimostrare forza nei momenti di brutti incontri mi ha salvata, in un’occasione anche fisicamente.

Valentina ora è nella sua valle, ma le manca l’imprevisto, sente nostalgia delle incertezze che ogni giorno le riservava, l’aspettativa, lo stimolo di continuare a muoversi. Sta aspettando il visto per il Canada dove l’attendono altre avventure quando arriverà il momento, superata la situazione di instabilità attuale, perché, come diceva il grande viaggiatore Bruce Chatwin, “Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamento di moda, di cibo, di amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo.”

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One Reply to ““Pedalando sogni”, Valentina Brunet presenta il suo libro dopo il viaggio avventura dal Vietnam all’Italia

  1. Sei partita all’avventura…
    Adesso sì che puoi cantare… Non, rien de rien… non, je ne regrette rien !
    Forse “quell’anno lontano” non è spazzato via del tutto !?
    Ciao Valentina. Complimenti e sempre avanti !

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